giovedì 25 novembre 2010

la via dove abito

Accolgo l'invito di Valeria a ripubblicare ill post, con le dovute modifiche.
Chiedo però a Massimo di dirmi se secondo lui va bene o è meglio lasciar perdere e cancellarlo nuovamente (e, questa volta, definitivamente)
Forse non vi ho mai detto che abito in Via P. Alburgo, mio nonno, una strada che tra l’altro è privata ed in parte di mia proprietà (ovviamente con tutti i diritti di passaggio, servitù, ecc., ma non è strada pubblica).
Ed il fatto più notevole è che quando il Comune decise di intitolare una strada a mio nonno fu casualmente scelta proprio quella in cui abitavo !!!
Ma questa dedica, che ha reso giustamente felice ed orgogliosa la mia famiglia (e soprattutto mio padre) ci ha procurato anche alcuni grattacapi e vere e proprie arrabbiature.

Vicenda n.1:
già pochi giorni dopo che avevamo fatto tutte le necessaria modifiche d’indirizzo alle varie utenze, documenti, domiciliazioni di bollette, ecc. ci arrivava posta all’indirizzo di Via P. Amedeo, non Alburgo. Questo Amedeo è uno degli aviatori trucidati in Katanga durante la famosa crisi del 1962 ed a lui è dedicata una strada a Bologna, nei pressi di Porta Lame.
Per cambiare questa intestazione, per fare cioè presente che il P. del mio paese è Alburgo, non Amedeo, abbiamo subito scritto al Comune pensando di poter risolvere la cosa in tempi brevi, ma ne è nata un’odissea dal sapore kafkiano che non è ancora del tutto conclusa.
Per farla breve, non siamo riusciti a scoprire come mai a tutti gli Enti, aziende, persone che cercano il nostro indirizzo salti fuori automaticamente questo Amedeo.
Per risolvere la cosa siamo stati costretti a scrivere a tutti gli enti o aziende che ci inviano della corrispondenza (gestori delle varie utenze, posta, banca, gestori delle carte di credito, editori delle riviste a cui siamo abbonati) per scrivere espressamente che ci mandino la posta in Via Alburgo P. ma, come abbiamo appreso, tutti gli altri abitanti di questa strada ricevono la loro posta con l’indicazione Via Amedeo P. (tanto a loro non interessa).
Io mi sono fatto la convinzione che esiste una specie di anagrafe nazionale delle persone a cui sono dedicate le strade, ai cui attingono tutti i vari utenti interessati per ricavare gli indirizzi per la propria corrispondenza. Tutti mi hanno detto che non esiste nulla di tutto ciò, ma io sono convinato del contrario: è una specie di “grande fratello orwelliano” (da non confondere con quello di Mediaset) introvabile, inaccessibile, ma che comunque c’è e controlla tutto l’indirizzario nazionale: se non riuscirò ad accedere a lui per dirgli di aggiungere ai nomi anche quello di mio nonno, la posta continuerà ad arrivare col nome di Amedeo

Vicenda n.2:
Lo scorso maggio eravamo a Cesenatico per una vacanza di pochi giorni quando ci telefona mio fratello: “hanno cambiato il nome della strada: ora è dedicata a P. Augusto, partigiano”. La notizia ha dell’incredibile, ma è vera, come appuriamo dopo essere tornati precipitosamente a casa. Mio padre è fuori di sé dalla rabbia: consultiamo subito in internet le delibere consiliari (necessarie per legge, per cambiare il nome ad una strada o per dedicarla ex-novo): non troviamo nulla; contattiamo un avvocato ed infine parliamo col capogruppo dell’opposizione in Consiglio Comunale, che interpella subito il sindaco, il quale telefona subito a mio padre scusandosi e dicendo che è stato tutto un deprecabile errore: fa subito rimuovere la nuova targa e fa di nuovo ripristinare quella vecchia, che viene però rimessa a posto solo dopo 2-3 mesi (segno evidente che la vecchia targa col nome di mio nonno era stata buttata via e hanno quindi dovuto stamparne una nuova).
Tutto è quindi finito per il meglio, ma è rimasta l’amarezza: come è potuta accadere una cosa del genere? Facendo delle indagini con l’aiuto del citato consigliere dell’opposizione abbiamo scoperto che si trattato dell’iniziativa individuale dell’assessore all’urbanistica, iniziativa di cui il sindaco ha giurato e spergiurato di essere stato all’oscuro.
Ma come è stato possibile tutto ciò senza che il sindaco lo sapesse e soprattutto, come è stato possibile cambiare nome ad una strada senza uno straccio di delibera, in un modo così palesemente irregolare?
C’era tutti gli estremi per una denuncia o per lo meno per un bell’articolo sul giornale (stavamo già per contattare un giornalista del Carlino ns.conoscente) che mettesse alla gogna l’operato del Comune, ma per quieto vivere abbiamo lasciato perdere.
L’amarezza, però, rimane

5 commenti:

Massimo F. ha detto...

Per me è ok :-)

valeria ha detto...

Non male il nuovo titolo!
Il post era ormai "patrimonio del blog", peccato solo che i nostri (interessantissimi :-)) precedenti commenti siano andati perduti...

COMUNICATO IMPORTANTE: a Bologna....NE VI CA!!!!!

:-) :-) :-)

Buona domenica!

massimo p. ha detto...

Gran bella nevicata: è sempre molto bello veder nevicare.
E poi in Lombardia piove (che gusto !)
E' giusto così: bisogna rispettare le gerarchie.
L'Emilia è la regina della neve in Italia (naturalmente si parla di pianura; lasciamo stare la montagna) e Bologna è la capitale (sì la capitale, non il capoluogo) dell'Emilia. Quindi....

Massimo F. ha detto...

Nevica da poco prima delle 13 :-)
Concordo con Massimo, veder scendere la neve è sempre uno spettacolo. Soprattutto quando si è al caldo di casa :-)
Peccato sia stata rinviata la partita, sennò era uno spasso stare a casa, al caldo, la neve che scende e la partita da guardarsi sorseggiando un buon rosso.
Domani avremo problemi di traffico ? Beh, ci penseremo domani, magari potrei anche andare a piedi così "spiano" anche il nuovo Stetson autentico, acquistato da Barbetti a giugno prima che chiudesse per cessata attività ... :-)

massimo p. ha detto...

Sono rimasto molto male per la chiusura di Barbetti: un negozio storico dove ho comprato alcuni bellissimi cappelli e dove la mia cagnolina aveva fatto amicizia col loro cane.
Adesso c'è un anonimo negozio di scarpe.
Un vero peccato.