domenica 18 maggio 2014

Ultimo A tto

Fra meno di quattro ore il Bologna giocherà l'ultima, inutile, partite in serie A e non sappiamo quando tornerà a disputare il campionato più bello del mondo.
Stando ai precedenti, non meno di due-tre anni.
Beffa maggiore, il Bologna della quarta retrocessione giocherà questa sua ultima partita tra gli Dei del calcio in quello stadio Olimpico che giusto cinquanta anni fa, il 7 giugno 1964, vide il trionfo di Bernardini e della sua squadra nello spareggio, l'Unico, contro l'Inter.
Come per tante altre formazioni che non hanno una solidità societaria alle spalle (ma ce ne sono solamente tre ai vertici: Juventus, Inter e Milan e qualche altra - come l'Udinese - nel gruppo) il Bologna non può che alternare campionati dignitosi a stagioni disastrose.
Guaraldi, il presidente, ha gravi colpe gestionali, di imperizia e di presunzione, ma, almeno, ha giocato (e perso) i suoi soldi.
Il suo investimento azionario è, adesso, azzerato e sarà obbligato o a cedere la maggioranza ad un Cavaliere Bianco che si proponga di spendere con saggezza per ricostruire il Bologna, oppure, se vorrà tenersi la squadra, ad impegnarsi anche i gioielli di famiglia per sostenere l'onere economico di un rapido ritorno nella massima serie.
Ma Bologna ha le capacità imprenditoriali per risorgere ?
Ne dubito.
Se le avesse perchè non si sono fatti vivi prima ?
E perchè è finita anche quella che fu Basket City ?
Noi a Bologna ci viviamo e vediamo che tutto è permeato da una cappa di conformismo massificante e al ribasso.
L'antica libreria Zanichelli preda delle coop che hanno messo le mani anche sugli spazi dell'antico cinema Ambasciatori e su quello che, impropriamente, viene chiamato il "Mercato di Mezzo" (dimenticando che quello era un semplice mercato, visto che l'originario Mercato di Mezzo era situato in quella che adesso è via Rizzoli).
Come se non bastasse ho letto che per la futura proprietà del Bologna, l'alternativa a Zanetti (Segafredo) è l'Unipol, ancora coop, perpetuando così la decadenza della città.
Mi fa ridere, poi, Merola, sindaco proveniente dalla Campania che non sapeva, prima di essere eletto, neppure in quale serie giocasse la squadra della città che voleva amministrare, che si agita per "fare pressing", come ho letto sulla stampa, su Zanetti per acquistare la società.
Zanetti lo disse tre anni fa: sono ricco, ma non scemo.
Non chiediamo un presidente "ricco e scemo" come quelli degli anni sessanta.
Ci basta un presidente ricco e con un minimo di passione unita ad una intelligenza manageriale che sappia coniugare la sana amministrazione con la scelta di uomini di calcio competenti per costruire il Bologna del prossimo anno.
In serie B.

2 commenti:

massimo p. ha detto...

faccio bene a non seguire più il calcio. anzi.... a non seguire più alcuno sport....

Massimo F. ha detto...

Ho seguito il Bologna in serie C continuerò a seguirlo in serie B. Sperando che Zanetti lo compri anche se per lui sarebbe una perdita secca.