Inizia dicembre, inizia il periodo più bello dell'anno che culminerà con il Natale e l'ultimo dell'anno, per poi concludersi definitivamente all'Epifania che "tutte le feste porta via".
Si accendono anche le luci, con Galleria Cavour, Via Rizzoli, Piazza del Nettuno e soprattutto le Due Torri, illuminate festosamente grazie al contributo dei commercianti (perchè se dovessimo aspettare il comune ...).
Le nostre strade e le nostre piazze assumono un'aria più allegra e chi, come me, ha la possibilità di passarvi di primo mattino, con la tenue luce dell'alba, non può che apprezzare ancora di più una città che, probabilmente, per bellezza complessiva è seconda solo a Venezia e per monumenti solo a Roma (non me ne voglia Firenze, ma a me quella è una città che non piace).
Dal momento che ho da tempo preso l'abitudine di recarmi a piedi in ufficio, mi piace allungare un po' la strada per attraversare piazza Maggiore, veder spuntare l'Asinelli dietro il Palazzo dei Banchi, magari velata da una leggera nebbiolina che la rende ancora più affascinante.
Il passaggio da via Castiglione, viale XII giugno, Piazza Galvani a via d'Azeglio riscalda ... materialmente, perchè la strada, più stretta tra due lunghe file di palazzi, protegge dal vento gelido d'inverno ... anche se in estate rende più ferma l'aria.
Poi via Indipendenza, già di primo mattino piena di gente che si affanna e tanti, troppi ragazzini attaccati a quello strumento infernale del telefonino.
Devo dire che durante il Ciocco Show provavo imbarazzo nel vedere Piazza Maggiore (ma anche le altre piazze dedicate al dolce come Piazza Nettuno, Re Enzo, Galvani) oscurate nella loro bellezza da quei tendoni da circo.
Chissà perchè, invece di deturpare le strade cittadine (come adesso è occupata via Altabella) non cercano di riqualificare il sottopassaggio di Via Rizzoli/Ugo Bassi ?
Mi ricordo da bambino che era un centro di vita, commerciale e potrebbe tornare ad esserlo, basta ripulirlo dal degrado, impedire che divenga il rifugio dei viziosi (basta un po' di sana repressione ...) e così oltre a mantenere intatta alla visione la bellezza della città, si risparmierebbero molti soldi usati per montare e smontare le strutture temporanee che ospitano gli espositori.
3 commenti:
Eh sì, Bologna.
Una città bellissima, con una bellezza nascosta che ben pochi conoscono (un cruccio per gli operatori turistici, ma una fortuna per i miei gusti).
Una città che non ha il capolavoro assoluto, che non ha il monumento eclatante (come Firenze, Venezia, Roma, Verona, ma anche come tante città meno grandi ma che hanno comunque un monumento che da solo vale la visita: che so, Padova, Caserta o la stessa Modena).
Una città che ha il suo forte nel paesaggio urbano, negli angoli suggestivi, negli scorci, negli scenari, come nessun’altra fra le grandi città italiane. Non scenografica per i grandi monumenti, come ad es. Ferrara, ma tremendamente più suggestiva per le piccole cose, i piccoli angoli, gli stupendi portici che la rendono unica nel mondo.
Bologna non ha monumenti da primo piano: il vero monumento è sé stessa, la sua intima natura, che è poi quella del portico.
La cosa più bella che si può fare a Bologna non è andare cercare il monumento da fotografare, il museo pieno di capolavori da visitare, ma è girare, girare sotto i suoi portici, soprattutto di sera (o, alternativamente, di mattina presto), nella luce soffusa del tramonto o dell’alba o, in inverno, anche quando è già buio, quando l’oscurità, attenuata solo dalla luce fioca sotto al portico, rende misterioso ed arcano il paesaggio.
Un tempo mi piaceva girare senza una meta in inverno, magari in una serata di nebbia in ore non antelucane, ma appena si era fatto buio, sotto ai portici più umili e meno conosciuti, illuminati dalla fioca luce di vetuste lampade o da quella che usciva dalle piccole botteghe dei falegnami, degli artigiani, dei robivecchi, che un tempo tappezzavano zone come il quartiere Malpighi (si chiama ancora così ?) attorno a via Nosadella, o il quartiere San Vitale, o il ghetto ebraico o tanti altri angoli misconosciuti.
Il portico: ecco la vera bellezza di Bologna.
Il portico, che una legislazione soprendentemente moderna fin dal Duecento (il secolo d’oro della città) ha tutelato e preservato, mentre in tutte le altre città italiane veniva inesorabilmente demolito.
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Galleria Accursio oggi: che scempio
Galleria Accursio era un gioiello unico in Italia: una piccola città sotterranea piena di bar, di negozi, di gente, dove vivere durante le freddissime giornate invernali giornate tipiche di un clima duro, severo, fra i più continentali d’Italia.
Bologna in inverno è la città più fredda d’Italia, checchè ne dicano i lombardoni milanesi o i gianduiotti torinesi, l’unica che aveva una città sotterranea ove superare i rigori invernali, identica alle mitiche e famose città sotterranee delle metropoli canadesi (famosissima quella di Montreal).
Anche in questo, con la sua bella Galleria Accursio, Bologna era un unicum in Italia: peccato che da questo punto di vista non sia più così.
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Siamo i custodi della memoria, perchè tanto la Storia è come un pendolo: un po' da una parte, un po' dall'altra e sarà anche restaurato un vivere più civile e tradizionale. ;-)
Mi avete ricordato la bella Galleria Accursio: la attraversavo con la mia amatissima Mami e non ci avevo più pensato, quindi un doppio, triplo grazie!!
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