domenica 19 giugno 2022

Il villaggio dei dannati

Forse è da registrare un rinnovato interesse per la fantascienza.

Dopo La Brea, ecco che venerdì scorso su Sky Atlantic, in prima visione, sono stati trasmessi i primi due episodi della serie televisiva "Il villaggio dei dannati", ispirato al romanzo di John Wyndham "I figli dell'invasione" da cui era già stato tratto un bellissimo ed avvincente film nel 1960.

Wyndham è un autore inglese, tra i miei preferiti, noto al grande pubblico proprio per "I figli dell'invasione", ma il suo capolavoro fu "Il giorno dei Trifidi", per non dimenticare "Il risveglio dell'abisso" e "I trasfigurati", tutti narrazione di un mondo apocalittico del prossimo futuro.

"I figli dell'invasione" è forse il più cinematografico dei suoi romanzi perchè non richiede particolari virtuosismi scenici, ma è fondato su una solida trama che nel film fu trasposta perfettamente.

Non so se la serie saprà essere all'altezza.

Da un lato si può aver fiducia perchè i prodotti inglesi hanno una qualità di gran lunga superiore a quelli americani (basti solo pensare alla profonda differenza tra le prime due stagioni di Spazio 1999 quando tutta la produzione era inglese, con le successive quando entrarono i capitali e le sceneggiature - con anche nuovi personaggi - americane).

Dall'altro, l'averlo ambientato nell'epoca contemporanea sconta la presenza di tutti i lacci e lacciuoli che opprimo la narrativa odierna, soprattutto con gli obblighi di genuflettersi al politicamente corretto.

E questo non so come verrà incanalato nella serie, a differenza del film, dove una caratteristica essenziale per dare l'idea di questa entità aliena che si formava attraverso l'unione delle menti dei "figli dell'invasione" era proprio anche l'identità fisica (colore della pelle, dei capelli, degli occhi).

Come per La Brea, di cui ho registrato i nuovi episodi, è necessario attendere lo sviluppo.

Se hanno saputo mantenersi fedeli al romanzo (e anche al film del 1960) potrà essere un bel prodotto televisivo.

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