Come nei romanzi di fantascienza: nel 2015 fu scoperto, a 1400 anni luce di distanza, un pianeta del tutto simile alla Terra, dove la vita è possibile nei termini a noi conosciuta.
Furono subito approntati piani ed enormi astronavi, dotate di un innovativo sistema di propulsione, furono costruite.
Il 7 maggio del 2024 la Flotta Astrale prese la via dello spazio, ma dopo un anno perdemmo i contatti.
Ed oggi sta tornando ... amici o nemici ?
In pace o in guerra ?
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3 commenti:
Fino alla metà degli anni '90 non era stato ancora scoperto alcun pianeta extrasolare.
Dovevano esistere, si diceva, dovevano per forza esistere, ma in mancanza di prove certe della loro esistenza non mancavano le illazioni di qualche scettico che sosteneva che il ns.sistema solare poteva essere l'unico in tutto l'universo.
Poi dalla metà dei '90 il forte progresso tecnologico e la costruzione dei telescopi sempre più potenti dell'attuale generazione ha permesso di scoprire pianeti ad un ritmo sempre più elevato.
Dapprima sono stati scoperti i pianeti più grandi (giganti gassosi spesso molto più grandi di Giove), poi via via la dimensioni dei nuovi pianeti diventavano sempre più piccole.
Ormai sono centinaia i pianeti extrasolari scoperti e il tasso di scoperta aumenta sempre di più di giorno in giorno: di qualcuno (per ora si parla dei più grandi) si sta perfino cercando di ottenere lo spettro per capire la sua composizione atmosferica (operazione fino a pochi anni fa impossibile)..... ed ora ecco primi pianeti rocciosi, di dimensioni simili alla Terra e soprattutto situati nell'ipotetica “fascia di abitabilità” attorno al proprio sole (pianeti piccoli come la Terra erano già stati scoperti ma si trovavano in condizioni impossibili per lo sviluppo della vita.
A questo punto cosa si può fare ?
Una missione spaziale diretta verso il pianeta è inconcepibile: dista 1.400 anni luce e quindi, anche ammesso che si possa avere un'astronave che viaggia a quella velocità (la massima fisicamente possibile) occorrerebbero 2.800 anni per avere sue notizie (1.400 per arrivare + 1.400 per arrivare + 1.400 perché ci ritornino i dati che trasmetterà dal pianeta).
Però è possibile fare 2 cose:
1) tentare un'analisi spettrale dell'atmosfera per vedere di cosa è composta: per il momento la cosa è ancora impossibile con gli strumenti attuali ma il notevole progresso tecnologico quanto a costruzione di telescopi sempre più grandi e potenti renderà probabilmente possibile la cosa entro non molti anni
2) rivolgere le “antenne” del” famoso progetto SETI verso quel pianeta per cercare di captare le eventuali onde radio emesse da una civiltà tecnologicamente evoluta.
Però il pianeta 452B (così è stato provvisoriamente battezzato) è sicuramente il primo di una lunga serie. E' del tutto ragionevole sperare di trovarne qualcuno ben più vicino di 1.400 anni luce, ad una distanza cioè che potrà più facilmente consentire quelle indagini spettroscopiche sull'atmosfera che a parere del sottoscritto costituiscono la nostra principale “arma” per sapere se su quei pianeti c'è vita. ________________________________________________________________________________________________________________________________________
Dimentichi che nel 2087 l'Uomo avrebbe scoperto la tecnica del Salto nell'Iperspazio, praticamente azzerando ogni distanza e che nel 2252 sarebbero state già in funzione cinque Stazioni Babylon, sparse negli spazi più profondi, oltre ogni pianeta conosciuto ... :-)
Già, è vero. Dimenticavo....
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