domenica 1 marzo 2020

L'ombelico del mondo

Con il coronavirus abbiamo scoperto l'ombelico del mondo: Codogno.
Pare che a Codogno, nota capitale mondiale di commerci e incontri, sia arrivato il virus cinese e da Codogno sia poi stato rilanciato in Italia (Padova, Piacenza e via andando) e nel mondo (sei paesi affermano di essere stati contagiati da persone provenienti da un'Italia in cui l'unico focolaio accertato è, ca va sans dire, a Codogno.
Questa mattina, leggendo il Carlino, ho imparato che anche i due casi che inaugurano il contagio di coronavirus a Bologna, hanno a che fare con Codogno.
Una ragazza di 25 anni che, con tutti i posti che ci sono in Italia, aveva un'amica proprio a Codogno con la quale si era recentamente vista e un impiegato di 42 anni che "per motivi personali" era andato a Codogno.
Sì, perchè tutti noi quando non sappiamo cosa fare, ci guardiamo in faccia e diciamo: facciamo un salto a Codogno.

domenica 23 febbraio 2020

Indagine sulla preoccupazione

Da anni sono nelle liste di due istituti di sondaggi ai quali ho dato la mia disponibilità a rispondere ai loro quesiti.
Non sempre ritengo le domande appropriate, ma poichè sono convinto della utilità di un costante monitoraggio delle tendenze, rispondo comunque.
Una delle ultime domande che mi lasciano perplesso riguarda l'argomento ormai totalitario di tele-radio giornali e quotidiani: il coronavirus (o coronavairus se tra di voi c'è ancora qualcuno che sostiene i cinque stelle).
Sei preoccupato del coronavirus ? Molto, abbastanza, poco, per nulla, non so.
Ma che domanda è ?
Chiunque è preoccupato, perchè se non ci fosse il virus sarebbe meglio, ma classificare la preoccupazione mi sembra alquanto improprio, tanto più che, singolarmente, non possiamo farci proprio nulla, siamo costretti a rimetterci alle scelte di chi governa.
E la misura della preoccupazione, poi, varia di persona in persona, quindi non può essere un dato affidabile.
E' bene essere preoccupati, senza scale Mercalli di intensità.
Punto.
Su questo non farei alcun sondaggio.

P.S.: per la cronaca, dovendo rispondere e non appartenendo alla categoria degli ignavi che rispondono "non so", ho scelto "poco", ma non lo ritengo rappresentativo.

domenica 16 febbraio 2020

Spiati

Siamo costantemente spiati o, come ci si compiace di dire con termine politicamente corretto, monitorati.
L'ultima è la notizia che le smart tv di ultima generazione memorizzano le trasmissioni che guardiamo per poi far passare messaggi pubblicitari.
Dello spionaggio ne ero diventato consapevole alcuni anni fa, quando feci una ricerca su google per vedere cosa offrisse il mercato in materia di cantinette per conservare il vino alla temperatura costante.
Dopo alcuni giorni, ogni volta che aprivo la posta vedevo offerte di ogni genere per tale prodotto e similari.
Analogamente io, che non compro su Amazon e neppure online, guardo però su internet le novità editoriali e a volte cerco un determinato titolo, da comprare ovviamente in una libreria vera, con tanto di commesso in carne ed ossa con cui poter interagire.
Dopo qualche giorno sono subissato da mail, pop up e altro che mi comunicano ogni genere di titolo.
Ed è pure una selezione intelligente, visto che in prevalenza cerco polizieschi e fantascienza e mi arrivano messaggi titpo "chi ha scelto Pippo ha comprato anche Pluto !".
Nei contratti collettivi viene sempre più introdotto un nuovo diritto, quello alla disconnessione.
Nella vita di tutti i giorni la disconnessione ce la dobbiamo creare da soli, spegnendo i dispositivi e godendoci una bella giornata di sole o un bel romanzo che ci porti a zonzo tra le stelle.

domenica 9 febbraio 2020

10 febbraio Giorno del Ricordo

Domani, 10 febbraio, si commemora il Giorno del Ricordo, in onore e memoria degli Esuli giuliano dalmati.
E chi meglio di Alfio Krancic, nato 72 anni fa a Fiume, esule lui stesso uomo di cultura e vignettista, può interpretare, con un disegno, il dolore delle vittime e degli esuli e la solidarietà per quei nostri Connazionali.



