Quando ero professionalmente attivo, dopo pranzo andavo quasi sempre a prendere il caffè in un bar del centro storico di Bologna, gestito e frequentato da tifosi del Bologna.
Il barista e gestore era molto più giovane di me e quando dicevo che speravo di poter vedere un secondo scudetto per il Bologna, lui diceva "a me basterebbe vedere almeno una Coppa Italia".
La sua età, infatti, non gli aveva permesso di vedere non solo lo scudetto del 1964 (settimo, dicono gli annali, ma per me resta l'ottavo perchè voglio computare anche quello del 1927) ma neppure le due successive coppe Italia del 1970 e del 1974.
Mercoledì scorso, in una partita sostanzialmente equilibrata, con qualche dubbio sull'arbitraggio, il Bologna è invece riuscito nella titanica impresa di regalare una soddisfazione, dopo cinquantuno anni, ai suoi tifosi vincendo la sua terza Coppa Italia.
Una volta la Coppa Italia non se la filava nessuno, adesso invece è la chiave per partecipare al secondo torneo europeo con i relativi incassi.
Dal punto di vista sportivo, invece, segna una conferma del Bologna che, conquistando per la seconda volta l'accesso ad un torneo europeo e vincendo qualcosa di concreto, sembrerebbe aver messo l'ancora tra le squadre migliori del Campionato, con uno sguardo futuribile su piazzamenti sempre più interessanti e rendendo il nostro Campionato ancora più avvincente, come accade quando aumentano le formazioni che possono dire la loro per le posizioni di vertice.
Mi auguro che nel Bologna non credano di "essere arrivati", perchè resta sempre il sogno di vedere un altro Scudetto, dopo quello del 1964 e che ormai è confuso con i ricordi dell'infanzia.
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