giovedì 14 aprile 2011

Vorrei la pelle nera

Vorrei con questo post farvi capire perché ritengo il mio sport superiore e sportivamente parlando avanti anni luce rispetto al calcio e al suo movimento. Domenica scorsa è avvenuto che il solito gruppo di idioti ha apostrofato una giocatrice di serie A di colore proprio per le sue peculiarità razziali. La F.I.P., la Lega di Serie A, la Legadue, la Lega Nazionale Pallacanestro, la Legabasket Femminile, l’Usap (unione allenatori professionisti), la Giba (associazione dei giocatori), l’Aiap (associazione arbitri) hanno lanciato domenica prossima una giornata di solidarietà nei confronti di Abiola Wabara giocatrice del Sesto S.Giovanni e della Nazionale Italiana (essendo costei naturalizzata per matrimonio) il cui titolo è: “VORREI LA PELLE NERA”. Ogni giocatore, arbitro, dirigente, tifoso indosserà qualcosa, anche un semplice nastro, o si colorerà qualche parte del corpo di nero. Perché il mondo del calcio non ha mai fatto niente per contrastare il razzismo e l’imbecillità che troppo frequentemente si manifesta negli stadi di tutto il Paese?

20 commenti:

Massimo F. ha detto...

Andrea, ti rendi conto che scrivendo che ritieni il "tuo" sport "superiore" ti sei incasellato tra i razzisti ? :-)

gaggio ha detto...

Se dici Cesco che per essere razzisti basta dire che il calcio è inferiore sportivamente al basket o al rugby o alla pallavolo ebbene si sono razzista e quella gente che va allo stadio solo per far casino la vorrei vedere in galera. Mi dispiace ma sulla legalità e sul rispetto delle regole sono intollerante. E' vero che ci sono meno persone che seguono questi sport però la proporzione di imbecilli all'interno di una società è sempre quella: per di più se uno vuole fare danni all'interno di un palasport può farlo in maniera più devastante per le distanze ridotte e l'ambiente circoscritto. Se non succede o se succede che gli imbecilli vengono subito individuati, isolati ed allontanati lo si deve al fatto che le società in primis fanno servizio d'ordine per vigilare sui comportamenti indesiderati con il pieno avvallo della Federazione. Perchè la Federazione calcistica non si comporta nella stessa maniera e le società sono conniventi con la delinquenza organizzata delle tifoserie? Finchè il calcio non adotterà i parametri di comportamento deglle altre discipline sportive mi dispiace ma non lo seguirò perchè trovo insopportabile che alcuni giocatori vadano addirittura a fomentare i comportamenti scorretti del pubblico spesso manifestando credi politici che con lo sport non c'entrano nulla. Vorrei anche dilungarmi un po' sui valori formativi del calcio e di altri sport come il mio, dato che nella mia ormai ventennale carriera di allenatore ho avuto ragazzi che praticavano entrambe le discipline, ma rischierei di dilungarmi molto. Cmq tornado al discorso iniziale VORREI LA PELLE NERA.......... come cantava Leo Ferrè.

claudio ha detto...

...intendevi Nino Ferrer!

Massimo F. ha detto...

La natura di una petizione di superiorità, che riguardi una civiltà, un popolo, uno sport o la cucina, è la medesima. E non ha necessariamente una connotazione negativa, anzi. Mi sembra giusto e naturale che chi ha una idea la ritenga superiore, quindi migliore, di altre. Finchè si rimane però nell'ambito della manifestazione dialettica. Quando si vuole invece proibire a chi non la pensa come noi di esprimere liberamente le sue di idee o quando si vuole usare la coazione fisica per "punire" o mettere a tacere chi non la pensa come noi, ecco questo è negativo e deve trovare una severa sanzione. Venendo allo sport, "sportivamente" tutte le discipline sono belle, poi ognuno ha le sue, legittime preferenze. E se il calcio ha milioni di appassionati rispetto alle centinaia o migliaia di altri sport, ci sarà un motivo ... Come scrivi giustamente tu la percentuale di imbecilli è uguale in ogni categoria. Ed è evidente che incanalare sulla giusta strada l'1% di 100 è più facile che farlo con l'1% di 10000 o più. Il "gruppo" aumenta l'aggressività, non solo nello sport. Mi sembra peraltro che questa stagione calcistica sia andata molto, ma molto meglio della passata. E anche per questo ci sarà un motivo. Gli sfottò, gli insulti, i cori, ci sono sempre stati e finchè rimane nell'ambito della manifestazione, anche se sciocca, di un pensiero, è solo colore e folklore. Non mi sembrerebbe buona politica quella del proibizionismo, di divieti asfissianti, visto che già abbiamo una miriade di leggi, leggine, direttive, regolamenti che limitano sin troppo la nostra libertà e il nostro individualismo. (Anche qui, visto che devo aver violato una regola ed è la seconda volta che scrivo il commento ... :-(

