domenica 5 maggio 2024

Starbucks a Bologna

Non ricordo se, dopo averlo annunciato almeno due anni prima e qualche rinvio, Starbucks abbia aperto alla fine di febbraio o inizio marzo, là dove per anni abbiamo goduto della libreria Mondadori.

Ho però notato, passando quotidianamente da via D'Azeglio, che all'inizio c'era una coda lunghissima, che si dipanava all'esterno, pur di "conquistare" un caffè e un cornetto da Starbucks.

Adesso sono rimaste le transenne per la fila che non c'è e, all'interno, pochi avventori, al bancone, come in qualsiasi bar di Bologna.

E, in effetti, oltre al nome, alla pubblicità, cosa avrebbe Starbucks di più e di meglio di qualsiasi italianissimo bar ?

Nulla.

Solo la fama derivante dalla visione di mandrie di americani che si prestano a fare la coda per acquistare un caffè e un cornetto.

Noi siamo andati molto avanti, con la diffusione dei nostri bar che, come Starbucks, offrono caffè, cappuccini, paste e anche veloci spuntini.

Senza necessità di code (ordinate dalle transenne, quasi ad incanalare una mandria).

E non abbiamo neppure bisogno di quel che Tom Hanks, in "C'è post@ per te", elogiava in Starbucks, cioè la opportunità di fare una scelta per chi è abituato a demandare ogni scelta, come pare facciano gli americani.

Noi abbiamo ancora il piacere di scegliere, di avere preferenze e di manifestarle (forse troppo) con spirito individualista (forse eccessivo).

Per questo, al di là che non ho nulla contro Starbucks, dove prima o poi farò colazione ora che non devo più fare la coda, perchè credo che abbia gli stessi prodotti che si trovano nei nostri, ruspanti bar e la differenza sta tutto nel gusto personale di chi li consuma, ho comunque piacere che, passata la novità, sia trattato come un bar come tutti gli altri.

 

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