
Auguri a Max, che nomino mio avvocato ufficiale (vedi sua brillante difesa in commento precedente post), e ciao ai ragazzi tutti, come da tradizione, visto che questo rito del 31.12 si perpetua da alcuni anni ormai...
Domani il blog è vostro e, Max, ricordati che per il 2011 dobbiamo inserire Claudio e Roberto nell' agenda auguri....
Buon Compleanno!!!
Buona fine
Buon principio
BUON ANNO a tutti!
13 commenti:
BUON ANNO !!!!!
e buon compleanno !!
ultimo a raggiungere i 54.
Beati gli ultimi......
Dimenticavo:
tra poco cenone casalingo, con i tortellini fatti in casa da mia moglie col mio (modesto) aiuto.
Poi zampone e una mousse al cioccolato fatta sempre da mia moglie (sembra buona: vedremo)
Auguri a tutti quanti per un gran 2011!
Grazie per gli auguri di compleanno (eh, sì, beati gli ultimi ... speriamo sia così ;-) e per un felice 2011 per tutti noi.
Buon anno a tutti amici carissimi.
e auguri a Massimo!
Ragazzi,
notte di San Silvestro e pranzo di ieri...dovrebbero bastarmi per almeno un mesetto...
Oggi ho rinunciato agli inviti a pranzo di due zie cuoche provette per "depurarmi", , invece...mi sono apparecchiata la tavola e ho finito parte delle leccornìe avanzatemi dalla festicciola del 31... Adesso lacrime di coccodrillo e resto delle predette leccornìe in freezer per gli Amici del venerdì...
Ve ne ho già parlato?
Sono amici di gioventù(università) con cui ci troviamo ogni venerdì per giocare a carte e fare qualche chiacchiera...
Ma adesso ho bisogno del consulto di bolognesi d.o.c.
Mi hanno detto che quest' anno in piazza Maggiore non c'era il Vecchione ma una enorme "rana, che simboleggerebbe la miseria...
Risponde al vero?
In attesa di vostra risposta, che prima o poi sono certa arriverà, auguro ancora un delizioso 2011, ricco di leccornìe, soprattutto non culinarie!
Baci
Vale
Purtroppo è vero. Ma è da alcuni anni che hanno rinunciato al Vecchione e alla Befana ... Sicuramente nel 1984 bruciarono, con una commistione ignobile tra la Festa di tutti e le scelte ideologiche, i "missili" (era l'anno in cui furono dispiegati i Cruise e i Pershing anche in Italia, l'anno del "meglio morti che rossi" ...). Anche in precedenza avevano inquinato l'occasione festiva con le loro paturnie ideologiche. Non so cosa c'entri la rana, forse non ha alcun significato visto che abbiamo un commissario in comune, ma non è più la festa di piazza di una volta ...
P.S. Simpatica l'idea del venerdì, ma proprio TUTTI i venerdì ? ;-)
non TUTTI TUTTI, ma quasi...
Comunque, se hai in mente qualcosa coi compagni di blog/scuola, posso sempre liberarmi! :-)
Era solo curiosità. Mi ha sempre attirato, senza mai riuscira ad ottenerla a lungo, l'abitudinarietà. Il ritrovarsi a scadenze prefissate. Sarà per la mia mentalità ordinata e fondamentalmente ostile agli imprevisti ... :-)
Uno di questi amici è per me come un fratello; probabilmente è il forte affetto che lega il gruppo a mantenere granitico l' impegno...e intatta la voglia di vedersi
"Aver dla rena" vuol proprio dire avere della miseria, me lo ha confermato mio zio oggi, ed è già la seconda persona. Ma: "rena" nel senso di rana?
Massimo P., chiedo formalmente il tuo ausilio...
aver dla rena: c'è un piccolo errore.
Il verbo avere è "aveir" in bolognese occidentale, "avair" in bolognese cittadino.
La rena è la miseria (non c'entra niente con la rana).
Quindi:
aveir (o avair) dla rena:
avere della miseria
A proposito, ecco una simpatica zirudela in dialetto bolognese occidentale (che è anche quello di Anzola),
Buona lettura.
Al gât di Tartaréin
ed/di Cesare Bonfigliuoli
Zirudèla, qué a Pimâz
Una dòna l’à pêrs al gât
Un gatto fino, io vi dico,
il suo nome è Lodovico.
I l ân zarchè tótt, grând e céin,
Ma incióun l à vésst al mnéin.
La famajja disperèda
La s é méssa par la strèda,
i éin parté con al furgåun
só e żå par la regiåun.
Bulaggna, Caṡalàcc’ e Zôla,
Pragâti, Crasplâ e Anzôla,
e i dmandèvan a tótt quânt
s’i avîvan vésst un gât grîṡ e biânc.
I ân girè tótt disperè
féin a San Żvân, Żindrîgual e la Palè,
e pó Crevalcôr, Bonpôrt e Surbèra
dóvv i fénn na gran gatèra.
Sgnåura avîv vésst, par chèṡ, un bèl gatéin
Biânc e grîṡ sainza nastréin?
I l ân vésst in piâza a Sulîra
Ala farmèda dla curîra.
Biânc e naigr al n é bra ló!
Cal gât qué an s câta pió!
I l ân vésst na sîra a Manzuléin
Ch’al znêva con un pundghéin.
Pôvar gât! Duv ît andè?
A sain tótt disperè
Sainza magnêr tanti giurnèd
Int al cûl t g arè al tlarèd.
E gîra gîra cåun ste furgåun
I éin arivé féin al Abetåun.
La fiôla, ch’l’é in viâż ed nòz
La n dôrum dé e nòt,
dal’Austrâglia la telêfona a Pimâz
par savair s’i ân truvè al gât.
Alåura la padråuna la tûl na deciṡiåun
par coinvôlżar la popolaziåun,
una bóssta péina ed quatréin
par chi pôrta a cà al gatéin.
Na sîra, cl’îra gnânc nòt
I vésstan un gât saltèr un fòs
L’îra ló, tótt melandè
Che a cà l îra turnè.
Ala véssta dal gatéin
I fénn fèsta i Tartaréin
I miténn in mòto la padèla
Tócc e dâi la zirudèla.
Splendida zirudela :-)
Rena. Avevo sempre pensato che l'espressione bolognese derivasse dal significato di rena/arena, cioè sabbia, polvere (nelle tasche) quindi avere della miseria ...
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