Dopo mesi di tira e molla per i ricorsi dell'Inter che pretendeva le venisse riconosciuta la vittoria a tavolino, si è giocato mercoledì sera il recupero tra Bologna e Inter.
Le "ultime" quindici partite tra le due squadre, avevano visto tre pareggi e dodici vittorie dell'Inter.
I commentatori davano per scontata la vittoria di un'Inter che si era rilanciata dopo aver vinto a Torino contro la Juventus, mentre i tifosi milanisti, al più speravano in un pareggio.
Il Bologna ha vinto, immeritatamente perchè il goal della vittoria è nato da una papera colossale e irripetibile del portiere interista, ma ha vinto come spesso, immeritatamente, aveva perso o pareggiato.
Nel calcio, a fine campionato, torti e favori, fortuna e sfortuna si compensano e vince sempre chi ha saputo far suo il campo.
Oggi ho letto un articolo sull'impegno finanziario di Saputo.
In sette anni pare che abbia versato, di tasca sua, 220 milioni di euro per pareggiare i debiti del Bologna.
Il Bologna non ha i debiti colossali (oltre 600 milioni) di Inter e Juventus, ma è fondamentale avere una guida societaria in grado di far fronte agli impegni finanziari, anche per la tranquillità di chi gioca che è pur sempre un lavoratore dipendente, stipendiato (con guadagni assurdi, ma anche con una prospettiva lavorativa di una ventina di anni al massimo).
Se vogliamo sperare che le vittorie contro l'Inter non arrivino una volta ogni sei anni e divengano la regola, almeno a Bologna, dobbiamo auspicare che Saputo non si stanchi di piazzamenti mediocri, come quello che, anche quest'anno, registreremo a fine campionato.
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