domenica 2 febbraio 2020

30 punti di speranza

No, non sono i punti dopo un'operazione, ma quelli del Bologna dopo la terza di ritorno.
La prossima sarà contro la Roma e, allora, inizieranno i dolori, ma intanto godiamoci un'aria di collina, al massimo dell'Appennino (perchè la montagna è ancora lontana) che negli ultimi anni avevamo dimenticato.
Tra l'altro un Bologna convincente nel gioco, anche se sprecone con un Palacio ormai sfiatato.
Ecco, un innesto in difesa, ma di quelli bravi, non di quelli di belle speranze che naufragano alla prima partita e uno forte in attacco, uno che le reti le faccia e non le sbagli.
Basta poco e ci siamo a fare campionati degni del nostro blasone.

domenica 26 gennaio 2020

Dalla fantasia alla realtà

Notoriamente appassionato di fantascienza, sul podio delle mie preferensze ci sono le storie del futuro post apocalittico (le altre due sono la narrazione delle avventure spaziali e l'immaginazione di un futuro distopico).
I romanzi di John Wyndham sono esemplari, dai Figli dell'Invazione ai Trasfigurati, con l'apice raggiunto da Il Giorno dei Trifidi.
Ma anche altri autori hanno saputo creare mondi alternativi, cito per tutti un classico, Edmond Hamilton con il suo Agonia della Terra.
Molto affascinanti anche le trasposizioni o le serie originali cinematografiche e televisive.
Quandi i mondi si scontrano, E la Terra prese fuoco, Virus Letale.
Un genere che ha mille cloni puntualmente trasmessi in televisione.
Film che definire di serie b è rendere loro un omaggio, ma che comunque riescono a farmi passare un paio d'ore in pieno relax come una decina di giorni fa "Impact Earth".
Anche la televisione ha messo i suoi carichi, soprattutto gli Inglesi.
Spazio 1999 unisce la space opera con una vita da dopo catastrofe.
Primeval apre le porte agli spostamenti spazio tempo.
Ma oggi mi viene particolarmente in mente I Sopravvissuti, serie (tre stagioni) della seconda metà degli anni settanta.
Un virus, che sembra influenza, colpisce rapidamente ed esponenzialmente la popolazione mondiale.
I più muoiono, pochi guriscono (e diventano immuni) pochi sopravvivono perchè naturalmente immuni.
Dopo la prima puntata in cui, in un crescendo di tensione, si racconta come il virus si diffonde e colpisce direttamente o indirettamente i protagonisti della serie, tutte le altre narrano dei tentativi dei sopravvissuti di ricreare una società, una comunità.
Delle vigliaccherie, dei tradimenti, ma anche dei gesti nobili e dello spirito di sacrificio, dell'ingegno umano e dei successi.
Ma qui, oggi, mi piace ricordare le scene iniziali sempre presenti nella sigla.
Un orientale in un laboratorio ... gli scoppia una provetta che lo inonda di un liquido ... prende un aereo e starnutisce e tossisce ... poi scende, stringe mani e tossisce ... altri che si disperdono nel terminal per altre destinazioni nel mondo cominciano a fare altrettanto ...
E' cronaca di questi giorni del coronavirus in Cina, nella città che ospita un laboratorio di ricerche su virus letali.
Non dite, poi, che ho troppa fantasia ... 😎

domenica 19 gennaio 2020

Mi son perso nei divieti

La furia iconoclasta ecoambientalista sta sbragando in ogni settore.
Mi sono ormai perso nei divieti tra euro zero, uno, due e tre per motocicli, automobili benzine e diesel.
Credo nessuno rispetti il limite dei venti gradi (o diciannove o diciotto, anche qui mi sono perso) di riscaldamento in casa che, pure, sarebbero imposti, attribuendo al riscaldamento negli edifici il 60% del cosiddetto inquinamento.
L'ultima barzelletta arriva da Milano dove vogliono vietare che si fumino le sigarette alle fermate dell'autobus, per arrivare a vietarle tout court anche all'aperto.
Siamo passati da un eccesso all'altro.
Io ricordo l'arroganza dei fumatori al cinema e in ufficio e, giustamente, nei luoghi chiusi di svago e lavoro fu imposto per legge un divieto che alcuni (non tutti i fumatori) non rispettavano pur se suggerito da semplice educazione e buon senso.
Ma adesso mi verrebbe voglia di mettermi a fumare per la strada, se non altro per affermare un mio diritto di libertà contro questi Savonarola che sanno solo imporci dei divieti.
Senza peraltro conseguire alcun risultato, perchè il cosiddetto inquinamento scompariraà alle prime piogge, neve e vento.
Come sta accadendo oggi, anche a Roma.

domenica 12 gennaio 2020

Google ci spia ?