valeria ha detto...

In questi giorni ho scoperto che in una mia classe due ragazzi giocano nel Bologna giovani.
Precedentemente avevo rilevato da alcuni loro atteggiamenti una maggiore educazione rispetto ai compagni della loro età e questo lo attribuisco anche alla disciplina che devono seguire negli allenamenti, unitamente ad altre regole (ad esempio, devono dare del lei a tutti), per rimanere in questo sport....

Roberto ha detto...

Attenzione a lasciar passare certi messaggi ecquivoci. Se dico che un gelato al pistacchio è migliore di un gelato alla fragola difficilmen-te rischio di mandare qualche milione di ebrei nei forni crematori. Quindi Cesco attenzione al mondo in cui tutte le vacche sono nere!!!!
Una tirata di orecchie però la faccio anche ad Andrea che mi confonde il pur ottimo Nino con il grande poeta e chansonnier leo Ferrè di cui suggerisco l'ascolto della celebre "Avec le temp".
Comunque anch'io vorrei la pelle nera e per gli ottimi motivi descritti nella celebre già citata canzone di nino ferrer.

gaggio ha detto...

Chiedo venia per il mio lapsus imperdonabile...... è ovvio Nino Ferrer. Chissà perchè a volte quando sono coinvolto in un discorso che mi infervora mi capita di confondere..... sarà l'età :-( Il messaggio che volevo lanciare è quello che lo sport vero rinnega ogni forma di razzismo e discriminazione ed un plauso da qualsiasi persona civile penso lo meriti il mondo del basket per come ha reagito contro questi 4 idioti. Nonostante come dice Cesco l'attuale stagione calcistica abbia registrato meno disordini, resta il fatto innegabile che posizioni simili a quelle assunte dalla FIP la FIGC non le ha mai assunte. E' vero che il calcio ha meno adepti del basket almeno in Italia, ma nel mondo non è proprio in questi termini: l'NBA è un fenomeno planetario. In realtà non so se ci sono più soldi dietro a Ronaldo o a Kobe, oppure se è più famoso Maradona o Michael Jordan. Provate a chiedere ad un ragazzino qualsiasi se preferisce vedere dal vivo una finale NBA o una finale dei mondiali di calcio........ Vale, qualsiasi sport anche individuale insegna ai giovani disciplina e spirito di sacrificio ed è formativo ed educativo per i giovani, però ci sono sport sempre di squadra come il rugby, il basket, il baseball o il volley che a mio avviso hanno una maggiore valenza educativa rispetto al calcio per una serie di motivi che non ti elenco ora ma credimi che ho potuto sperimentare di persona, dato che mi occupo di sport giovanile dal 1992 con grande gratificazione personale.

Massimo F. ha detto...

Roberto. Qualunque cosa io DICA, difficilmente farei finire sotto terra qualcuno. E' quello che FACCIO che può essere malvagio. QUindi quel che DICO rientra in un mio diritto assoluto di esprimere le mie idee e di poterle diffondere. Quel che FACCIO, se lede un altrui diritto, proprietà o persona, deve essere sanzionato.

Andrea. A livello di numeri non lo so. A livello di diffusione mi sembra che il calcio stia prendendo piede ovunque. Il netto miglioramento della situazione negli stadi è un fatto positivo, da non sottovalutare, proprio perchè ottenuto nei confronti di una gran massa di tifosi. E più ce ne sono più è difficile evitare che da una scintilla divampi l'incendio.

valeria ha detto...

