Sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo in televisione da provare e da affiancare ai programmi collaudati, sono incappato, su consiglio, in Outlander di cui sono già state prodotte sei stagioni ed è in arrivo la settima anche in Italia.
Al momento sono arrivato alla visione dei primi episodi della quinta stagione, abbastanza per essermene fatto una opinione.
L'idea iniziale non è originale per chi è appassionato di fantascienza: il viaggio nel tempo.
Una donna che nel 1945, casualmente, tocca una pietra di un cerchio di pietre in Scozia e si ritrova nel 1745, si innamora, si sposa, partecipa alla lotta contro gli Inglesi, torna nel 1948 incinta, poi ritorna nel passato, sempre di duecento anni.
Intorno tante vicende, dalla Corte di Francia ai prati delle Highlands e, dalla quarta stagione, alle praterie degli Stati Uniti ancora colonia della Corona Britannica.
L'idea del viaggio nel tempo resta sempre di più sullo sfondo, anche se il passato comincia ad essere affollato di viaggiatori tutti risucchiati nella storia.
Ma oltre alla fantascienza, mi piacciono anche i telefilm storici e in costume, per cui lo ritengo più che accettabile, senza tante pretese e con la curiosità di vedere cos'altro capiterà ai protagonisti che, per poter realizzare una puntata dopo l'altra e così per sette stagioni, subiscono ogni sorta di disavventura, meritando in pieno il titolo di Fantozzi del settecento.
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