Alcuni giorni fa il Carlino pubblicò un articolo di un giornalista che si era visto recapitare il riassunto dei suoi spostamenti nel 2019.
E' una applicazione di Google che, per chi ha attivato la geolocalizzazione, si trasforma in una e mail recapitata sulla posta di gmail con tutta (o quasi) la tua vita del 2019.
L'ho ricevuta anch'io e sul primo momento sono rimasto interdetto, poi ho guardato e ho visto parecchie imprecisioni ma, soprattutto, nulla di particolarmente lesivo della mia riservatezza.
Ci sono, è vero locali e percorsi da me effettuati, città e luoghi visitati, ma non vedo alcuna nota particolarmente negativa, al contrario mi ricordo di aver letto di un paio di casi per cui, grazie alla geolocalizzazione, furono salvate delle persone in difficoltà.
Fu dopo la lettura di tali articoli che attivai la geolocalizzazione.
Oggi, sempre il Carlino, ha posto particolare enfasi sulla questione, dedicandovi addirittura l'editoriale del Direttore Michele Brambilla.
Non sono d'accordo su tale indignazione.
Non sono d'accordo sia perchè, come citato in precedenza, la geolocalizzazione può salvarci la vita, ma soprattutto perchè ben altre sono le violazioni della nostra riservatezza e della nostra libertà che andrebbero censurate e combattute.
Le telefonate dei call center, ad esempio.
Ma la madre di tutte le violazioni è la limitazione all'uso del contante.
L'obbligo di usare carte, assegni e bonifici, quello sì che viola la nostra libertà e la nostra riservatezza, perchè consente ad aziende e banche di acquisire dati sulle nostre reali attività, su quello che compriamo, sulle nostre preferenze e scelte.
E non mi si venga a dire che è "contro l'evasione", perchè contro l'evasione c'è il semplicissimo metodo di ridurre le tasse e, comunque, per poche centinaia di evasori non si può limitare la libertà di milioni di cittadini onesti.

domenica 5 gennaio 2020

La forza dell'abitudine

Per fortuna da anni non uso più l'assegno come strumento di pagamento, sennò correrei un rischio concreto di ante datare tutti quelli in emissione in questi primi giorni del 2020.
Lo vedo da come dato gli atti, sistematicamente 2019.
Credo sia un problema comune.
Per un anno abbiamo scritto 2019 e adesso, almeno all'inizio, ci è difficile scrivere 2020, perchè l'attenzione è minima all'apposizione di una data, come, almeno pe rme, le strade che percorro ogni mattina: spesso non mi ricordo quando l'ho percorsa e di alcune, dopo tutti questi anni, non conosco neppure il nome.
La forza dell'abitudine è quella che mi crea gli unici dubbi sulla scadenza del 30 giugno che dovrebbe essere, per accordi sindacali, quella finale lavorativa e iniziale da pensionato/esodato.
Non che abbiano fatto un accordo per me, ma il 30 giugno 2020 è l'ultima finestra prevista dall'accordo del 2017 all'interno del quale rientra la mia uscita.
Ed è la forza dell'abitudine quella che rende piacevole lo scorrere delle giornate, anche se so che alcuni la pensano in maniera diametralmente opposta e sono annoiati dalla quotidianeità.
Io no, spesso ho pensato quanto sarebbe bello se si potesse spingere un pulsante e si rivivesse a piacere quel o quei dati momenti, errori inclusi.
Abitudine è il pranzo di Natale, abitudine è il cenone di fine anno, abitudine è la ripresa del 7 gennaio.
Nel 2020 "cade" anche il 45° anniversario della nostra maturità e il 50° anniversario di quel 1° ottobre 1970 quando iniziammo assieme il percorso al Galvani.