Devo dire che quando ho letto sul Carlino della rissa ai Giardini Margherita e della contrapposizione tra "Bolobene" e "Bolofeccia", dopo un primo momento di sconcerto, mi è venuto da sorridere: in fondo, nonostante il quotidiano bombardamento che tende a renderci tutti eunuchi, i ragazzi restano sempre ragazzi ed è per questo che rappresentano l'ottimismo per il futuro della nostra società.
Naturalmente gli articoli che ho letto grondano retorica, ma una sana (sembra che non ci fossero armi ) scazzottata non ha mai fatto male a nessuno (salvo qualche livido) e contribuisce non solo a formare il carattere, ma anche ad insegnare ai ragazzi che non si deve subire passivamente la violenza altrui.
Diverso l'approccio al discorso "bene" e "feccia".
Anche qui non c'è nulla di nuovo sotto il sole, da sempre la divisione tra ricchi e poveri ha contraddistinto le frequentazioni e le stesse rivoluzioni hanno rappresentato la reazione di chi è arrivato ad avere troppo poco, contro chi ha troppo.
Ricordate ?
"La Storia ci ha insegnato, che un popolo affamato, fa la rivoluzion ...".
Ma anche qui una contrapposizione è educativa, contribuisce a formare gli uomini del domani.
Senza scomodare Cuore o I ragazzi della via Pal, mi è venuto in mente Emilio De Martino con la sua "La squadra di stoppa" da cui fu tratto un indimenticabile sceneggiato della tv dei ragazzi nei primi anni sessanta, con Carlo Hinterman e Roberto Chevalier.
Se ve lo ricordate, la squadra di stoppa era stata così soprannominata dal capitano, figlio di ricchi, che aveva costruito per chi lo seguiva una squadra organizzatissima e, come si direbbe oggi, sponsorizzatissima, con esclusioni di quelli che non si adattavano ad ossequiare il "principe".
Questi formarono una loro squadra (con maglia rossoblu ...) e vinsero il campionato della scuola (elementare).
Il figlio di ricchi si ravvede e quando si fa male il centravanti della squadra di stoppa si presta a giocare in rossoblu, contribuendo alla vittoria finale.
Naturalmente in mezzo tante piccole vicende umane e, anche, con risvolti "gialli".
Non credo che la rissa dell'altro giorno debba creare preoccupazione o debba vedere un intervento repressivo da parte di noi adulti.
Il nostro compito deve essere quello di sorvegliare che non degenri con l'uso di armi e che non distruggano beni pubblici e privati.
Per il resto, lasciamo che facciano le loro esperienze senza voler a tutti i costi farli comportare anzitempo da ... quasi sessantenni .
Nell'immagine il libro di Emilio De Martino nella edizione in mio possesso e con l'immagine di Carlo Hinterman con i due "capitani".
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