Cesco, anche quel che si dice può essere reato...
Ad esempio, apologia di reato o minaccia o ingiuria o diffamazione o oltraggio o falsa dichiarazione a pubblico ufficiale o...razzismo!
Ma siccome ritengo che nessuno in questo blog possa non condividere quanto sostenuto da Andrea con il post in commento, trascrivo quanto trovato in rete a questo proposito:
"ROMA - «Il razzismo non è soltanto un fenomeno inaccettabile, ma, soprattutto, un reato. Ciò vale sempre, a maggior ragione dentro gli stadi o i palazzetti dello sport: il fatto che ingiurie di stampo razzista siano proferite in luoghi dove sono presenti molti bambini e ragazzi, oltre alla rilevanza penale, assume anche un carattere altamente diseducativo. L'Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità ha quindi segnalato alla Procura competente il caso degli insulti contro una giocatrice nel corso di una partita di basket». Così il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, sull'episodio che ha visto come vittima Abiola Wabara, giocatrice in A1 di pallacanestro, nel corso di un incontro di playoff a Casnate, in provincia di Como. «Sono certa - aggiunge Carfagna - che il colpevole sarà individuato e punito con severità. Tali reati non restano impuniti e lo dimostra un processo per ingiurie aggravate dalla finalità di odio razziale cominciato proprio oggi a Tivoli che vede imputato un uomo che ha insultato un atleta di colore», conclude il Ministro.
Grazie ad un accordo siglato proprio ieri tra il direttore dell'Unar, Massimiliano Monnanni, e quello di Oscad, l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori della Direzione centrale della Polizia di Stato, il prefetto Francesco Cirillo, l'Ufficio può segnalare direttamente alle forze dell'ordine episodi di razzismo denunciati dai cittadini."

Massimo F. ha detto...

Non sono d'accordo, Valeria. O, meglio, lo sono parzialmente e limitatamente a minacce, ingiurie, diffamazione, cioè ad eventi lesivi dell'Individuo .
Sull'apologia di reato avrei molto da discutere, anche perchè prima di tutto dobbiamo intenderci su cosa sia reato, possibilmente senza confondere i nostri personali convincimenti con un concetto oggettivo che possa essere riconosciuto e condiviso da tutti e che prescinda dal considerare quel che è la momentanea legge come un totem.
Tanto per dire, senza entrare nel merito:
in Italia è reato possedere armi senza permesso, nella maggior parte degli Stati Uniti è un diritto naturale del cittadino;
in Austria e Germania esiste il reato di “negazionismo” che non c'è in Italia, Inghilterra e Stati Uniti;
in Francia e Belgio è vietato portare il velo in pubblico, non così nelle altre nazioni europee;
in Polonia è vietato il partito comunista, in Italia ve ne sono cinque o sei;
da noi è vietato il Partito Fascista, mentre in Inghilterra e Stati Uniti esiste liberamente;
in Italia fino a 30 anni fa l'aborto era reato, oggi rischi un processo e una condanna se dici che l'aborto è un omicidio.

Insomma il concetto di reato è molto elastico, per questo io preferisco rivendicare una posizione di principio.
Quindi proibire una Idea è contrario alla Libertà di pensiero, come proibirne la diffusione è una violazione della Libertà di manifestarlo (art. 21 della costituzione del 1948 …:-), anche perchè il proibizionismo non fa altro che esacerbare gli animi, rendere attraente quella Idea, proibita ex lege e la rende ancor più pericolosa (se tale può essere una Idea ...) perchè sottratta al confronto con le altre opinioni.
Parlando di tifosi, sono sicuramente più per la persuasione che per i processi penali a meno che non si rendano responsabili di lesioni personali o danneggiamenti alla proprietà privata, anche perchè una condanna non li convincerebbe del torto, e perseguirli per delle opinioni li irrigidirebbe sulle loro posizioni e convinzioni e, con l'occasione, potrebbero passare dalle parole ai fatti.
Ciò che fa la differenza, infatti, è l'azione, non la manifestazione di una idea.
Purtroppo siamo entrati in un periodo in cui si pensa di regolare tutto, anche quel che uno deve pensare e le parole che deve usare.
Io non ci sto e tremo al pensiero che, come riporta il comunicato che hai pubblicato, in base alla delazione di singoli cittadini si dia corso ad indagini nei confronti di altri cittadini che non hanno realmente posto in atto (cioè compiuto AZIONI ...) “atti discriminatori” ma si siano limitati ad esprimere delle semplici IDEE non gradite a chi li ha denunciati.

gaggio ha detto...

