Quando entro il libreria, mi sento molto come l'asino di Buridano, tanta è l'offerta, in parte rinnovata ogni settimana, tra la quale poter scegliere.
Solitamente vado sul sicuro, ho una cinquantina di autori che per me sono una garanzia e ogni tanto ne aggiungo qualcuno che sostituisce chi, ormai, non scrive più.
Le aggiunte sono sempre a seguito di una fortunata scelta o di un consiglio appropriato.
Sono anche abbonato ad una rubrica/rivista che ogni settimana propone due, tre recensioni di gialli, oltre ad un paio di bollettini di fantascienza.
Vedo che mi sono proposti autori del tutto sconosciuti, purtroppo spesso è una fregatura, come gli ultimi due di cui ho letto i romanzi gialli (si fa per dire ...) ambientati a Venezia ed a Modena.
E sono proprio questi "romanzi" che mi inducono a simpatizzare con la famosa frase di Fruttero&Lucentini che, a chi contestava loro di pubblicare su Urania solo autori angloamericani, risposero che un disco volante poteva scendere nelle campagne inglesi o nelle praterie americane ma "a Lucca, mai !".
Fortunatamente ci sono altri autori italiani che riabilitano la categoria, ma credo che l'inganno stia nella quantità, in pubblicazioni senza editing, spesso auto pubblicazioni (autopubblicarsi in solitaria un libro costa un centinaio di euro per la prima copia e circa cinque euro per ogni copia successiva, con cinquemila euro uno stampa mille volumi e ... hai voglia regalarli con dedica a chi si conosce !) che vanno ad ingolfare il mercato, abbassando il livello della narrativa.
Vale sempre la pena di provare se un qualcosa nel volume che si ha per le mani ispira una maggior fiducia, ma spesso, sempre più spesso, anche nella semplice scelta di un bel romanzo giallo o di fantascienza da leggere, vale il proverbio popolare per cui chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova.
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