sabato 4 aprile 2015
venerdì santo: un amarcord
ieri, Venerdì Santo, mi è venuto in mente quando, negli anni '60 e primissimi '70, la Rai, sia in TV che alla radio, in questa giornata, come pure il 2 novembre, aboliva tutta la pubblicità, le trasmissioni "leggere" e anche la stessa musica leggera (veniva trasmessa solo musica classica). A raccontarlo adesso sembra di parlare di un'epoca remota , assurda, quasi preistorica. Tale comportamento veniva assunto anche nel caso di gravissimi lutti nazionali o internazionali, come nell' "annus horribilis" 1963 quando, con mia grande costernazione, venne abolita anche la "TV dei ragazzi" in occasione della morte di Papa Giovanni (giugno), della tragedia del Vajont (ottobre) e dell'assassinio di Kennedy (novembre). Altre epoche, inconcepibili oggi... (ma sotto sotto, lentamente, da alcuni segnali sempre più palesi, ci stiamo gradualmente ritornando....)
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3 commenti:
Buona Pasqua, sia pur in ritardo (con il tablet non riuscivo a loggarmi con le credenziali di questo blog).
Ricordo molto bene i venerdì santo della nostra infanzia e i lutti che spegnevano radio e televisione (Carosello incluso). Altri tempi, ma forse siamo passati da un eccesso ad uno di segno opposto. Era in effetti troppo allora ed è troppo (di segno opposto) oggi.
Ma, toglimi una curiosità. Quali sono i segni che stiamo tornando ai vecchi sistemi ? O stai solo pensando ad una nuova ondata di fanatismo religioso come è quello targato Isis ? :-)
Rispondo solo ora perché nei giorni si Pasqua non ho mai acceso il PC
Intanto, Buona Pasqua anche se in ritardo !!
Il mio discorso si riferiva al fatto che la Tv (ma non solo la TV: parlo n generale della vita di tutti i giorni) mi sembra stia ritornando all'atmosfera di censura degli anni '60.
Sicuramente era molto più “libera” negli anno '80 e '90
Tutti quei volti oscurati, soprattutto di bambini, ma non solo, la totale assenza (o perlomeno la presenza sempre più sporadica) di “nudo” nei programmi, nelle pubblicità, ecc. (non mi si fraintenda, -è un argomento molto a rischio malintesi- non sto parlando di nudo integrale, volgare, pornografico , ma semplicemente la sempre minore presenza di qualche ragazzotta un po' discinta in programmi o pubblicità) , la sempre maggiore ossessione sulla “fascia protetta” quando vengono oscurate col “bip” anche parole ritenute volgari e , perché no, anche la quasi totale scomparsa delle pubblicità di prodotti alcolici (vini ma soprattutto superalcolici): ovviamente in quest'ultimo caso ci sono motivazioni di natura prettamente commerciale che esulano da discorsi sulla censura, , ma la sensazione che le case produttrici abbiano molta più ritrosia, per non dire pudore a fare pubblicità rimane forte.
Sia ben chiaro, non è che io rimpianga un certo tipo di TV, non voglio dare l'impressione di essere un voyeur depravato,: la mia è sollo una fredda, oggettiva, imparziale analisi del fenomeno, un ritorno ad un moralismo sempre più soffocante come negli anni '60, moralismo che sta invadendo sempre più tutti i campi della vita quotidiana.
Naturalmente i tempi sono cambiati e il moralismo di oggi non è fatto con gli stessi ingredienti di quello di allora: quello di oggi è un moralismo anche peggiore, fondato sulla “politically correctness” e chi conosce la definizione sa bene cosa voglio dire.
Sul "politicamente corrotto" (non è un refuso ...) sono d'accordo. Vero anche di certe immagini oscurate o quasi. Ma sulla riduzione di belle ragazze nelle pubblicità o sul "bip" che coprono espressioni volgari non me ne sono proprio accorto. Vero è che la televisione per me è prevalentemente composta dalla visione delle registrazioni di film e telefilm e in diretta guardo praticamente solo telegiornali e calcio, ma la pubblicità continuo a guardarla anche perchè talvolta fornisce buone idee. Cercherò di guardare anche con la tua ottica e ti saprò dire.
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