domenica 25 maggio 2025

Nino Benvenuti e Bruno Capra

Come se non bastassero le personali constatazioni di quel che si riesce ancora a fare (e come) e di quel che,magari, è meglio non fare più, lo scorrere del tempo ci viene anche ritmato dalle "morti eccellenti" che per me sono quelle di personaggi che hanno rappresentato un qualcosa nella mia vita, pur senza averli mai conosciuti di persona.

La settimana che si chiude oggi ha visto ben due di quelle morti.

Ambedue ben oltre gli ottanta anni, ambedue legati più alla infanzia che all'adolescenza.

Uno, notissimo, amato in tutta Italia, celebre e celebrato, Nino Benvenuti, è legato al ricordo di un mio compagno di classe delle elementari.

Il pugilato non mi ha mai appasisonato, ma quell'aprile del 1967 lo ricordo perchè, poco prima degli esami di quinta elementare, uno di noi ci disse che si sarebbe assentato per alcuni giorni perchè andava con suo padre, in aereo ! (era il 1967 ...), negli Stati Uniti per vedere il match di Benvenuti al Madison Square Garden.

Al suo ritornò regalò a ciascuno di noi la fotografia di Benvenuti, autografata.

Benvenuti, un campione nello sport e nella vita, coerente, lucido, attaccato alla sua terra d'origine, l'Istria, da cui la sua famiglia fuggì dopo la seconda guerra mondiale.

Il secondo personaggio e sconosciuto ai più ma da me ugualmente considerato, Bruno Capra.

Capra era il terzino destro titolare del Bologna l'anno prima dello scudetto e come tale iniziò anche la stagione 1963-1964, poi sostituito dal più giovane Furlanis.

Un infortunio che costrinse il Bologna a rinunciare, allo spareggio, ad Ezio Pascutti, mise Capra fra gli undici (non c'erano sostituzioni allora) che vinsero quel memorabile incontro del 7 giugno 1964.

E così restò negli annali e nella memoria di noi tifosi ed è  l'ultimo, di quella squadra che ci fece tanto sognare, a lasciarci.

Non fu famoso come Bulgarelli, non ebbe un seguito particolarmente esaltante, non divenne un personaggio a statura nazionale, ma rappresenta comunque una parte della mia, personale storia.

domenica 18 maggio 2025

Finalmente una soddisfazione calcistica

Quando ero professionalmente attivo, dopo pranzo andavo quasi sempre a prendere il caffè in un bar del centro storico di Bologna, gestito e frequentato da tifosi del Bologna.

Il barista e gestore era molto più giovane di me e quando dicevo che speravo di poter vedere un secondo scudetto per il Bologna, lui diceva "a me basterebbe vedere almeno una Coppa Italia".

La sua età, infatti, non gli aveva permesso di vedere non solo lo scudetto del 1964 (settimo, dicono gli annali, ma per me resta l'ottavo perchè voglio computare anche quello del 1927) ma neppure le due successive coppe Italia del 1970 e del 1974.

Mercoledì scorso, in una partita sostanzialmente equilibrata, con qualche dubbio sull'arbitraggio, il Bologna è invece riuscito nella titanica impresa di regalare una soddisfazione, dopo cinquantuno anni, ai suoi tifosi vincendo la sua terza Coppa Italia.

Una volta la Coppa Italia non se la filava nessuno, adesso invece è la chiave per partecipare al secondo torneo europeo con i relativi incassi.

Dal punto di vista sportivo, invece, segna una conferma del Bologna che, conquistando per la seconda volta l'accesso ad un torneo europeo e vincendo qualcosa di concreto, sembrerebbe aver messo l'ancora tra le squadre migliori del Campionato, con uno sguardo futuribile su piazzamenti sempre più interessanti e rendendo il nostro Campionato ancora più avvincente, come accade quando aumentano le formazioni che possono dire la loro per le posizioni di vertice.

Mi auguro che nel Bologna non credano di "essere arrivati", perchè resta sempre il sogno di vedere un altro Scudetto, dopo quello del 1964 e che ormai è confuso con i ricordi dell'infanzia.

domenica 11 maggio 2025

Conclave

E' durato poco, ma i diciassette giorni passati dalla morte di Bergoglio all'annuncio della elezione di Papa Leone XIV hanno scatenato tutti che, da commissari tecnici, si sono riciclati come vaticanisti.

Il conclave ha in effetti quel patino di mistero sul quale poter ricamare storie e retroscena, anche perchè, a pena scomunica, i protagonisti non possono rivelare nulla.

In tempi non sospetti anche romanzieri si sono cimentati con le trame oscure che, a loro avviso, accompagnano l'elezione di un papa.

In ultimo due famosi romanzieri, Robert Harris che avevo apprezzato nella sua trilogia su Cicerone e Glenn Cooper, hanno affrontato il tema del conclave.

Il primo con "Conclave" ha avuto l'onore di una trasposizione cinematografica, peraltro piatta, mentre il secondo, forse perchè il suo "L'ultimo conclave" è recentissimo, del 2024, ha introdotto una trama a forti tinte drammatiche, con il rapimento, sin dalle prime pagine, di tutto il collegio cardinalizio e la guida della chiesa affidata ad una donna.

Un particolare interessante, visto che nella chiesa esiste quello che ormai possiamo considerare l'ultimo club riservato ai soli uomini.


In questo caso (e nei precedenti) però il conclave è molto meno affascinante e misterioso di quanto non emerga dalla fervida fantasia dei romanzieri e il nuovo papa, al di là delle dichiarazioni, delle speranze e delle pretese di ciascuno di noi, farà quello che hanno sempre fatto (con evidente successo) i suoi predecessori: preservare nel tempo il potere della chiesa, con e contro qualunque trascorrere del tempo, regime, situazione ambientale.

domenica 4 maggio 2025

1923

Più o meno un mese fa, Paramount ha trasmesso la seconda e ultima stagione di "1923", il sequel del prequel "1883" della famosa serie con Kevin Costner "Yellowstone".

Come le altre due serie, anche 1923 è un affresco di un pezzo di storia americana o, meglio, degli Americani.

Harrison Ford è il protagonista e Timothy Dalton l'antagonista.

Sono peraltro storie di varie persone, di Individui che rappresentano il prototipo di coloro che hanno "fatto" l'America, delle sconfitte e delle vittorie che li hanno accompagnati, delle speranze e delle delusioni.

E' come si vedono gli Americani stessi o, meglio, come guardano al loro passato e traggono ispirazione per il loro presente e futuro coloro che rappresentano il nocciolo duro degli Stati Uniti, scevri di ogni correttismo politico, woke, lgbt, blm, cancel culture.

E si capisce perchè eleggono Donald Trump come presidente.