domenica 9 maggio 2010

Bologna calcistica è ancora in serie A

A differenza della Bologna politica (commissariata), di quella economica e imprenditoriale (colonizzata) e di quella sociale (insicura), la Bologna calcistica, con grande fatica (il minimo risultato con il massimo sforzo), è riuscita a garantirsi un altro anno in serie A.
Tifoso del Bologna dalla nascita, sono ovviamente contento di poter pensare ad un altro anno nell'Olimpo del calcio italiano e di questo un ringraziamento lo meritano i giocatori e l'allenatore Franco Colomba.
Mi piacerebbe però rivedere quel Bologna che giocava come in Paradiso, sul campo e non solo nelle cassette delle vecchie partite ...
Purtroppo il calcio è profondamente cambiato e se una volta una società che avesse una buona dirigenza, che sapesse programmare e investire oculatamente sui giovani, con acquisti mirati e senza follie poteva aspirare a campionati di vertice, oggi la differenza con chi spende e spande spudoratamente è tale da rendere un simile risultato pressochè impossibile.
E il Bologna, oggi, non ha neppure quel tipo di dirigenza.
Ed è proprio la dirigenza quello che a me sembra il punto debole della squadra.
Incertezze, scarsi mezzi (almeno messi sul piatto del Bologna), probabilmente l'acquisto della società in previsione di un “affare”, il nuovo stadio, poi sfumato (spero definitivamente, visto che è una sciocchezza costruire un nuovo stadio quando l'attuale è un piccolo gioiello e per di più in provincia!), stanno scandendo la presidenza e la proprietà Menarini.
Hanno probabilmente sbagliato a comprare e adesso non riescono a vendere.
Ben venga, allora, per interposta persona, Moggi che, almeno, di calcio ne capisce.
Bologna ha un bellissimo stadio e un pubblico esigente e competente.
Non ha e lo abbiamo scritto in premessa, una classe dirigente (politica, imprenditoriale, economica) all'altezza della situazione.
Lo abbiamo visto anche nella pallacanestro (una volta era “basket city” un patrimonio dilapidato in un paio di anni), nella pallavolo al limite della sopravvivenza e nello stesso baseball che ha dovuto ricostruirsi prima di tornare a vincere.
Si deve prima risolvere in via definitiva il problema societario e, quindi, organizzare una squadra decorosa che, veramente, sappia costruire un progetto calcistico di lungo respiro, senza inseguire le iniziative che fanno solo male al calcio (come le squadre costruite senza neppure un giocatore italiano tra i titolari e magari neppure l'allenatore) e che rischiano di alienare a questo bellissimo sport la simpatia di tanti appassionati.
Vidi, all'età di sette anni e mezzo, l'ultimo scudetto del Bologna : mi auguro ultimo solo in momentaneo ordine temporale e non in assoluto.
A quel Bologna, con la simpatie e le avversioni che si possono avere a sette anni e mezzo sono rimasto legato e quel Bologna non può che essere il traguardo per qualsiasi dirigenza si trovi a gestire la gloriosa società rossoblu.

3 commenti:

claudio ha detto...

Caro Massimo, anch'io in fondo ho piacere che il Bologna sia rimasto in serie A. Ma scordiamoci di rivederlo come l'abbiamo intravisto da piccoli. Troppo diverso il calcio di oggi e troppo piccola la realtà bolognese per aspirare a palcoscenici miliardari. Almeno noi abbiamo visto giocare Haller! Ma in fondo a me non interessa primeggiare in uno sport dove i valori sportivi sono pressoché scomparsi. Dove i rari gesti di lealtà finiscono appunto sui giornali come notizie rare. Dove hai sempre il dubbio che ci sia qualche "cupola", qualche burattinaio che combina tutti i risultati (calciopoli docet).
E non dimenticherei la crisi che ha avuto un altro sport a Bologna popolarissimo: il basket. E guardiamo com'è ridotto il basket in Italia in generale. Si sa già chi vince il campionato fin dall'inizio: chi se non un senese (e poi e poi) può realmente appassionarsi. Ricordi invece i derby Virtus-Fortitudo degli anni 90/00? Danilovic vs Myers. Poi Ginobili vs Basile. A quei tempi dominavamo l'Italia e anche in Europa eravamo qualcuno (oggi Siena, che qui maramaldeggia, in Eurolega fa le sue magre figure). In conclusione mi appassiona di più seguire su Skysport il Rugby, soprattutto delle squadre dell'emisfero sud, la vela, al limite le moto con Rossi (lui un mito, la Formula1 invece la uso come sonnifero...)e spero che ai Mondiali in Sudafrica l'Italia faccia la figura che si merita (Lippi). Ciao

massimo p. ha detto...

