
A proposito di fantascienza vorrei fare un piccolo passo indietro rispetto a Massimo per tornare alla fine degli anni ’70 e ricordare quella serie che volenti o nolenti ha segnato gran parte del filone fantascientifico televisivo e in misura minore cinematografico: sto parlando naturalmente di Star Trek, le prime tre serie, quelle “originali” con William Shatner nella parte del capitano Kirk, Leonard Nimoy nella parte di Spock il vulcaniano, DeForest Kelley il dottor Mc Coy ecc… Da noi approdarono solo all’inizio degli anni ’80 e mi ricordo che ne fui subito affascinato. Girati in interni con i mezzi limitati di quei tempi ebbero comunque uno straordinario impatto emozionale sui telespettatori grazie al genio delle sceneggiature piene di fascino ed inventiva. Gli episodi ci portano alla scoperta di mondi e civiltà sconosciuti, stimolando l’amore per le diversità possibili nell’universo di un futuro imprecisato. E alla scoperta di ciò che sta anche dentro di noi, infatti quasi ogni episodio ha una sua morale e messaggi quasi sempre improntati all’ottimismo che vanno al di là delle gesta dei singoli “eroi”. Ne nacque un mito, che poi proseguì con serie successive, un altro cast di attori, sempre valido ma secondo me meno coinvolgente rispetto a quelle prime serie. Ci furono anche una decina di film nel corso degli anni, che ebbero alterne fortune e che non aggiunsero nulla di nuovo a quanto già visto. Poi quest’anno devo dire che J.J. Abrams ha costruito un prequel bellissimo a tutta la saga con Star Trek 2009, in cui immagina come i nostri eroi, giovani, si conobbero e attraverso una serie di avventure (queste sì girate con dovizia di mezzi e straordinari effetti speciali) dettero vita al leggendario equipaggio dell’Enterprise. Non fatevelo scappare, magari in DVD, anche se non amate la serie resta un gran film secondo me.
Vorrei unirmi brevemente all’elogio di sir Scott, uno dei miei preferiti, condividendo tutto quanto scritto da Massimo e aggiungendo due film: la sua prima regia, I duellanti , dal racconto di Conrad sulla rivalità assurda fra due ufficiali francesi ai tempi di Napoleone, e soprattutto lo straordinario, terribile war movie Black Hawk Down, cronaca di una storia vera del ’93 quando gli USA spedirono in Somalia un po’ di Delta e di Ranger per prendere Aidid… Ma qui ci vorrebbe un post apposito.
Caro Roberto, anch’io mi sento un po’ “Bondologo”, non foss’altro che per aver letto tutto Fleming oltre a vedere i film. E quell’interessante analisi che fece Eco, in uno dei suoi primi libri, della sua struttura narrativa. Ovviamente quando uscì Dr. No, mi sembra Licenza di Uccidere da noi, avevamo sei anni e quando Connery si ritirò eravamo appena adolescenti. Naturale che nel mio/nostro immaginario lui ”era” Bond. Anche quando mi capitò una copia di Thunderball di una vecchia zia finita per caso tra i suoi gialli Mondadori (che classici c’erano, nelle edicole, che ora ti vendono in libreria a ventine di euro!) e lessi di Spectre e di Emilio Largo, 007 era Connery senza dubbio. Ma poi si cresce e si vedono altri film e si leggono altre cose. Roger Moore andava bene per gigioneggiare con Tony Curtis in Attenti a quei due ma che credibilità poteva mai avere contro uno Scaramanga qualsiasi. Non ci siamo più. Anche Brosnan è improponibile, per tacere degli altri.
Oggi però finalmente mi sento di dire che Daniel Craig è così maledettamente inglese che ci siamo di nuovo. Per me ha proprio la faccia da SAS infiltrato a Crossmaglen, South Arnagh o Londonderry nel ’70. Quelli che magari si sono fatti Desert Storm (la prima) di notte e non lo sa nessuno. Non soltanto campi da golf e baccarat, ma anche Armalite e pugnale. L’ho visto “cattivo” fin dalla prima scena di Casino Royale, quella in bianco e nero, e sono convinto che adesso potrò infine “dimenticare” Connery (ho comunque comprato i suoi vecchi 007 rifatti in bluray!).
Ciao a tutti per ora.
Ciao a tutti per ora.
2 commenti:
Su Star Trek condivido in pieno. Credo fosse una serie iniziata nella seconda metà degli anni sessanta e che noi vedemmo solo oltre dieci anni dopo sull'onda del successo di Star Wars e Incontrri Ravvicinati.
Anche per me continua ad essere godibilissima, anche se, sin dalle prime sequenze, mi ricordo l'episodio.
La seocnda serie, con il capitano Picard, è stata ugualmente piacevole, anche se i personaggi - aumentati e mischiati - erano meno accattivanti. Pessima la terza serie (Deep Space Nine). Un po' meglio Voyager, ma, evidentemente, non sufficiente per ribaltare le sorti, ormai compiute, della serie che, infatti si chiude con il "prequel" intitolato "Enterprise" in cui vengono narrate le vicende della prima nave interspaziale della Terra, chiamata appunto Enterprise.
Poche serie di fantascienza mi hanno portato a sognare con così grande piacere gli spazi esterni e le avevnture galattiche. Mi limito a ricordare Battlestar Galactica e Babylon 5.
Mentre per la fantascienza "terricola", insuperabili le due stagioni di UFO con il mitico Comandante Straker e le ragazze di Base Lune dai capelli viola ... :-)
Splendido post, Claudio.
Su Star Trek mi ha tolto le parole di bocca Massimo F., quindi non aggiungo altro se non che a me la seconda serie è piaciuta poco (e le altre successive non le conosco proprio).
Su R.Scott: ho citato solo i due film di fantascienza perchè quello era l'argomento, ma naturalmente ha girato altri grandissimi film. I duellanti l'ho amato moltissimo fin da quanto l'ho visto la prima volta (quando R.Scott era ancora sconosciuto), per quella sua ricostruzione d'epoca addirittura maniacale, per quelle suggestive atmosfere preromantiche a cui contribuisce anche la splendida fotografia. E poi R.Scott è il regista di due film storici molto importanti: "Il Gladiatore" e "Le crociate", anche se a dire il vero dall'autore de "I duellanti" mi aspettavo di più. Sono film molto spettacolari, con alcune sequenze da grande cinema, ma nel complesso mi hanno lasciato insoddisfatto (anche perchè spesso non aderenti alla realtà storica, ma non solo per questo). Scott forse invecchia, non più la verve dei primi anni o forse è diventato troppo sensibile al botteghino.
Finiamo con Bond:
niente da fare, per me R.Moore è quasi ai livelli di Connery (diciamo che vince comunque Connery, ma solo al fotofinish, per usare un termine sportivo). Gli altri sono nettamente inferiori: il cupo T.Dalton dinostra che non basta essere un grande attore scespiriano per interpretare bene il personaggio bondiano, P.Brosnan fa il suo corretto compitino, ma è scialbo; l'ultimo non so neanche chi sia.
Alla fine al posto n.3 metto quello che viene considerato il peggiore di tutti: quel G.Lazemby che non era neanche un attore professionista e che oggi viene addirittura rivalutato dalla critica: se ho letto bene certi commenti, il suo film viene considerato da molti addirittura il più bello di tutta la serie.
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