domenica 30 marzo 2025

Ci risiamo con l'ora "legale"

E così siamo di nuovo sotto la tagliola dell'ora legale.

La conduttrice del giornale radio di questa mattina mi ha informato, tutta giuliva, che con i sette mesi di ora "legale" risparmieremo 100 milioni di euro, praticamente 1 euro e quaranta centesimi a testa: ne vale la pena ?

Ho sempre avuto la sensazione che gli "oralegalisti" pensino che, con l'ora "legale", anche il Sole obbedisse al diktat statalista e aumentasse l'orario di luce.

Sappiano invece che no, non è così, le ore di luce sono sempre quelle, con l'ora "legale" che le articola forzatamente in modo da favorire i nottambuli, quelli che "tirano tardi" e che si presentano al lavoro ingrugniti, con gli occhi rossi e gonfi, carburando solo nella tarda mattinata.

Altra cosa che non ho mai capito.

Sarà perchè, come si dice, chi ha la pressione alta (ed io l'ho alta) tende ad essere attivo sin dal primo mattino e ad andare a dormire con le galline, ma ho sempre cercato di essere regolare negli orari e, soprattutto adesso che sono in pensione e rischio di fare sin troppi strappi, mi trovo molto meglio ad assecondare una naturale alternanza della luce e del buio, essendo attivo nel primo caso, dormendo nel secondo.

Non in base a quando una legge mi dice che devo dormire o alzarmi, ma quando c'è luce o buio e questo avviene a prescindere dall'ora "legale", perchè, alla fine dei conti, per quanti decreti o direttive europee possano essere emanate, in inverno ci sarà sempre luce per 8-9 ore e in estate per 15-16.

Con buona pace di chi pretende di imporre alla Natura di agire secondo i dettami del politicamente corretto e della transizione ecologica.

domenica 23 marzo 2025

Piacevole sorpresa

Ogni tanto abbandono il certo dei romanzi gialli dei primi sessanta anni del Novecento (e anche di fine Ottocento) e i (pochi) autori consolidati contemporanei, per provare qualche nuovo sapore, il più delle volte attratto da un riassunto della trama che, ex post, risulta molto meglio del romanzo.

Ultimamente ho letto delle autentiche ciofeche, purtroppo ormai scrivono tutti, si autopubblicano e talvolta ho l'impressione che il romanzo, per caratteristiche, personaggi, intrecci che si ripetono con le sole varianti delle località e dei nomi, sia scritto dalla intelligenza artificiale (e paradossalmente sono quelli più gradevoli).

Oggi, però, ho il piacere di poter apprezzare un romanzo, Il Santuario di Sarah Pearse, inglese, che è avvincente, non originale, ma sapientemente condotto.

Di un giallo non si deve scrivere troppo perchè si rischia di togliere il piacere della lettura, ma posso sicuramente scrivere che l'ambientazione, la combinazione è tipicamente inglese.

Chi ama l'Ispettore Barnaby o i nuovi romanzi di Angela Marsons e Patricia Gibney, non può non amare questo romanzo che mi ha spinto ad acquistare anche gli altri due dell'Autrice, con la stessa detective protagonista e che mi accingo a leggere per vedere se posso confermare l'opinione dopo questa prima lettura o cestinare il tutto.

Un'ultima osservazione di carattere generale.

Film, telefilm, romanzi, gli autori inglesi sembrano conservare una qualche supremazia rispetto alla concorrenza europea e di oltre oceano.

domenica 16 marzo 2025

Curfew (coprifuoco)

Su Paramount+ vengono trasmessi film e serie interessanti, anche se, nella quantità, talvolta si provano e si trovano degli autentici bidoni.

Ci sono poi alcune proposte che rappresentano l'estremizzazione di un pensiero che sta prendendo piede e che si traduce persino in norme di legge come quella che il Governo ha varato (disegno di legge) l'8 marzo con l'introduzione del reato di "femminicidio" che rappresenterebbe una aggravante dell'omicidio.

In sostanza, uccidere una donna (sia pur per motivi sessuali bla bla bla) è più grave dell'uccidere un uomo.

Su quella linea la serie citata nel titolo.

Una delle abituali, ben fatte, serie di produzione inglese, sei episodi del 2024 da non confondere con gli otto, stesso titolo, del 2019, che è ambientata in una Londra distopica in cui è stata approvata una legge che impone il coprifuoco (curfew, appunto) a tutti gli uomini, dalle 19 alle 7 per evitare i femminicidi (la serie del 2019, invece, si riferiva ad un coprifuoco contro la diffusione di un virus).

