
Pochi giorni dopo la morte di Virgilio Savona, la “mente” del Quartetto Cetra, dobbiamo tristemente registrare anche la inaspettata scomparsa di Mike Bongiorno.
Inaspettata perché era con curiosità che aspettavamo di vedere la riedizione del Rischiatutto, il telequiz che fu una costante nella nostra adolescenza, forse il simbolo più conosciuto, citato e rimpianto della televisione in bianco e nero di quella Italia che, nonostante tutto, cresceva.
Di Mike Bongiorno, morto oggi a 85 anni, pare per infarto, potrete leggere biografie e “coccodrilli” preparati da tempo.
Io lo voglio ricordare come uno di quei “grandi vecchi” della televisione di cui, oggi, rimane ormai il solo Raimondo Vianello.
Il primo ricordo di Mike Bongiorno in televisione mi affiora nella mente, rigorosamente in bianco e nero, con uno schermo in cui “l’effetto nebbia” la faceva da padrone.
Non abito in una zona favorita per l’analogico (e anche il digitale terrestre ancora non “mi ha raggiunto”) per cui potrei sbagliarmi, ma era il secondo canale che si vedeva peggio ed era lì, credo, che trasmettevano “La fiera dei sogni”.
Ma il vero trionfo, mai più eguagliato nonostante i ripetuti successi delle sue trasmissioni, lo ottenne con il “Rischiatutto”.
Tre concorrenti “l’un contro l’altro armati” di conoscenza e di riflessi.
Ognuno con una materia a propria scelta per le domande iniziali e quella finale (quale busta ? la uno, la due o la treeeee ?) e in mezzo il tabellone, con il rischio e il jolly, ma anche con una varietà di argomenti che richiedevano una cultura generale di base.
E parte di quelle nozioni ci sono rimaste impresse, a imperitura memoria.
Come la perfetta conoscenza de “I tre moschettieri” da parte del signor Ernesto Marcello Latini, cui, mi ricordo ancora, fu domandato persino : quale personaggio apre una porta e dice “eh?”.
Appassionato dei romanzi di Dumas (e in genere dei “romanzi d’appendice”) sarei caduto su quella domanda strana e particolare.
Ma il campione seppe rispondere con certezza: Richelieu (alla fine del romanzo, il Cardinale volle rappacificare i suoi moschettieri con quelli del Re, ma appena uscito questi ripresero a litigare ed è allora che rientra e si esprime semplicemente con un “eh?”).
E che dire del campionissimo, il più grande anche se a vincere la supersfida fu il toscano Andrea Fabbricatore, Massimo Inardi che cadde sull’Agrippa (Marco) del Pantheon per un lapsus con l’Agrippa dell’apologo (Menenio).
Conobbi, nei primi anni ottanta, una delle campionesse di Mike.
Una bella donna, anche se frenetica nelle sue mille attività, che mi raccontò che Mike era persona di grande cultura e molte delle domande erano da lui preparate.
A suo parere anche le celeberrime gaffes erano studiate a tavolino per dare copertura (oggi si direbbe: mediatica) alla trasmissione ed al personaggio Mike.
E Mike si circondò sempre di belle donne, come "vallette", termine scevro da ogni "politicamente corretto", di cui due, su tutte, emergono dal lungo elenco: Sabina Ciuffini, la valletta del Rischiatutto, con le prime minigonne televisive "spinte" e Paola Barale, che in tempi più recenti seppe trovare una propria strada verso il successo televisivo (ma anche lei con notevoli minigonne ai tempi in cui era la valletta di Mike).
E fu un’altra campionessa, Giuliana Longari, la prima vera campionessa del Rischiatutto, divenuta famosa per una gaffe mai provata.
La famosa frase: signora Longari mi è caduta sull’uccello (intendendo: ha sbagliato una domanda di ornitologia).
Mi ricordo che Mike ha più volta sfidato a trasmettere lo spezzone di quella gaffe, ma nessuno ci è mai riuscito.