Una buona notizia, anche se non seguo pi� il calcio (anzi, lo sport in generale).
Tanto per dirti, ho imparato oggi dal tuo post che il Bologna si � salvato.
Non so neanche se il campionato sia gi� finito e da chi � stato vinto.
La passione per il Bologna anche per me nacque nei tempi dell�ultimo scudetto, anzi l�anno prima (1962/63), quando il Bologna fece un grande campionato terminando i primi posti (e pensare che prima tifavo per�l�Inter !!).
Nel giugno �64 ascoltai insieme a mio padre la partita dello spareggio in diretta per radio (un avvenimento epocale per quei tempi�com�� cambiato il mondo da allora !!). Finita la partita andammo a Bologna: una citt� impazzita dalla festa.
Ricordo ancora a memoria la formazione di quegli anni: di fatto � l�unica formazione che mi ricordo. I giocatori degli anni �70 li sto dimenticando; mi ricordo solo i singoli nomi pi� importanti. Dagli anni �80 in poi non ricordo quasi pi� nulla.
Ma a quanto pare tutto lo sport bolognese � in crisi: anche la pallacanestro, uno sport dove Bologna ha dominato per decenni con la mia amata Virus, ma anche coi nemici della Fortitudo (onore anche a loro) e persino con la terza squadra (il mitico Gira: nel 1979/80, se ricordo bene, tre squadre bolognesi fecero i play-off per lo scudetto: un record assoluto).
Ovviamente, anche il basket non lo seguo pi� da anni.
Non seguo pi� da anni neanche il �mio� ciclismo, che mi ha molto disgustato, con i continui casi di doping.
Ciclisti che fanno i santarellini dicendo che loro non si sono mai drogati e condannano i colleghi che lo fanno, salvo poi farsi miseramente �beccare� con le mani nella marmellata nell�ennesimo controllo a sopresa.
Doping che � diffusissimo capillarmente anche nel mondo amatoriale, favorito anche dalla ovvia mancanza di controlli: uomini (e anche donne) di 30-40-50 anni, con un lavoro ed una famiglia sulle spalle, che praticano il ciclismo solo nel tempo libero e che tuttavia sono assatanati per le gare, le corse, le gran fondo, che si credono tutti dei Merckx o dei Pantani e che si rovinano la salute col doping: tarati nella testa ancor prima che nel fisico.
Ma qui mi fermo: sto divagando troppo e sono andato, come si usa dire, O.T.

Massimo F. ha detto...

Conoscevo la delusione che Massimo ha provato nel 1982 (me lo ricordo abbonato agni anno prima della retrocessione). Una delusione che ho provato anche io, ma il calcio continua per me ad essere lo sport più bello del mondo e, tutto sommato, quello rimasto più simile a se stesso. Personalmente, da quando mi ricordo (sì, forse dal 1962/63) ho sempre tifato Bologna (e mi ricordo bene quel 7 giugno, con gli amici di infanzia, in cortile, attorno ad una radiolina ... ancora non c'era sky ...). L'Inter, mi scusino gli amici interisti, non l'ho mai gradita. Mi viene da dire spesso che "odio l'Inter dalla nascita e la Juventus dalla maggiore età" :-).
In Sudafrica io continuerò a tifare Italia e, ovviamente, spero che vinca (anche se due vittorie consecutive le vedo molto improbabili) purchè sia vera Nazionale (cioè composta da giocatori che rappresentino la Naziona Italiana) e non la squadra della repubblica italiana (cioè inclusiva di italiani solo per passaporto). E questo, come ben sa Roberto, è mooooolto politicamente scorretto ... ;-)