Cesco, quello che determina un reato non è un mero comportamento, bensì una sua connessione con una legge che punisce appunto con una sanzione penale una sua violazione : proprio per questo motivo un dato comportamento può essere un reato in alcuni stati ed in altri non esserlo semplicemente perché ci sono norme diverse. È un errore a mio avviso un giudizio morale, che è legittimo quando si giudica un dato comportamento, col giudizio che deve dare chi una legge la deve applicare che non può e non deve essere morale. Con una legge si può essere in disaccordo ma secondo me in uno stato civile può e deve essere cambiata o abolita solo dal potere politico democraticamente eletto. Per quello che riguarda i comportamenti di certi tifosi del calcio nostrano ti assicuro che se ci fosse la volontà di limitarli od eliminarli sarebbe semplicissimo così come avviene nel basket, nel rugby, nel calcio Inglese ecc…. dove i violenti vengono subito individuati e allontanati affinché non possano nuocere al resto della collettività: insomma secondo me questi soggetti non dovrebbero neanche entrare allo stadio a prescindere dalle eventuali sanzioni penali che potrebbero essere loro applicate. Purtroppo temo che ci sia connivenza fra questi delinquenti ed il mondo del calcio inteso come società, federazione, arbitri, giocatori ecc…. Infatti non ho mai visto che la FGCI abbia mai preso posizioni decise contro gli odiosi fenomeni di intolleranza razziale come invece ha preso la FIP, che nonostante tanti errori nel caso citato nel mio post è stata encomiabile.

valeria ha detto...

Carissimo Max,
quando la lotta si fa dura, i duri cominciano a lottare.
Come ti ho più volte detto, la mia non è un' adesione acritica alla legge.
I concetti che esponi sono scontati: sappiamo perfettamente che esistono un diritto ingiusto (esempio lapalissiano: le leggi razziali) ed un diritto giusto (v. ad es.art. 3 Cost., che vieta qualunque distinzione di razza tra gli uomini e, in genere, tutta la nostra meravigliosa Costituzione che rivendica all' uomo in quanto tale un qualcosa di ovvio ma alquanto speciale, la "dignità")...
Esistono un diritto positivo che deve essere osservato, pena le sanzioni(e che per l' appunto, in quanto "ius positum" può essere giusto o ingiusto) e un diritto naturale, al quale il primo dovrebbe tendere in quanto insieme di norme o di valori ideali che trovano il fondamento nella stessa natura umana (e che gli uomini siano uguali tra loro senza distinzione di razza è uno di tali valori)
E’ vero poi che le norme giuridiche sono relative perché variano nel tempo e nello spazio, ma mettere in discussione quanto già conquistato dal diritto positivo in sintonia con quello naturale significherebbe, per una legislazione come la nostra che, in merito, è all’ avanguardia, "involvere" non "evolvere" e questo noi non possiamo volerlo!
Che ti piaccia o meno, democrazia significa "governo" della maggioranza e la (stragrande)maggioranza degli italiani si riconosce nella propria Costituzione e nei valori fondanti della persona umana.
D’ altra parte, la destra liberista a cui dici di appartenere sostiene pienamente l’ uguaglianza formale ma anche i limiti alla libertà di opinione laddove con la parola si offenda qualcuno: lo ammetti tu stesso, quando dici che sei parzialmente d’ accordo con me "limitatamente a minacce, ingiurie, diffamazione, cioè ad eventi lesivi dell'Individuo"...
Ti sei incartato, Max!
Il caso della giocatrice è ESATTAMENTE questo: una persona INGIURIATA che subisce un danno particolarmente grave poiché le espressioni razziste diffuse raggiungono milioni di persone ( i tifosi, e non solo)

