domenica 8 marzo 2015

Bologna dissestata

Andare in centro a Bologna, per un bolognese, è una ferita che si riapre continuamente.
Dopo anni di incuria, di rattoppi "in economia", ecco che hanno deciso, in un colpo solo, di rifare Via Rizzoli e Via Ugo Bassi, tagliando in due la città.
I lavori dovrebbero durare dieci mesi, salvo ritrovamenti archeologici e, adesso, dobbiamo pure dire salvo scioperi, visto che oggi sul Carlino si paventava uno stop ai lavori (appaltati, ca va sans dire, ad una cooperativa rossa in odore di dissesto) proprio in quelle due strade importanti.
Non ho idea di come il progetto prevede quelle vie dopo i lavori, al momento pare che, alla faccia della libertà di circolazione con il minimo impatto ambientale, verranno rimossi tutti i parcheggi per le motociclette.
Ma il punto focale è la dispersione di energie e denari per questioni marginali (immigrati, omosessuali, spettacolini) che hanno sottratto risorse per la buona amministrazione della città che si fonda essenzialmente su due pilastri: ordine pubblico e strade pulite e senza buche.
Così non è .
Dobbiamo mettere serrature su serrature per difendere le nostre abitazioni dai malviventi e la manutenzione delle pubbliche vie (ma anche, come abbiamo visto con le recenti intemperie, del verde pubblico) è lasciata ai margini dell'interesse dell'amministrazione comunale.
Eppure il primo obiettivo di una amministrazione dovrebbe essere quello di rendere vivibile la città da parte dei suoi cittadini ...

2 commenti:

massimo p. ha detto...

Ma c'era proprio bisogno di cambiare la pavimentazione delle due strade e poi così in contemporanea ? Non c'erano cose più urgenti e importanti da fare ? Soprattutto in questi tempi in cui le amministrazioni comunali sono a corto di fondi ?

Massimo F. ha detto...

L'incuria cui è ridotta Bologna negli ultimi dieci anni richederebbe un intervento in tutta la viabilità. E quelli per le strade sono i fondi meglio spesi assieme a quelli per la sicurezza contro la criminalità. Risparmiare si può. Venerdì sono andato all'Urp per chiedere una copia del 730 (che non c'era). Ben sei dipendenti erano in circolo a chiacchierare. Ecco, forse si puòrisparmiare utilizzando al meglio il personale pubblico, nuimeroso e costoso. Del resto lo stesso ministro renziano Del Rio avrebbe detto che rischiamo di avere diecimila dipendenti delle province pagati (da noi) e senza aver nulla da fare ...