Apparentemente un giallo scandinavo se non fosse che, alla lettura della biografia dell'autore, si scopre subito che si tratta di uno pseudonimo scelto "da uno scrittore italiano di successo".
Una ottima trovata pubblicitaria perchè scatena la caccia all'autore, comparando lo stile con quelli di affermati scrittori italiani, forse di gialli, forse no e che a me sembra un tentativo di ripercorrere la strada intrapresa da J.K. Rowlings che, dopo il successo dei suoi Harry Potter, sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith ha inaugurato (ormai i volumi sono sei) la avvincente serie sull'investigatore privato Cormoran Strike (da cui anche una serie televisiva).
A parte la trovata pubblicitaria il romanzo si legge molto bene, anche se l'isola di Liten potrebbe anche essere una qualsivoglia piccola isola italiana, dove tutti si conoscono, dove la vita scorre piatta finchè non accade qualcosa che sconvolge la routine quotidiana.
Tre omicidi apparentemente di un serial killer per arrivare ad un finale a sorpresa (forse non per tutti) di sicuro effetto.
Anche se non tutti i personaggi sono credibili nel carattere costruito dall'autore, la lettura è fresca e accattivante, perfettamente idonea per un piovoso pomeriggio domenicale di giugno.
Temo, dall'indicazione della "prima indagine sull'isola di Liten", che siano in programma dei seguiti che mi auguro possano mantenere la medesima freschezza.
Sapere chi è, in realtà, lo "scrittore italiano di successo" è del tutto marginale.
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