Ovviamente, il richiamo alla Carfagna non è casuale (immagino che a Robi e a Gaggio si siano intorcinate le budella, e questo mi dispiace.:-)), perché, dopo i tuoi interventi provocatori, ho sentito il bisogno di ricordare a tutti che la destra liberista non è razzista.
E’ una destra che condanna atti di razzismo, anche solo nel "pensiero manifestato", di certo non meno della sinistra: che spesso mi sembra solo più demagogica e meno sincera.
Quando parli di "delazioni" con riferimento al caso di specie o dici che chi ha offeso si è "limitato ad esprimere delle semplici IDEE non gradite a chi lo ha denunciato" dimostri una notevole fantasia nè più nè meno di quando ravvedi un atteggiamento razzista nel caldeggiare la superiorità di uno sport...
A questo proposito, ci siamo allontanati dal tema...

Massimo F. ha detto...

Andrea. Condivido la prima parte del tuo intervento, infatti avevo scritto " ...senza confondere i nostri personali convincimenti con un concetto oggettivo che possa essere riconosciuto e condiviso da tutti e che prescinda dal considerare quel che è la momentanea legge come un totem.". Vi sono infatti dei comportamenti universalmente e da sempre condannati dalla coscienza comune e condivisa, come l'omicidio, la violenza privata, il furto. Avevo anche scritto che "Non mi sembrerebbe buona politica quella del proibizionismo, di divieti asfissianti, visto che già abbiamo una miriade di leggi, leggine, direttive, regolamenti che limitano sin troppo la nostra libertà e il nostro individualismo". Noi, infatti, abbiamo ancora troppe leggi e continuano a sfornarle, purtroppo spesso con l'imposizione di nuovi divieti. La quantità delle leggi rappresenta quindi solo la volontà del legislatore e di una maggioranza che lo esprime, mettendole a rischio nel cambiare della maggioranza. Personalmente invece sono per poche leggi che rappresentino la comune condivisione di condanna per comportamenti riprovevoli, mentre la libertà di opinione (e l'offesa, Valeria, non è una opinione ...) non deve essere soggetta a limitazioni nella sua elaborazione e manifestazione. Sulla seconda parte del tuo intervento non sono d'accordo. Il calcio inglese ha subito una esclusione di 4 anni dal calcio europeo e per fatti che non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli avvenuti (passato) da noi. Rugby, pallacanestro etc. sono troppi piccoli per poter essere di esempio al movimento calcistico. Il notevole miglioramento di questo anno mi conferma nella politica della persuasione e non della repressione che avrebbe potuto provocare l'innesco di una violenza difficilmente controllabile. Suaviter in modo, fortiter in re. Meglio raggiungere l'obiettivo gradualmente, anche perchè non eravamo certo nelle condizioni del tifo inglese.

Valeria. Ti "cucino" a cavallo del pranzo o dopo la partita :-). Per evitare equivoci però, mi limito ora a dire che NON sono di Destra liberista, ma semplicemente di Destra. Se vogliamo poi tagliare con l'accetta sono conservatore o reazionario nei Valori e liberale in economia (ma solo in economia). Buona domenica.

valeria ha detto...

OK.
Ma può chi è già stato cucinato a puntino cucinare a sua volta?
Per me, NO :-)
Ti anticipo comunque che l' ingiuria è il classico caso di REATO DI OPINIONE, come tutta la dottrina afferma all' unisono (e i testi giuridici, a ragione, lo definiscono esattamente così!).
Il codice Rocco del 1929 lo chiama "delitto contro l' onore" ed infatti l' onore, come possibile oggetto di tutela penale, trova il suo fondamento nell' art.3 Cost., che affermando la pari dignità sociale di tutte le persone mira appunto a vietare ai singoli l' espressione di GIUDIZI di indegnità rivolti agli altri loro simili...
Buona domenica!

Massimo F. ha detto...

