Una volta gli arancioni erano i giocatori della nazionale olandese.
Poi arancioni furono gli Hare Khrisna che pensavano di poter eternamente ballare e cantare.
Adesso gli arancioni siamo noi e non è un bel vedere.
Poichè i colori cambiano repentinamente non posso escludere che nel tempo necessario a scrivere e pubblicare queste righe, l'Emilia Romagna cambi nuovamente colore, come un camaleonte.
Oggi primo giorno da arancioni, dunque ma, a parte i bar chiusi e la rinuncia alla colazione, non vedo grandi differenze.
Ieri pomeriggio Bologna ha visto una grande concentrazione di cittadini in centro dimostrando che ormai sono in pochi a prestar fede a quello che ci dicono di fare.
Un po' come una volta, prima di un periodo di quaresima, ci si abbuffava di tutto ciò che ci avrebbero proibito nei giorni successivi.
Per chi ha un lavoro (pubblico o privato) garantito e per chi è in pensione, nulla cambia.
Cambia molto, invece, per chi consegue il proprio reddito dalla quotidiana attività commerciale.
Magari, per mettere tutti nelle medesime condizioni, non sarebbe sbagliato sospendere anche il pagamento di stipendi e pensioni sostituendoli con gli stessi importi dei "ristori" che saranno erogati ad autonomi, imprenditori e professionisti.
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