domenica 3 luglio 2016

L'incantesimo s'è rotto

Non avevamo mai perso con la Germania nei gironi finali dei campionati del mondo e d'europa.
Ieri abbiamo perso, ai rigori, al nono rigore, tutto quello che volete, ma abbiamo perso e s'è rotto l'incantesimo che portava i panzer teutonici a giocare contro di noi sistematicamente con le gambe molli, con un timore reverenziale mascherato da arrogante strafottenza facendoli poi uscire sconfitti dal campo.
E anche ieri, quasi, erano riusciti, loro nettamente superiori tecnicamente, tatticamente, fisicamente, stilisticamente, a perdere da una nazionale italiana malandata, di mediocri calciatori, tenuta in piedi solo da un grande allenatore come Conte.
Avevo visto le precedenti partite della Germania e dell'Italia.
Noi uguali, loro trasformati.
Invece di aggredire si passavano la palla con la paura che uno dei nostri si involasse verso Neuer.
Il fatto di incontrare l'Italia li aveva trasformati, in cuor loro erano convinti di perdere.
Come nel 1982, come nel 2006, come nel fantastico 4-3 del 1970.
E c'erano QUASI riusciti.
Peccato che i due attaccanti (Pellè e Zaza) che di gol dovevano intendersene, abbiano fallito la prova, tirando due rigori così scarsi che persino io avrei fatto meglio.
Adesso che si è rotto l'incantesimo, sarà dura, la prossima volta, incutere lo stesso timore e ritrovarceli davanti, con le gambe molli, come collagiali al primo incontro con una ragazza.

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