domenica 22 luglio 2018

30 centesimi di troppo

Il Resto del Carlino, da tre settimane, ha aumentato il prezzo del quotidiano in vendita al sabato di trenta centesimi.
Una inezia in termini assoluti ( anche se rappresenterebbe un aumento del 20% rispetto al prezzo abituale) causato dall'obbligo di comprare anche un inutile inserto estivo.
Tale ulteriore fascicolo ha preso il posto dell'inserto pseudo culturale del sabato che mi ricordo di aver letto fosse stato voluto da Bruno Vespa quando fu nominato direttore editoriale di tutti i quotidiani del gruppo.
Inizialmente separato, acquisto volontario, fu poi allegato senza aggravio di costo al quotidiano in uscita sabato, presumibilmente perché nessuno lo comprava.
Questa volta, invece, è inserito obbligatoriamente nel pacchetto.
Ed è l'obbligatorietà che non mi piace.
Gli omaggi non si discutono, anche se non interessano, ma se si deve pagare sarebbe giusto lasciare ai sempre meno lettori di quotidiani la scelta se acquistarlo o no.
Se sabato prossimo si ripeterà l'obbligo di acquisto, non comprerò il Carlino e, per un giorno, farò senza la cronaca di Bologna.
Ho anche scritto, senza ottenere risposta forse perché ho aggiunto una critica ai melensi editoriali di Bruno Vespa che probabilmente si fa pagare la fama, non certo gli inesistenti contenuti.
Non credo che le iniziative di obbligare i lettori a pagare di più per qualcosa che non si desidera, possano aiutare la stampa cartacea a riprendere quota.

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