Uno spettacolo come quello che da alcuni giorni ci si presenta alla vista, non credo di ricordarlo neppure nei giorni della nostra infanzia, quando le automobili erano poche e non deturpavano il paesaggio nella strada privata in cui abito.
Dalla finestra dello studio vedo gli alberi, i nostri abeti del primo Natale trascorso qui nel 1960 e poi piantati in giardino dal nonno dei bambini dell'appartamento di fronte, ondeggiare ricoperti di neve.
La visione dalla finestra della camera da letto è divisa da due grandi e bellissime “stalattiti” che fotografo ogni giorno per vedere e documentare la loro progressione.
Ma lo spettacolo che preferisco è quello sul fronte principale, quello direttamente sulla strada, tutta imbiancata, dove le “forze” mobilitate dai vari condomini che insistono su questa nostra porzione di mondo, sono ormai state sconfitte dal persistere delle precipitazioni nevose.
Sconfitto anche il vicino del condominio di fronte che, ogni sera, da dieci giorni, ripuliva la sua automobile parcheggiata nel piazzale e che ora è nuovamente ricoperta da una soffice ma voluminosa panna bianca.
Gli alberi spogli hanno qualche ramo spezzato e questo mi consente, dopo anni, di tornare ad individuare, nel bosco di fronte che ci vide da bambini coraggiosi esploratori, la “tomba etrusca”, ancora lì dopo oltre cinquanta anni (e sicuramente c'era anche da molto prima), nostro luogo preferito di ritrovo nelle calde giornate delle vacanze estive, quando dovevamo darci un appuntamento preciso in un luogo preciso, essendo il telefono (nero, fisso, a muro) un totem da utilizzare solo ed esclusivamente per occasioni eccezionali (ed eravamo sempre puntuali, allora !).
E se anche il “blizzard” annunciato sembra essersi rivelato l'ennesima bufala, bianchi, soffici, fiocchi di neve continuano a cadere consentendoci di riscoprire il bello dello stare in casa, a non far nulla, a guardare la neve cadere che pare un monito a chi sempre corre, ricordando che, come un buon piatto, la vita va assaporata nei tempi giusti, non divorata in volocità.
E il naufragar m'è dolce in questa neve ...
Dalla finestra dello studio vedo gli alberi, i nostri abeti del primo Natale trascorso qui nel 1960 e poi piantati in giardino dal nonno dei bambini dell'appartamento di fronte, ondeggiare ricoperti di neve.
La visione dalla finestra della camera da letto è divisa da due grandi e bellissime “stalattiti” che fotografo ogni giorno per vedere e documentare la loro progressione.
Ma lo spettacolo che preferisco è quello sul fronte principale, quello direttamente sulla strada, tutta imbiancata, dove le “forze” mobilitate dai vari condomini che insistono su questa nostra porzione di mondo, sono ormai state sconfitte dal persistere delle precipitazioni nevose.
Sconfitto anche il vicino del condominio di fronte che, ogni sera, da dieci giorni, ripuliva la sua automobile parcheggiata nel piazzale e che ora è nuovamente ricoperta da una soffice ma voluminosa panna bianca.
Gli alberi spogli hanno qualche ramo spezzato e questo mi consente, dopo anni, di tornare ad individuare, nel bosco di fronte che ci vide da bambini coraggiosi esploratori, la “tomba etrusca”, ancora lì dopo oltre cinquanta anni (e sicuramente c'era anche da molto prima), nostro luogo preferito di ritrovo nelle calde giornate delle vacanze estive, quando dovevamo darci un appuntamento preciso in un luogo preciso, essendo il telefono (nero, fisso, a muro) un totem da utilizzare solo ed esclusivamente per occasioni eccezionali (ed eravamo sempre puntuali, allora !).
E se anche il “blizzard” annunciato sembra essersi rivelato l'ennesima bufala, bianchi, soffici, fiocchi di neve continuano a cadere consentendoci di riscoprire il bello dello stare in casa, a non far nulla, a guardare la neve cadere che pare un monito a chi sempre corre, ricordando che, come un buon piatto, la vita va assaporata nei tempi giusti, non divorata in volocità.
E il naufragar m'è dolce in questa neve ...
15 commenti:
il blizzard non è stata una bufala: è che ha avuto un'assurda enfasi mediatica. Tutti si aspettavano chessà che cosa, ma in realtà è stato più o meno come i meteorologi pensavano. Inoltre è arrivato in piena notte, fosse stato di giorno sarebbe stato diverso.
Il vento che ululava mi ha svegliato alle 3 di notte: ho guardato fuori dalla finestra e il blizzard era veramente notevole.
Intanto mi godo anch'io la bufera, pressochè isolato in casa ma costantemente collegato in internet coi miei "colleghi" meteofili
non ho capito una cosa: c'è una tomba etrusca lì da te ?
beh, un po' bufala! io mi aspettavo chissà quale bufera...
comunque, l' importante è continuare a naufragare (il titolo di questo post dice TUTTO)...
D'accordo con Valeria. Era stato montato un caso sul blizzard e anch'io mi aspettavo qualcosa in più che quello che ho visto tra ieri e oggi.
