Ebbene eccomi qua a conferma che ho seguito bene le istruzioni di Massimo. Se non ci fossi riuscito effettivamente mi vergognerei un pochino in quanto smanettando dal ’95 sui pc e su Internet (che belli i primi tempi: pagine leggere, nessun popup, spyware, trojan, di cui preoccuparsi, winsock trumpet, Netscape, Altavista, il mitico Napster, ma anche i lenti modem via via fino ai 56k V80…) passo per un “esperto” fra i coetanei, quasi un hacker.
Mi piace riprendere il post dell’amico Massimo P. per insistere sulla “mappatura” della III F, dico la III perché mi sembra che l’ultimo anno sia stato per certi versi il più significativo per tutti. Massimo F. col suo commento comincia a chiarire il quadro degli accoppiamenti: sento che qualcosa mi sovviene, ma c’è bisogno di altre voci per ricostruire il tutto.
Se rileggo il blog a ritroso imbattendomi nella foto postata il 6 novembre devo dire un paio di cose. L’elenco dei nomi è talmente pieno di errori che non riesco a spiegarmelo perché anche ammettendo che il testo fosse redazionale e non tipografico (cioè inserito nel sistema dal giornalista e quindi visto dal correttore - a quei tempi c’erano ancora e io ero fra di loro – senza riscontro con un originale rendendo di conseguenza impossibile la verifica per es. di Paoluccio con Paolucci) conosco personalmente Federica Gieri , doveva essere una bambina!, e posso assicurarvi che è una collaboratrice scrupolosa ben al di sopra la media. Mi viene da chiedere chi e come abbia fornito i nomi. Poi confesso che non riconosco alcune compagne! Ma qui potrete aiutarmi voi.
Da trent’anni almeno non ho mai più incontrato nessun altro/a compagno di liceo con tre eccezioni. Massimo F. (un stagione di sabati mattina ai giardini Margherita giocando a baseball, direi 1987 più o meno). Un incontro in via Rizzoli con Andrea G. ancora prima di allora (mi disse che viveva già “in montagna”, Agordo credo, lavorando per la Luxottica). Infine qualche uscita a cavalcare (sempre fine anni 80) con l’allora ritrovata compagna Lucia P. - di cui non conoscevo assolutamente la passione e la valenza come amazzone – in un maneggio vicino a Livergnano durante il mio periodo “equestre”. Una donna assolutamente affascinante.
Poi il vuoto, e sì che Bologna è piccola e io per decenni l’ho girata in lungo e in largo attraverso il centro, dove vivo tuttora nella casa che fu dei miei nonni, senza mai incontrare nessuno. Dove sono Marco O. compagno di tanti pomeriggi di latino e chitarra? Pietro R. mio miglior compagno alle medie, di pesca e caccia di frodo. E le ragazze? Sarei curioso. Voi che mi dite?
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5 commenti:
Benvenuto, Claudio :-)
Come ti ho scritto in pvt, nel fine settimana spero di essere più completo nelle indicazioni.
Ottimo tema. Probabilmente unendo i pochi contatti che abbiamo mantenuto, riusciremo a riunire la vecchia classe.
Con alcuni io ho mantenuto rapporti costanti, altri li ho incontrati casualmente.
Non sapevo tu andassi a cavallo.
Anch'io ho fatto alcune cavalcate in montagna.
La prima volta persi il portafoglio che avevo lasciato nella tasca posteriore dei jeans ... tanto i i pantaloni erano stretti ... :-(
Il mio periodo “equestre” è finito da una quindicina d’anni caro Massimo. Fui trascinato in effetti dall’allora compagna e girovagammo qualche anno per maneggi vari.
Dall’apprendistato al Gese e a un primo corso all’Elba con il “mitico” maggiore Acccotti (scuola militare staffa ben infilata fino al tacco) fino ad un massacrante, per la schiena (trotto seduto ahi ahi, galoppo senza staffe ecc) e per il resto, corso di dressage a Lipizza (istruttori ex nazisti??).
Devo dire però che anche se esperienza faticosetta e ormai perduta nel tempo l’ebbrezza di una galoppata a briglia sciolta su per una collina, in un bosco o su una spiaggia deserta non ha molte rivali fra tutte le attività che ho praticato.
Urrà! Quinta bandierina!
Anch' io scorrazzo da anni in centro quasi quotidianamente: proprio strano che non ci siamo mai incontrati! Qualche giorno fa ho visto Cesco di lontano, ma io ero in auto e lui era circondato da un nugolo di fanciulle... Ho sempre abitato in zona centrale, ad eccezione di una decina di anni trascorsi in (prima) periferia , durante i quali ero talmente depressa che parenti e amici, preoccupati, si mobilitarono in modo massiccio trovandomi di nuovo casa entro le mura, e io, finalmente, sono tornata a sorridere! Ricordo che i primi tempi ero talmente euforica che, incontrando Stefano R. in V.le XII Giugno, dopo anni che non lo vedevo, ad un incrocio ho tirato giù il finestrino e gli ho urlato: " adesso organizzo qualcosa a casa mia!". Stefano mi ha guardato con espressione gioiosa (ma perplessa)e ha risposto: BENE!
Da allora sono passati alcuni anni...
Il mio periodo equestre è stato brevissimo ed è finito, definitivamente, dopo una settimana in un agriturismo in Maremma, in cui tutto andava a meraviglia fino all'ora del maneggio, equivalente ad un vero e proprio incubo.
Sicuramente peggiore il mio periodo sciistico: dopo qualche lezione col maestro Locatin Rodolfo, lo stesso non riusciva a raggiungermi, avendo io preso la ruzzola a sci uniti in una discesa totalmente ghiacciata; con ormai tutta la scuola di sci al seguito, riuscivo fortuitamente a fermarmi a un metro da un torrente letteralmente "sedendomi" a terra...
:-)
Non voglio neanche pensare Valeria al mio periodo “sciistico”: certe cose bisogna impararle da piccoli è inutile. Solo un episodio: 1989 Kitzbuehel , dopo una giornata col maestro (pagato caro!) provo con i miei amici e la mia compagna (esperti) una rossa all’Hannenkam. A quei tempi forte di un’ottima forma fisica riesco pian piano a scendere, ma mi attardo e gli austriaci, rigidissimi, mi chiudono in faccia lo skilift per il ritorno… Risalire a piedi una pista con gli sci in spalla per arrivare alla funivia, mmm… brutta faccenda. Gli altri potevano scendere ancora per una nera vicino alla Streif (da paura!) io risalii maledicendo lo sci per sempre. Il giorno dopo ero di nuovo in pista ma per me fu l’ultima vacanza sulla neve.
Allora, Claudio, hai smesso quando io ho iniziato ... ma non è durata a lungo e non ho preso alcuna lezione, ma solo passeggiate a cavallo in montagna.
Più duratura - continua: è l'unico sport che pratichi ... a modo mio ;-)- l'attività sciistica. Sono una frana, ma scendo anche dalle nere, sempre a modo mio, lentamente e senza stile, ma scendo.
Oggi, poi, ci sono sci che consentono anche ad uno negato come me di divertirsi e sciare in relativo relax.
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