Seguendo le previsioni del tempo, un privilegio che solo i pensionati possono avere, da una decina di giorni mi sono trasferito in montagna.
Tanti anni fa lessi che "montagna" erano considerate le alture sopra, se ricordo bene, i 640 metri, anche se, ancora, non riesco a considerare "montagna" l'Appennino.
Ma dicono anche che con la pressione alta e avviati verso i 67 anni, sia meglio evitare la vera montagna, chissà poi se è vero, perchè sono andato a Selva in Valgardena un anno fa e non mi è successo nulla.
Comunque sono in "montagna" appenninica e, come da abitudine, al mattino prendo e, dopo aver comprato i giornali e un pezzo (piccolo, per carità) di crescenta, vado verso il Lago della Ninfa, dove c'è un comodo parcheggio (tranne nelle due settimane intorno a Ferragosto dove il carnaio è insostenibile ovunque, quindi è meglio restare a Bologna) e con pochi passi arrivo ad una panca in mezzo all'ombra ed al fresco del bosco.
Lì leggo i giornali, smangiucchiando la crescenta.
Ho drammaticamente scoperto che adesso, senza occhiali da vista, non riesco a leggere gli articoli, ma solo i titoli e gli occhielli.
L'anno scorso non era così.
Eppure gli articoli a casa li leggo senza bisogno di lenti, quindi ?
Mi dicono che sia una questione di luce.
Più si invecchia, più il testo deve essere illuminato per agevolarne la lettura.
Questa si chiama decadenza.
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