"Tomba etrusca" è come abbiamo, sin dalla tenera età di anni quattro, chiamato un manufatto vecchio, antico forse, che è collocato nel bosco davanti a casa mia. Non so se lo sia veramente, probabilmente è qualcosa di attinente ad un vecchio acquedotto di cui, quando ero piccolo e andavo a giocare nel bosco, rimanevano alcuni resti (e noi bevevamo quell'acqua e ... siamo ancora vivi ! ;-). Eravamo una ventini di bambini scatenati e questo territorio era casa nostra, lo conoscevamo come le nostre tasche. Comunque parlando con i miei amici di infanzia che ancora incontro (alcuni abitano ancora qui) continuiamo a chiamare quel manufatto "tomba etrusca". :-)
intanto, per tornare alla neve, sono bloccato in casa al calduccio con mia moglie, il mio cane e i miei sette gatti (e fuori nevica ancora).
A proposito, Massimo, hai ancora dei gatti ?
No. A settembre 1998 morì l'ultima e poichè mio padre aveva già perso notevolmente la vista, soprattutto nel misurare distanze e profondità, non rischiai di portare un altro gatto in casa temendo che potesse farlo cadere avendo i gatti l'abitudine di strusciarsi nelle gambe degli umani. Adesso ... beh, forse l'ho già scritto, ma aspetto di andare in pensione (fra più o meno dieci anni ...) e mi comprerò un cane ... :-)
P.S.: nevica ancora. Mi dispiace solo che oggi il Bologna non giochi, è l'unico aspetto negativo della nevicata.
Anche io non resisterò a un cagnolino: mini, però.
Aspettando la pensione, ciò accadrà più o meno quando avrò 65-67 anni...
A differenza del Bologna, che non gioca, il teatro è funzionante...ma meglio naufragare nella amata neve guardandola o...immergendovisi?
Buona domenica, amici!
anche oggi grande neve !!!
meglio pensare alla neve piuttosto che alla pensione 1!!!
Valeria, ti aspettavi chissà quale bufera, ma non ti/vi sembra abbastanza? Ci sono documentate situazioni di comuni dell'appennino soprattutto forlivese/cesenate con metri di neve. Ma se uno ha bisogno in fretta di un dottore? Muore, direte voi, come succedeva una volta, aggiungo io (i bei tempi...). L'evento è sicuramente eccezionale, quasi storico direi. Ho sbirciato Massimo i forum meteo di cui ci parli: a parte la competenza e la precisione delle osservazioni superiori a qualsivoglia bollettino televisivo o giornalistico, mi pare che un po' si esageri nell'esaltazione della neve. Faccio un paragone, se io fossi appassionato di geologia dovrei forse fare a gara nell'attesa del terremoto più forte? Diciamo la verità, un terremoto medio/forte, se la casa regge, porta molto ma molto meno danno alla popolazione di questa nevicata. Non vi sembra di essere, da adulti, un po' fuori dalla realtà? Buona domenica
Claudio, non possiamo metterci in gramaglie per tutti i mali del mondo di cui, peraltro, non abbiamo alcuna responsabilità. E' innegabile che la neve risveglia istinti e nostalgie infantili che, per fortuna !, in alcuni di noi continuano ad esistere. Come è evidente che la neve, come qualsiasi altro evento che altera l'ordinario andamento della vita sociale, porta danni e sofferenze. Non ci rallegriamo certo per le sofferenze altrui. Non posso però rinunciare a guardare fuori dalla finestra e sentirmi più leggero davanti alla bianca distesa che vedo. Perchè non ho subito conseguenze ? Certo, ma senza alcun sadismo verso il prossimo, solo un mio personale sentimento suscitato dalla neve la cui venuta, per quantità e intensità, non dipende dalla mia volontà.
Certamente, Claudio, sotto il punto di vista che proponi non posso che essere d' accordo con te, ma è anche vero che quando la neve cade non penso a questo.
Comunque capisco che questa esaltazione mia, di Cesco e di Massimo possa "urtare": è vero però che si possono proporre altri argomenti...
Ad esempio,per quel che mi riguarda, potrei sempre parlarvi de "La signorina Giulia" di Strindberg (alla fine ho deciso di affrontare il disagio neve e sono andata a teatro), ma non credo vi convenga...
Ciao, amici! Buona settimana...
Claudio,
l'ho già scritto: siamo dei carbonari; dobbiamo tenere segrete le ns. inclinazioni, altrimenti gli altri ci guardano in modo strano, ci scambiano per matti, ci evitano, ci emarginano. Dobbiamo far finta di amare il caldo, i 30 gradi e passa tutto l'anno, altrimenti sono dolori.
Ma lo ripeto,oltre ai meteofili anche tutti i meteorologi (parlo dei professionisti, quelli che hanno fatto della meteorologia il loro lavoro) sono freddofili e nevofili: se tu, solo per fare un esempio, leggessi quello che scrive Giuliacci in uno dei forum che frequento anch'io....
Vabbè, Claudio: tu non ci capisci, ma noi in fondo non facciamo del male a nessuno....
Sentivo che, grazie alla neve, potente anticrittogamico e antiparassitario naturale, mangeremo frutta e verdura molto meno avvelenati e più salubri...
Purtroppo al costo maggiorato del 200% ... :-)
La neve è bella (e per me lo sarà sempre) quando scende e ricopre tutto.
Non so se, però, le conseguenze siano tutte benefiche (sicuramente per le falde d'acqua, una volta lo dicevano anche per i campi, adesso sembra che la neve abbia dato un aiutino all'incremento dei costi e in una società dove tutto si misura in costi e ricavi ...).
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