domenica 1 giugno 2014

Fuori il programma

Non tutti sanno che (no, non è un rubrica de La settimana enigmistica ...) mi piace ascoltare la radio.
Un ascolto facile quando si guida, si legge, si lavora.
Nel tempo ho dotato ogni stanza a Bologna e in montagna di una radio, recuperando tutte quelle che avevo e rimettendole, per quanto possibile, in funzione e poi acquistandone altre.
Tutte collegate su Radio Uno.
Così ho la possibilità di ascoltare programmi di intrattenimento, di informazione, musicali fino ai programmi religiosi dei protestanti (alle 7,30 del mattino della domenica) e dei cattolici (alle 11 circa sempre della domenica).
Non tutti i programmi mi interessano, ma visto che li ascolto mentre svolgo altre attività passano senza lasciare il segno e, comunque, è mia opinione che qualche spunto interessante lo possa fornire chiunque, quindi anche il più sciocco dei programmi.
Avevo apprezzato la decisione di iniziare la giornata, alle sei del mattino, con l'Inno Nazionale.
Il nostro non è un bell'inno, ma è il NOSTRO inno.
Giovanni Allevi lo aveva reso più marziale, ma adesso viene suonato quello dell'Orchestra di Berlino diretta da Abbado che lo ha reso una marcetta per marionette.
La nuova stagione, la nuova gestione della radio non mi piace sin dall'inno.
Avevano introdotto una interessante trasmissione di informazione dalle cinque alle nove del mattino "Prima di tutto" che aveva sostituito l'urlante "Istruzioni per l'uso" della Falcetti ed altre chiacchierate inutili,
Ma, prima, hanno occupato la prima ora solo con la musica chiamandola "Anteprima di tutto" e adesso hanno ridotto pure di mezz'ora la chiusura per fare spazio a Fiorello e Baldini.
Non ho una grande conoscenza di Fiorello non avendolo mai ascoltato in radio prima d'ora e non partecipando ai cinguettii su Twitter.
Da quel che leggevo sembrava di aver a che fare con un mezzo genio dell'intrattenimento e gli "ah!" e gli "oh!" di ammirazione si sprecavano, quindi mi aspettavo qualcosa di più ... del nulla che viene prodotto, con i nostri soldi.
E con ripetute repliche, financo al sabato e alla domenica.
Una chiassosa, inconcludente e a tratti anche volgare esibizione di chi non ha nulla da dire al mondo.
Un dileggio, non certo satira o ironia, maramaldeggiante su ex potenti ormai già in ginocchio, quando non nella polvere.
Solo carezze, invece, verso chi, potente, lo è ancora o lo è ora diventato.
Tutto il contrario di una vera satira.
La nuova direzione di radiouno completa così la sua distruzione della programmazione rai che già in aprile aveva evidenziato la cancellazione di quello che, a mio parere, era il miglior programma della radio, Con parole mie di Umberto Broccoli, sostituito dall'ennesimo chiassoso programma musicale che già nel nome ne è una perfetta rappresentazione: King Kong.
Non metto in dubbio che qualcuno ascolti il programma dello scimmione e, magari, ne tragga gradimento, come non metto in dubbio e non vorrei mai togliere il piacere dei maramaldeggiamenti di Fiorello, ma la radio, come la televisione, è pagata con i soldi di tutti.
E allora mi domando se non sarebbe meglio privatizzare integralmente la Rai (radio e televisione) così che ognuno possa, pagando un abbonamento ad una emittente privata, scegliere di contribuire a ciò che preferisce, senza impedire al prossimo di ricevere altrettanto.
Però a sue spese esclusive.

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