Valeria. Il mio ragionamento prescinde dai canoni che servono solo per incanalare nelle strade volute e, quindi, mettere sotto controllo anche chi dovesse manifestare una propria individualità.
Stupido è uno tardo di mente. L'espressione usata abitualmente nei confronti altrui non vuole certo essere una opinione, ma solo una offesa e, per tale motivo, deve essere sanzionata.
Così tu scrivi di diritto “giusto” e diritto “ingiusto”: ma chi lo stabilisce ?
Come ha scritto Andrea è una legge punto e basta e nel territorio soggetto a quella legge deve essere applicata.
Il concetto di “giusto” o “ingiusto” appartiene ai sentimenti personali.
L'art. 3 della costituzione del 1948 è uno dei pochi che conserverei nella stessa posizione in cui è (peraltro credo sarebbe molto più semplice riscrivere la costituzione ex novo che rattoppare la presente … :-) ma anche quell'articolo parla di uguaglianza davanti alla legge, non come categoria assoluta.
Proprio ieri ho ritirato gli esami del sangue fatti dopo l'herpes e trovo una voce (eVFG: non so cosa significhi perchè a me basta essere in regola con i parametri e non sono andato a vederne il significato) che ha una nota: “valore calcolato secondo l'equazione MDRD, valido per persone tra 18-70 anni caucasiche: moltiplicare per 1,21 se di etnia afroamericana”. Ecco che arriviamo al concetto di razzismo. L'attuale accezione del termine, che assume connotazioni esclusivamente negative, interpreta il razzismo come discriminazione e violenza verso persone di sesso, religione, condizioni sociali etc. differenti. Ma questo non significa che non esistano differenze di razza. E non è razzismo, nella accezione comune, ricordarlo ed evidenziarlo. Perchè il parametro è valido per i “caucasici” e non per “l'etnia afroamericana” se non in base a differenze fisiche e/o metaboliche ? Non siamo tutti uguali, se non “davanti alla legge” per cui gli insulti ad un giocatore negro non possono essere sanzionati, ove lo fossero, in modo differenti rispetto a quelli rivolti ad un giocatore bianco. A parte la considerazione che nella preoccupazione di usare parole politicamente corrette è stato commesso un errore che potrebbe indurre a pericolosi malintesi. Afroamericani, infatti, sono i negri nati negli Stati Uniti e di discendenza da schiavi ivi portati nel passato. Suppongo, invece, che la nota si riferisca anche a congolesi, tanzaniani, ugandesi, insomma a tutte le popolazioni dell'Africa nera ... segue ...

Massimo F. ha detto...

… continua … Io non so, se non per quel che in linea generale è scritto sui giornali (e non ho letto, né tanto meno visto registrazioni per prendere conoscenza delle parole espresse e del contesto) cosa sia stato detto a quella giocatrice per cui mi astengo da ogni commento sul fatto specifico e non mi piace prendere parte a manifestazioni di massa (tipo mettere una candela sul davanzale della finestra, spegnere tutte le luci in una determinata ora etc.), anche perchè sennò sarebbe un continuo, anche per fatti più rilevanti (ad esempio il consigliere municipale di Roma gambizzato qualche giorno fa o la violenza contro i banchetti del Pdl, le vetrine e i manifesti della Lega qui nella “civilissima” Bologna) e non si farebbe altro tutto il giorno.
Mi piace però ricordare un episodio di tanti anni fa. Ve lo ricordate “Fred”, quello che Claudio “istigava” ad andare sempre più veloce con la sua 127 dicendogli “sei Niki Lauda, sei Clay Regazzoni” ? Non so che terra batta, credo di averlo visto l'ultima volta al seggio elettorale nel 1996, ma alcuni anni prima, eravamo all'università, mi chiese se volevo andare con lui allo stadio perchè aveva l'abbonamento di un suo amico ammalato. Lo sventurato (io) rispose affermativamente. Andammo a vedere Bologna-Roma (il Bologna vinse uno a zero con gol di Savoldi :-). Lo conoscevo come persona compassata e mi stupii non poco quando, appena varcato il cancello dello stadio, tirò fuori un bandierone rosso-blu e se lo mise sulle spalle. Urlò tutta la partita. Come cambiano le persone in un contesto diverso da quello abituale ! Volete però sapere il tipico insulto ? Ghetti sbaglia un passaggio, lui diventa paonazzo in viso e gli urla … “pretenzioso” ! Ma ve l'immaginate uno stadio che urla “pretenzioso” o “fedifrago” o “perdindirindina” quando segna la squadra avversaria ? La settimana dopo mi chiese se volevo andare a vedere Bologna-Cagliari, ma ero impegnato … ;-)
Allora ci sono luoghi e circostanze in base alle quali il medesimo comportamento può assumere differenti valenze. Per questo andrei molto cauto nelle reazioni su comportamenti figli di un fenomeno di massa. E non accetto che mi si venga a dire cosa pensare e quali opinioni posso esprimere. Diverso è un fatto. Tizio ha rotto la testa a Caio è un fatto, inequivocabile. Tizio formula un giudizio su un determinato periodo e evento storico: opinione. Esistono circostanze di tempo, di luogo, di sensibilità personali differenti, di tono che comportano differenze nel trattamento e nella valutazione di ciò che viene detto. Nessuno potrà mai impedire ad altri di pensare in base alle proprie convinzioni e di manifestarle. Potranno imporre divieti e proibizioni, come è sempre stato in ogni epoca quando il potere dominante cerca di perpetuarsi impedendo il libero pensiero, ma il mondo evolve e quel che oggi fosse proibito, domani potrebbe essere opinione condivisa. E comunque la pensiate: Forza Bologna, anche se siamo già salvi (o quasi).

