domenica 11 marzo 2012
Politica estera (una volta...)
L'estate scorsa stavo leggendo i diari di Ciano, ministro degli Esteri italiano prima dell'ultima guerra e nei primi anni della stessa. A parte il discorso politico sul fascismo e sulle sue malefatte il punto è che in quegli anni e prima ancora, l'atteggiamento delle cancellerie europee era tutta un'altra cosa verso il nostro paese. L'ambasciatore francese a Roma quasi piangendo tentò di non farci entrare in guerra a fianco della Germania. Gli inglesi a loro volta a Roma erano completamente in soggezione (ancora non era ancora al potere Churchill). Oggi, quasi un secolo dopo, le cose sono cambiate e da un pezzo. Va bene che abbiamo perso una guerra ma non siam stati gli unici. Alcuni casi: prima Cesare Battisti (governo Berlusconi), ora in successione l'episodio dei marò e il blitz degli inglesi con la morte del nostro ostaggio. Se per l'ultimo episodio faccio fatica a non schierarmi con i soldati di sua Maestà (cosa ci avrebbero avvisato a fare? Mandavamo le nostre "truppe speciali"? Ricordiamoci che gli "alleati" credono che in Afghanistan muoiono meno italiani perché paghiamo i talebani per non attaccarci. Dicono che nei nostri carri armati ci sono un sacco di marce ma una sola è avanti... Che ora l'esempio di un comandante italiano non è il Duca d'Aosta ma Schettino...) in tutta la catena di episodi si manifesta la totale mancanza di credibilità della nostra politica estera. Non dico che con Frattini sarebbe andata diversamente (Battisti docet) ma Terzi e con lui Monti (che pure stimo) hanno dato una grossa prova di incompetenza. Pensate che gli indiani avrebbero fatto lo stesso con due parà francesi? Beh io credo che la Francia qualcosa avrebbe fatto. Purtoppo a noi manca una "force de frappe" ma una qualche cavolo di reazione forte doveva esserci! Altrimenti capo chino e non lamentiamoci.
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1 commento:
Perfettamente in sintonia con il tuo commento (tranne sulla stima per Bin Loden ;-). Purtroppo è una debolezza ormai sedimentata che è percepita all'estero nel modo che hai descritto e, quindi, con la libertà di prenderci a schiaffoni in ogni circostanza. Anche la partecipazione attiva a "Enduring Freedom", arrivando ad essere la terza nazione per presenza militare e il non essere scappati dall'Iraq dopo Nassirya non ha cambiato, se non momentaneamente, tale percezione. Per risollevare la nostra dignità e il nostro appeal verso l'estero probabilmente non sarebbe sufficiente un blitz per liberare gli ostaggi in India o per assicurare alle patrie galere il terrorista Battisti. Ma almeno provarci ...
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