Il condizionamento del politicamente corretto raggiunge limiti che trascendono nel grottesco quando viene applicato al linguaggio quotidiano.
Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, è un eclettico autore.
Di sinistra.
Ciò non toglie che i suoi gialli aventi come protagonista il commissario Melis siano una piacevolissima lettura al netto della marchetta antifascista che l'autore evidentemente ritiene obbligo fare.
Tuzzi ha avuto una buona idea immaginando Nero Wolfe prima che fosse Nero Wolfe, cioè prima che si trasferisse a New York e ne ha fatto una trologia gialla.
Molto bene.
La marchetta antifascista c'è, in tutti e tre i romanzi, ma è molto meno invasiva che nelle indagini del commissario Melis.
Ancora meglio.
Peccato che nel primo romanzo della trilogia ("Il trio dell'Arciduca") Tuzzi si sia sentito in obbligo di giustificarsi con la nota che ho scansionato e riprodotto.
Lo scrive lui stesso che in italiano "negro" non ha alcuna valenza spregiativa e, allora, perchè giustificarsi ?
Paura della Inquisizione del politicamente corretto e dell'esclusione dai "salotti" presunti "buoni" ?
Paura della Inquisizione del politicamente corretto e dell'esclusione dai "salotti" presunti "buoni" ?
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