E come dimenticare il “tifo” mai nascosto per la Juventus e le pubblicità, in cui Mike fu maestro ?
Dalla Grappa Bocchino (“sempre più in altoooo”) a Dash, alle varie televendite all’interno delle sue trasmissioni.
Così moderno che neppure la seconda generazione della televisione (ad esempio Baudo) è riuscito ad eguagliarlo.
Così anche Mike Bongiorno raggiunge Corrado e Alberto Sordi, Alberto Lupo e Virgilio Savona e ascende al pantheon dei miti televisivi di un’Italia che non c’è più, un’Italia migliore, più ruspante anche se più povera, con la sua liretta così oscillante eppure così solida.
Quelli della mia generazione ricorderanno per sempre quel Rischiatutto e, forse, il Fato non ha voluto che a quelle splendide e nostalgiche immagini in bianco e nero se ne sovrapponessero altre, colorate, troppo moderne.
Inaspettata perché era con curiosità che aspettavamo di vedere la riedizione del Rischiatutto, il telequiz che fu una costante nella nostra adolescenza, forse il simbolo più conosciuto, citato e rimpianto della televisione in bianco e nero di quella Italia che, nonostante tutto, cresceva.
Di Mike Bongiorno, morto oggi a 85 anni, pare per infarto, potrete leggere biografie e “coccodrilli” preparati da tempo.
Io lo voglio ricordare come uno di quei “grandi vecchi” della televisione di cui, oggi, rimane ormai il solo Raimondo Vianello.
Il primo ricordo di Mike Bongiorno in televisione mi affiora nella mente, rigorosamente in bianco e nero, con uno schermo in cui “l’effetto nebbia” la faceva da padrone.
Non abito in una zona favorita per l’analogico (e anche il digitale terrestre ancora non “mi ha raggiunto”) per cui potrei sbagliarmi, ma era il secondo canale che si vedeva peggio ed era lì, credo, che trasmettevano “La fiera dei sogni”.
Ma il vero trionfo, mai più eguagliato nonostante i ripetuti successi delle sue trasmissioni, lo ottenne con il “Rischiatutto”.
Tre concorrenti “l’un contro l’altro armati” di conoscenza e di riflessi.
Ognuno con una materia a propria scelta per le domande iniziali e quella finale (quale busta ? la uno, la due o la treeeee ?) e in mezzo il tabellone, con il rischio e il jolly, ma anche con una varietà di argomenti che richiedevano una cultura generale di base.
E parte di quelle nozioni ci sono rimaste impresse, a imperitura memoria.
Come la perfetta conoscenza de “I tre moschettieri” da parte del signor Ernesto Marcello Latini, cui, mi ricordo ancora, fu domandato persino : quale personaggio apre una porta e dice “eh?”.
Appassionato dei romanzi di Dumas (e in genere dei “romanzi d’appendice”) sarei caduto su quella domanda strana e particolare.
Ma il campione seppe rispondere con certezza: Richelieu (alla fine del romanzo, il Cardinale volle rappacificare i suoi moschettieri con quelli del Re, ma appena uscito questi ripresero a litigare ed è allora che rientra e si esprime semplicemente con un “eh?”).
E che dire del campionissimo, il più grande anche se a vincere la supersfida fu il toscano Andrea Fabbricatore, Massimo Inardi che cadde sull’Agrippa (Marco) del Pantheon per un lapsus con l’Agrippa dell’apologo (Menenio).
Conobbi, nei primi anni ottanta, una delle campionesse di Mike.
Una bella donna, anche se frenetica nelle sue mille attività, che mi raccontò che Mike era persona di grande cultura e molte delle domande erano da lui preparate.
A suo parere anche le celeberrime gaffes erano studiate a tavolino per dare copertura (oggi si direbbe: mediatica) alla trasmissione ed al personaggio Mike.
