Leggo con stupore che vi sarebbe una corrente storica, che può ben essere definita "revisionista" ... :-), che cercherebbe di riabilitare l'8 settembre e il suo principale artefice Pietro Badoglio.
Ho, peraltro, con piacere ascoltato due interviste radiofoniche ad un altro storico, Gianni Oliva, che non si è ancora messo a cantare nel coro e che ha descritto quell'atto come in realtà fu: uno spregevole tradimento.
Prima di Badoglio (dal quale si dice che gli Inglesi crearono un neologismo "to badogliate" quale sinonimo di tradire) una nazione sconfitta sul campo chiedeva la tregua e se non riprendeva la guerra, metteva nel conto la perdita di porzioni del proprio territorio o il cambio del re o dell'intera casa regnante.
Accadde così dopo la Prima Guerra di Indipendenza quando i Piemontesi chiesero l'armistizio dopo la sconfitta di Custoza, ripresero la guerra per la resa definitiva dopo Novara, nel 1849, con l'abdicazione di Carlo Alberto e l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele II.
La Francia sconfitta a Sedan diventò repubblica dopo l'impero di Napoleone III e perse Alsazia e Lorena che si riprese nel 1918 dopo la vittoria sulla Germania che costò il trono agli Hoenzollern.
Badoglio e Vittorio Emanuele III invece firmarono l'armistizio con il nemico Anglo Americano, fuggirono da Roma e, senza fornire adeguati ordini alle Forze Armate, si schierarono con il vecchio nemico, pronti a sparare contro l'alleato di un minuto prima.
Un comportamento inqualificabile e, comunque la si pensi, spregevole, che non riuscì a salvare nè una larga parte del nostro territorio (Istria, Fiume e le legittime pretese sulla Dalmazia) , nè il trono dei Savoia (anche se è ancora aperta la discussione sulla effettiva regolarità del voto referendario del 1946).
Per quanto, come noto, sia favorevole al revisionismo storico (soprattutto quando va a toccare capisaldi della vulgata "politicamente corretta";-) non posso condividere chi vede nell'8 settembre e in Pietro Badoglio la data di nascita e il padre dell'Italia contemporanea.
Per formazione, tradizione, valori, non poso accettare una versione riveduta e corretta (ma anche corrotta) di un evento storico che lungi dall'essere positivo, ridicolizza e offende la nostra Italia e il nostro Popolo.
1 commento:
L’armistizio dell’8 settembre è stata una delle giornate più infami della storia d’Italia.
Tra l’altro, se non vado errato, il giudizio su di essa è sempre stato perfettamente “bipartisan”: l’evento è stato sempre condannato ed esecrato sia da destra che da sinistra.
Del resto, è veramente impossibile trovare una qualsiasi attenuante (non dico giustificazione, il che sarebbe veramente troppo) per cercare di ridurre la pesantezza dei giudizi sull’episodio.
Un’unica cosa mi viene in mente: anni fa lessi su un libro (o ascoltai in una trasmissione televisiva) l’affermazione che le perdite territoriali sarebbero state ben più consistenti ed equiparabili, con le dovute proporzioni, a quelle subite dalla Germania (si parlava ad es. dell’intero Piemonte alla Francia) se non ci fosse stato l’armistizio: ammesso che ciò sia vero è comunque troppo poco per giustificare quell’infamia.
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