domenica 13 settembre 2015

Lezione da Flushing Meadows

Una finalissima tutta italiana di un torneo del Grande Slam è un evento straordinario, per cui ieri sera ho eccezionalmente fatto uno zapping sistematico tra la partita della Juventus e la finale di Flushing Meadows.
Brutte partite entrambe (ma il Chievo avrebbe meritato qualcosa in più ...) tanto che sono rimasto sveglio giusto grazie allo zapping.
Mi è invece piaciuta la scelta della Pennetta di annunciare il ritiro dal tennis.
Una scelta intelligente da parte di un'atleta che sa di aver ottenuto il massimo (e forse più) di quanto avrebbe mai potuto aspettarsi dalla sua carriera agonistica e quindi decide di abbandonare senza ridursi ad un progressivo scivolamento verso le parti basse delle classifiche.
Una lezione per quei tanti che continuano a pretendere di tenere la scena quando ormai hanno solo "un grande avvenire dietro le spalle".
Penso, evidentemente, ad attori e cantanti, con la loro velleità di mostrarsi (con qualche rara eccezione) sempre giovani (mi vengono in mente Sharon Stone, Madonna, Mick Jagger, ad esempio).
E mi vengono in mente anche Greta Garbo e Mina che, ognuna a modo suo, si sono ritirate dalla mondanità lasciando il ricordo della loro bellezza senza dover anche abbandonare troppo giovani questa valle di lacrime, come accadde a Marilyn Monroe o James Dean.
Brava, dunque, alla Pennetta che oltre ad aver vinto, prima tra gli Italiani, il secondo più importante torneo di tennis del mondo, ha anche impartito una lezione a tanti tromboni dello sport, del cinema e della musica che farebbero meglio a seguirne l'esempio.

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