Se prima ero abbastanza coinvolto in prima persona per via dei parenti di mia moglie e dei colleghi ed amici che abitano nelle zone coinvolte, oggi lo sono stato ancora di più.
Mattinata allucinante, con continue scosse, paura fra la gente, cadute di tegole e cornicioni, qualche crepa anche a Castelfranco, un crollo a Modena città. Siamo scappati fuori dall'ufficio almeno tre volte nella mattinata; alla fine abbiamo chiuso tutto e siamo andati a casa. Ma siamo stati gli ultimi: altre banche, altri uffici erano già stati evacuati fin dalla prima scossa. Mia moglie ci ha messo 2-3 ora a tornare a Castelfranco da Modena (ca.10 km.): caos per le strade, treni fermi, corriere prese d'assalto.
Gente che usciva terrorizzata dalle case, con i bambini e molti anche con gli animali (cani, gatti, gabbie degli uccellini)
E lo stress psicologico: ogni movimento, anche casuale ed involontario, di una sedia, di una pianta, di una sedia e subito il cuore balza in gola e viene forte la tentazione di scappare fuori.
Stasera molte persone anche a Castelfranco e Modena dormiranno in macchina,
La tensione nervosa è terribile.
Scrivo queste righe di getto, sperando che ora il peggio sia veramente passato.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Le scosse di ieri le abbiamo sentite molto bene anche a Bologna. Le abbiamo sentite da svegli e, quindi, sono state recepite molto più di quella, pur di maggiore intensità, della mattina del 20. Anche noi abbiamo disposto l'evacuazione due volte (alle 9,15 e alle 13) che, anche grazie alle prove periodiche, ha funzionato bene. Certo che più che paura, la maggior parte esprime sorpresa, visto che ci eravamo abituati a non essere direttamente colpiti da simili eventi catastrofici. Adesso l'importante è dare il nostro contributo con quello che possiamo e sappiamo fare. Quindi con il proseguire la nostra attività lavorativa ove sia possibile, per non aggiungere ai danni materiali anche il danno del fermo della produttività che poi si riflette anche nel danno di una involuzione su stessi in un fatalismo senza reazione.
Aggiornamento dal fronte:
atmosfera quasi irreale stamattina a Castelfranco: piccole scosse si susseguono senza interruzione, centro paese transennato (più per precauzione, per fortuna, che per gravi danni), tutte le chiese inagibili, le attività sportive sospese perché il campo sportivo è murato di tende: sono attese diverse centinaia di sfollati in arrivo dall’epicentro.
Molti colleghi hanno dormito in macchina o in tenda.
Alcuni di noi o per lavoro o perché vi hanno dei parenti si sono recati ieri nelle zone dell’epicentro: la devastazione è molto superiore rispetto a quanto fatto vedere in TV: sembra di essere catapultati in pieno 1945: uno scenario di guerra. Particolarmente impressionanti le campagne, piene di casolari distrutti.
Un mio collega che a San Felice aiutava i suoceri a montare una nuova tenda in giardino è stato improvvisamente bloccato da una tizia col microfono (e con un cameraman al seguito) che ha fatto la solita domanda insulsa da giornalista (come farete questa sera ?). Non l’ha mandata a quel paese solo per educazione (io lo avrei fatto).
Comunque, in un modo o nell’altro, nonostante la tensione aleggi palpabile, ci si sforza di riprendere la normale attività: sono persino attive, in un qualche modo, le filiali della zona terremotata: pur essendo gli uffici totalmente inagibili, i colleghi sono ospitati da altre filiali (quelle agibili più vicine possibili, ad es. la filiale di Nonantola)
* post-scriptum: qui a Castelfranco ed ancora di più a Modena sembra di vivere nelle immediate retrovie del fronte durante la guerra. La situazione è di ansia ed emergenza, non si parla che del terremoto, le persone che vengono dalle zone dell'epicentro sono ancora sconvolte; la normalità è ancora lontanissima
Ho sentito bene tutte le scosse, brutta storia. Ieri al giornale abbiamo fatto un'edizione straordinaria durante la quale siamo pure stati sorpresi dalla botta delle 13 e stoicamente siamo rimasti sul pezzo. Il palazzone ha avuto qualche crepa ma poi ci han dato il via libera. La cosa peggiore è che non finirà presto e penso alle persone vicino all'epicentro che vivono in tensione continua. Anche a Bologna è così, in misura minore: nessuno può dirsi al sicuro. Spero almeno che abbiano ragione quegli esperti che sostengono che questo sia il massimo livello possibile dalle nostre parti. Ma in fondo si basano solo su ciò che è avvenuto nel passato. Qualche secolo, che nell'evoluzione della geologia terrestre è come qualche minuto. Speriamo!
Diciamo che a Bologna città ci è andata bene, finora. Però non mi ricordo di aver sentito in passato dei movimenti tellurici in modo così distinto come martedì scorso. E non possiamo fare altro che sperare che sia finita ...
sono appena sobbalzato sulla sedia. una scossa di 5.1, la più forte dallo scorso martedì nero.
E' una cosa allucinante; non finisce più !!!
L'ho sentita anche io, con la poltrona che è sobbalzata due vote in modo secco. Quel che rende peggiore la situazione è proprio la tua affermazione finale: non finisce più. E non si sa quando colpirà con analoga forza. Psicologicamente deve essere devastante per chi vice nelle zone dell'epicentro, un fortissimo impedimento a riprendere la vita di tutti i giorni e pensare alla ricostruzione.
avevo scritto un commento, ma ormai si è dileguato nel nulla...comunque, la scossa di ieri sera io l'ho sentita a Senigallia, dove ero...
Posta un commento