valeria ha detto...

Nulla di quello che scrivi mi ha convinta.

L’ esempio delle leggi razziali non ti basta a qualificare come ingiusta una legge?
La dottrina giuridica è comunque piena di questo concetto, che ho spiegato.
E poi perché quelle elucubrazioni a proposito della parola razza e razzismo?
Razzismo ha un connotato negativo, razza no...Negare quest' ultima non avrebbe senso, è un dato di fatto; negare la superiorità di una razza rispetto all' altra ce l' ha un senso, eccome, visto che tale superiorità è inesistente e, perdipiù, è vietato dalla legge!
Basta una semplicissima dichiarazione: SONO CONTRO IL RAZZISMO.

Sono sicura che lo sei. E allora scrivilo, Max: SONO CONTRO IL RAZZISMO, nelle parole e nei comportamenti

E chiudiamo la partita.

N.b. Andrea, se ci va fatta bene, non insistere oltre... :-)

Massimo F. ha detto...

Valeria, sei quasi peggio degli avvocati delle associazioni consumatori. :-)

Io non voglio convincere. Se fosse quello il mio intento sarei meno diretto e più insinuante.

Qui non dobbiamo formare leggi, non dobbiamo giudicare e non dobbiamo persuadere nessuno.

Qui facciamo solo accademia e la mia è una petizione di principio fondata sulla Libertà di opinione, qualunque opinione e la sua libertà di diffusione che sono tra le fondamenta di una società civile.

Come in un salotto, tra amici.
E tra amici, in un salotto, non si chiede al prossimo di sottoscrivere una dichiarazione. :-)

gaggio ha detto...

Se mi permettete, dato che questa discussione è nata da un mio post, vorrei chiudere dicendo che sono d'accordo con Valeria nelle sue dissertazioni giuridico-filosofiche; nel contempo mi divertono le argomentazioni di Cesco il quale, qualsiasi critica gli venga mossa, te la fa rimbalzare indietro come una palla magica lanciata contro un muro: Cesco complimenti per le tue certezze inattaccabili. Complimenti anche alla precisa e puntigliosa vis polemica di Valeria che non ricordavo così agguerrita da giovane: evidentemente invecchiando si migliora. Dato che lo pratico da 43anni (prima da giocatore poi da allenatore anche se a me piace definirmi di più istruttore) e penso di conoscerlo abbastanza bene il basket cmq è per me molto più bello da un punto di vista spettacolare, educativo e formativo in generale del calcio che onestamente mi annoia terribilmente al punto che stento veramente a vedere anche le partite della Nazionale: c'è da dire che a me lo sport è sempre più piaciuto praticarlo che vederlo. Un abbraccio a tutti

valeria ha detto...

Grazie, Andrea...
Chiudo anch' io salutando affettuosamente tutti voi, e in particolare il "Muro" e l' Allenatore di Basket...fino alla prox diatriba!
Nb. Attendiamo post su questa attività di istruttore... :-)