Poichè la trama è gialla, non scrivo altro, ma voglio evidenziare che se qualcuno ha pensato ad una serie sul coprifuoco (con tanto di braccialetto elettronico !) contro gli uomini, evidentemente, considerando la fantascienza "letteratura di anticipazione", c'è chi magari non lo vedrebbe come un qualcosa di aberrante come invece è.

Del resto si sprecano uomini che dichiarano la propria "responsabilità", purtroppo non limitandosi a dire "io", ma parlando, senza alcun titolo, a nome di tutti gli uomini e usando il "noi".

Quel telefilm ha comunque una trama gialla interessante ed un'idea di base che appartiene pienamente alla miglior fantascienza distopica, ma proprio per questo deve rappresentare un monito perchè si fermi questa deriva colpevolizzante contro, genericamente, "gli uomini".

Ricordando sempre che ognuno è responsabile di quello che fa, lui, non di quello che fanno gli altri e che un omicidio è una aberrazione, indipendentemente dal fatto che la vittima sia uomo o donna.

domenica 9 marzo 2025

Il valore dei classici

Nelle mie escursioni settimanali in libreria, ho notato che, a fianco di titoli nuovi di zecca (e decisamente improbabili come romanzi "gialli" scritti da ristoratori) ci sono offerte di classici, sia della letteratura generica, che specializzata, come la letteratura di anticipazione.

Da anni è invalsa la moda di pubblicare essenzialmente Bradbury e Dick che a me, in tutta franchezza, non hanno mai convinto.

Ultimamente ho visto che sono in corso alcune riedizioni di John Wyndham, il grande scrittore inglese che evocava scenari apocalittici in arrivo, in corso o accaduti.

Wyndham, come tanti altri autori (ad esempio, tra i gialli, Rex Stout che adesso viene riproposto da un altro paio almeno di case editrici), era una pubblicazione esclusiva di Mondadori ma probabilmente, con il trascorrere del tempo, sono venuti meno i diritti.

Così un titolo di prestigio come "Il Giorno dei Trifidi", il capolavoro riconosciuto di Wyndham, trova una nuova edizione per Neri Pozza, editore generalista, mentre la Casa Editrice Elara, specializzata in fantascienza,  annuncia una serie di romanzi, uno dei quali, "Progetto Caos", inedito, dell'Autore Inglese, avendo peraltro già pubblicato una edizione con traduzione integrale de "Il villaggio dei dannati" e adesso "Clandestina su Marte" ed avendo già inserito in catalogo per la prossima uscita "Il risveglio dei Kraken".

Mi auguro che questa riscoperta della fantascienza degli albori, quella degli anni dei sogni, possa continuare con altri autori che possono essere riscoperti con successo, come l'Hamilton del ciclo di John Gordon (e tanti altri) e il Maine de "Il grande contagio" (e tanti altri) che sembra scritto non nel 1962 ma nel 2022, dopo l'ambigua vicenda del covid e le limitazioni alla libertà individuale imposte coattivamente in quasi tutto il mondo. 

domenica 2 marzo 2025

In quanti per cambiare una lampadina ?

Dicono che manchino artigiani, lavoratori specializzati e non, tecnici.

Poi guardo i titoli di coda di un telefilm di oggi e scorrono decine di nomi, forse un centinaio, quando nei prodotti ben più di qualità degli anni Sessanta e Settanta (penso ad esempio al Maigret con Cervi o al Nero Wolfe di Buazzelli e Ferrari) gli addetti a questo o quello erano una decina o poco più.

Il colmo è stato ieri pomeriggio, quando aspettavo il giornale radio delle 17 e, intanto, andava ad esaurimento "Tutto il calcio minuto per minuto", nella odierna versione ridotta, ridottissima, con appena una partita di serie A e quattro di serie B.

Ebbene il giornale radio è iniziato con tre minuti di ritardo perchè il conduttore, di cui non ricordo il nome e che dovrebbe essere il successore di Roberto Bortoluzzi, è stato costretto, suppongo da un diktat sindacale tradotto in norma contrattuale, a leggere i nomi, infiniti, di tutti coloro che hanno "collaborato" alla messa in onda, immancabilmente da ringraziare con nome, cognome e attività di competenza.

Ma quanti sono ?

Una volta ci arrivavano le notizie tramite un radiocronista assistito da un solo tecnico, adesso sembra che per ogni radiocronista che si spedisce allo stadio debba esserci una intera squadra di assistenti.

Mi torna in mente la barzelletta che chiede quanti (e qui ci sta la indicazione di abitanti di una città o di lavoratori di una certa categoria particolarmente invisa a chi racconta) occorrono per cambiare una lampadina ?

Con la risposta più gettonata che li indica in tre: uno che tiene la lampadina e gli altri due che lo fanno girare.