E Mike si circondò sempre di belle donne, come "vallette", termine scevro da ogni "politicamente corretto", di cui due, su tutte, emergono dal lungo elenco: Sabina Ciuffini, la valletta del Rischiatutto, con le prime minigonne televisive "spinte" e Paola Barale, che in tempi più recenti seppe trovare una propria strada verso il successo televisivo (ma anche lei con notevoli minigonne ai tempi in cui era la valletta di Mike).
E fu un’altra campionessa, Giuliana Longari, la prima vera campionessa del Rischiatutto, divenuta famosa per una gaffe mai provata.
La famosa frase: signora Longari mi è caduta sull’uccello (intendendo: ha sbagliato una domanda di ornitologia).
Mi ricordo che Mike ha più volta sfidato a trasmettere lo spezzone di quella gaffe, ma nessuno ci è mai riuscito.
E come dimenticare il “tifo” mai nascosto per la Juventus e le pubblicità, in cui Mike fu maestro ?
Dalla Grappa Bocchino (“sempre più in altoooo”) a Dash, alle varie televendite all’interno delle sue trasmissioni.
Così moderno che neppure la seconda generazione della televisione (ad esempio Baudo) è riuscito ad eguagliarlo.
Così anche Mike Bongiorno raggiunge Corrado e Alberto Sordi, Alberto Lupo e Virgilio Savona e ascende al pantheon dei miti televisivi di un’Italia che non c’è più, un’Italia migliore, più ruspante anche se più povera, con la sua liretta così oscillante eppure così solida.
Quelli della mia generazione ricorderanno per sempre quel Rischiatutto e, forse, il Fato non ha voluto che a quelle splendide e nostalgiche immagini in bianco e nero se ne sovrapponessero altre, colorate, troppo moderne.
13 commenti:
Ecco, Valeria, il ricordo di Mike Bongiorno che, in realtà, avevo scritto 3 giorni fa e pubblicato nel mio blog generalista ... :-)
Bentornata !
Grande Max...me lo leggerò tutto d' un fiato, come d' altronde ho fatto con quello sulla luna, a proposito del quale,naturalmente nel più puro spirito femminile, fui colpita da particolari "di contorno" del tutto ininfluenti rispetto allo specifico argomento celebrato (la tua mamma che da tempo era andata a dormire mi aveva strappato un sorriso...). Piccola notazione psicologica:secondo me non era un caso che nello stesso racconto tu scrivessi di come preferivi le vacanze in città (cioè nell' ambiente più "noto" e sicuro immaginabile, rappresentato dalla tua casa) e di contro di come ti affascinasse ( e ti affascini) lo spazio.
Lo spazio rappresenta l' inconscio, il non noto, ma anche l' irrazionale, il non dominabile dalla ragione...e il poetico..Più lontano è più è bello, più fa sognare...E' per questo che la luna resiste col suo fascino misterioso, dato che ancora rimane abbastanza misteriosa... (O no?). Ma toccare con mano lo spazio e magari conquistarlo è troppo, troppo intrigante, soprattutto per i più puri seguaci della ragione!
Qualche miliardario investe già per visitarla...Per me è assolutamente incredibile: al turismo spaziale non sarei mai e poi mai interessata. Preferisco quello dell’ immaginazione e della poesia
"Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?" (ovviamente è il TUO amico Leopardi che STRAparla...)
Prima dei prox due mesi commenterò anche Mike: anzi, prima di leggerti, dico subito che concordo con te! :-) E' una pagina della ns. vita che si chiude e che ci ha dato un periodo di gran lunga più vero, dialogante, accogliente...più "nostro", di noi del '56!( Che, superfluo ricordarlo, eravamo di gran lunga migliori delle generazioni successive!)
Tornato a Bologna dalle meritate ferie! Mi dedicherò spero di più al blog con l'autunno e l'inverno. Per ora mi unisco al cordoglio della Nazione per la scomparsa di Mike e ringrazio Massimo per il suo come sempre puntuale e interessante post. Che dire, è un'altra piccola parte della nostra storia che se ne va per sempre. Peccato.
