Martedì scorso mi sono trovato in centro e mi sono accorto che era martedì grasso.
Me ne sono accorto vedendo bambini in maschera, accompagnati dai genitori, che si lanciavano qualche coriandolo.
Non ho visto carri, forse per il virus cinese che ancora condiziona la vita di molti di noi, forse per l'incidente occorso qualche anno fa ad un bambino caduto e morto.
Ma forse sono passati più tardi (non mi sono fermato in centro).
Mi sono venuti in mente i martedì e giovedì grassi della mia infanza, in particolare degli anni delle scuole medie, quando ci si trovava "armati" di bastoni in plastica gonfiata d'aria e si sfogava la energia giovanile "assaltando" estranei e, quando si trovavano "bande" di egual numero, improvvisando una battaglia nei sottopassaggi di via Rizzoli e via Ugo Bassi, off limits in quei giorni anche per gli adulti isolati.
Non mi ricordo che qualcuno di noi si sia mai fatto male, al più qualche livido.
Vedendo i ragazzini di oggi imbrigliati dai genitori, soffocati nella loro esuberanza che quando si manifesta da piccoli è utile per non trasformare l'adolescenza in una palestra di violenza (come vediamo troppo spesso dalle cronache) mi viene da domandare cosa sarà della mia Italia quando tutto sarà nelle mani degli odierni ragazzini.
E preferisco non provare a rispondermi.
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