domenica 12 gennaio 2020

Google ci spia ?

Alcuni giorni fa il Carlino pubblicò un articolo di un giornalista che si era visto recapitare il riassunto dei suoi spostamenti nel 2019.
E' una applicazione di Google che, per chi ha attivato la geolocalizzazione, si trasforma in una e mail recapitata sulla posta di gmail con tutta (o quasi) la tua vita del 2019.
L'ho ricevuta anch'io e sul primo momento sono rimasto interdetto, poi ho guardato e ho visto parecchie imprecisioni ma, soprattutto, nulla di particolarmente lesivo della mia riservatezza.
Ci sono, è vero locali e percorsi da me effettuati, città e luoghi visitati, ma non vedo alcuna nota particolarmente negativa, al contrario mi ricordo di aver letto di un paio di casi per cui, grazie alla geolocalizzazione, furono salvate delle persone in difficoltà.
Fu dopo la lettura di tali articoli che attivai la geolocalizzazione.
Oggi, sempre il Carlino, ha posto particolare enfasi sulla questione, dedicandovi addirittura l'editoriale del Direttore Michele Brambilla.
Non sono d'accordo su tale indignazione.
Non sono d'accordo sia perchè, come citato in precedenza, la geolocalizzazione può salvarci la vita, ma soprattutto perchè ben altre sono le violazioni della nostra riservatezza e della nostra libertà che andrebbero censurate e combattute.
Le telefonate dei call center, ad esempio.
Ma la madre di tutte le violazioni è la limitazione all'uso del contante.
L'obbligo di usare carte, assegni e bonifici, quello sì che viola la nostra libertà e la nostra riservatezza, perchè consente ad aziende e banche di acquisire dati sulle nostre reali attività, su quello che compriamo, sulle nostre preferenze e scelte.
E non mi si venga a dire che è "contro l'evasione", perchè contro l'evasione c'è il semplicissimo metodo di ridurre le tasse e, comunque, per poche centinaia di evasori non si può limitare la libertà di milioni di cittadini onesti.

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