Ciao per ora
Bellissimo ricordo, Max, ma poiché la mia memoria è "breve", come si addice a noi giovani, evidenzio una piccola dimenticanza: il rapporto con Fiorello, che ha riproposto Mike in veste ottuagenaria ma molto giovanile.Davvero insolita, quest’ amicizia, che però,a mio parere, ha contribuito a rendere più vicina ai giovani la figura di Mike. Fiorello, visibilmente commosso, ha dichiarato che inizierà i suoi prossimi spettacoli al grido di "Allegria".
Inoltre non sono d’ accordo con te sul punto che la Rai avrebbe trasmesso un ricordo finto e preconfezionato…In realtà Mike è stato celebrato con tutti gli onori che meritava e oggi anche il suo funerale verrà seguito in diretta tv.
Bentornato anche a te, Claudio!
Bentornato anche da parte mia, Claudio. Ormai l'estate 2009 entra nell'archivio dei ricordi ... :-)
Valeria. Fiorello non è stata una dimenticanza ma una voluta omissione. Perchè Fiorello non mi piace e perchè il "mio" Mike è indissolubilmente legato al bianco e nero ... :-)
Sui "coccodrilli" non mi riferivo alla Rai, più che altro mi riferivo agli stereotipi che ho letto in tanti blog, spesso di ragazzzini che non hanno vissuto "Rischiatutto" e anche in alcuni quotidiani.
Buon fine settimana a tutti.
Bentornati a tutti cari amici.
Molti gli eventi che si sono succeduti in questi mesi e che col tempo vorrei commentare ma per ora una pausa. MIKE è stato sotto tutti i profili un grande personaggio di lui mi colpirono nel tempo le imprese sportive, la grande professionlità , la conoscenza perfetta dei meccanismi della televisione.Quella televisione commerciale che ora ovviamente lo incensa ma che l'anno scorso lo ha buttato via come un ferro vecchio.
Comunque la ragione del suo grande successo è ampiamente contenuta nella ben nota Fenomenologia di U.Eco : era l'uomo medio che incarnava benissimo il senso comune, l'opinione corrente, e
quindi tutti potevamo identificarci in lui senza tema di apparire inferiori etc. etc.Questo è ben noto. E' stato comunque un grandissimo personaggio.
Con tutto il rispetto, Robi, mi sembra che 85 anni anche per Mike possano considerarsi un' età pensionabile...
Volevo dire "potessero", a proposito della televisione commerciale che lo avrebbe buttato via come un ferro vecchio...
Vale, apprezzo il tuo spirito battagliero e polemico ottimo per l'inizio di stagione, ma qui la questione non è di sostanza. Nessuno contesta la legittimità di mediaset nel dimissionare il povero mike, fu il "modo" in cui lo fecero che grida vendetta per un uomo che ha collaborato non poco al successo commerciale e sostanziale della tv del belusca.Il quale è stato rimproverato da MIKE di non avergli nemmeno telefonato.
D'altra parte in quel periodo si sa che il nostro amato premier era in tutt'altre faccende affaccendato......
Così va il mondo!
ciao vale
Roberto, decidiamoci ! O Berlusconi deve occuparsi di tutto (e sono sicuro che lo farebbe meglio di chiunque altro) oppure non deve interessarsi delle sue televisioni per evitare il "conflitto di interessi" !
Ma non possiamo crocefiggerlo quando non se ne occupa e crocefiggerlo se se ne occupa.
O no ? :-)
Che altro aggiungere a quanto giustamente sottolineato da Max?
La sinistra, da tempo detentrice del pensiero unico, è oggi alle prese con...un unico pensiero.
Ciao, Robi
Scusate ma non capisco proprio cosa c'entra "quanto giustamente sottolineato da Max" con con quanto ho espresso nel mio ultimo pensierino!!
me lo spiegate per favore.
Robi, è palese. Tu attacchi Berlusconi, ma se Berlusconi ha passato lo scettro perché prendersela SEMPRE con lui?
Tutto qua.
Poi magari hai ragione, a livello umano. Ma non ci sono gli elementi per la condanna....
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