domenica 16 giugno 2024

Il vestito della domenica

Oggi è domenica.

Una volta me ne rendevo conto perchè il mio orologio interno mi consentiva di svegliarmi un po' più tardi, nella consapevolezza di non avere obblighi lavorativi, oggi, quando da pensionato ogni giorno è domenica, me ne accorgo dal calendario e dal clima esterno.

Apro le finestre e vedo quelle del palazzo di fronte ancora chiuse, in effetti non sono ancora le sette.

Esco e posso parcheggiare ovunque, superare ogni limite di velocità imposto dal traffico nei giorni feriali e camminare fra la poca gente in giro per Bologna.

Gente che dichiara che oggi è domenica dal vestito indossato.

Una volta alla domenica il vestito della domenica era il migliore, quello della "festa", quello che ci faceva sentire ingessati, tanto eravamo preoccupati nell'indossarlo con cura.

Oggi il vestito della domenica è, per molti, un modo di presentarsi che chiamano "informale" e che a me sembra "trasandato".

Non ho mai apprezzato il "vestito della domenica" del passato e, appena ho potuto, mi sono affrancato usando ogni giorno il vestito che più mi piaceva e che più mi faceva sentire a mio agio.

Ma questa moda, irmai invalsa da anni, di presentarsi in pantaloncini e, quando saremo un po' più avanti nella stagione, infradito, mi sembra peggio del "vestito della festa" del passato.

E' come se uno dicesse che nei giorni feriali non è lui, ma è un altro, uno costretto a vestirsi in un certo modo.

Credo che varrebbe la pena impegnarsi per recuperare un po' di eleganza, non quella rigida formalità di una volta, ma la sobria eleganza che dice del nostro personale rispetto per gli altri e, soprattutto, per noi stessi.

E non solo alla domenica.

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