Leggo che con un provvedimento "epocale", strombazzato come tale, oltre all'aumento delle multe per i "portoghesi" viene previsto il rimborso del biglietto per i ritardi degli autobus superiori a 30 minuti.
Se poi, oltre al titolo, andiamo a leggere il contenuto del provvedimento si capisce che la penalità è prevista per quegli autobus che svolgono un servizio extraurbano e arrivassero con oltre trenta minuti di ritardo in città.
Naturalmente farebbero come con i treni: appena superano il cartello che indica la stazione, considerano il treno "arrivato", anche se poi impiega dieci o quindici minuti prima di fermarsi e aprire le porte.
Altrettanto ovvio che ci sono una serie di eccezioni che vanificherebbero l'utilità per i cittadini (scioperi, calamità naturali etc.).
Nulla ho letto per il servizio urbano, del resto non credo che nel servizio urbano vi siano corse con intervalli di oltre trenta minuti, per cui il ritardo dovrebbe essere parametrato ad altri elementi di valutazione.
Ad esempio proprio il ritardo rispetto all'intervallo delle corse.
Ad esempio, se una linea ha un intervallo di dodici minuti tra una corsa e l'altra, il rimborso dovrebbe scattare quando il ritardo supera i sei minuti, che rappresenterebbero un ritardo del 50%.
Ugualmente l'autista dovrebbe essere multato se, come capita talvolta - spesso ! - arriva prima dell'orario previsto alla fermata e riparte in anticipo.
Se io, infatti, so che davanti alla Banca d'Italia il mio autobus arriva alle 17,12 mi organizzo per essere alla fermata alle 17,11.
Ma se l'autobus arriva alle 17,09 e riparte immediatamente, poi mi tocca attendere fino alle 17,24 (o più se quella corsa è in ritardo).
Alla fine ad essere penalizzati sono sempre e soltanto i cittadini e se si protesta con l'autista quello reagisce a male parole ...
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