La furia iconoclasta ecoambientalista sta sbragando in ogni settore.
Mi sono ormai perso nei divieti tra euro zero, uno, due e tre per motocicli, automobili benzine e diesel.
Credo nessuno rispetti il limite dei venti gradi (o diciannove o diciotto, anche qui mi sono perso) di riscaldamento in casa che, pure, sarebbero imposti, attribuendo al riscaldamento negli edifici il 60% del cosiddetto inquinamento.
L'ultima barzelletta arriva da Milano dove vogliono vietare che si fumino le sigarette alle fermate dell'autobus, per arrivare a vietarle tout court anche all'aperto.
Siamo passati da un eccesso all'altro.
Io ricordo l'arroganza dei fumatori al cinema e in ufficio e, giustamente, nei luoghi chiusi di svago e lavoro fu imposto per legge un divieto che alcuni (non tutti i fumatori) non rispettavano pur se suggerito da semplice educazione e buon senso.
Ma adesso mi verrebbe voglia di mettermi a fumare per la strada, se non altro per affermare un mio diritto di libertà contro questi Savonarola che sanno solo imporci dei divieti.
Senza peraltro conseguire alcun risultato, perchè il cosiddetto inquinamento scompariraà alle prime piogge, neve e vento.
Come sta accadendo oggi, anche a Roma.
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