domenica 7 settembre 2025

Il ciclo della vita

Il passare del tempo si manifesta più dalle morti "eccellenti" di personaggi in vista, che dallo specchio in cui ci guardiamo ogni mattina.

Nel giro di poche settimane giornali, radio, televisioni e persino i nuovi strumenti social sono stati pieni di "coccodrilli" per la morte di tre personaggi che, in modo differente, hanno segnato molti anni della nostra vita.

Sono morti ad età "rispettabili", credo a 94, 91 e 89 anni, quindi un qualcosa del tutto naturale, preventivabile, che però ci dice quanto sia veloce lo scorrere del tempo e quanto infinitesimale e marginale sia il nostro passaggio.

E capisco come molti vogliano fortissimamente credere, avere Fede, che ci possa essere un "al di là" da dove continuare a guardare cosa accade su questa nostra Terra. 

domenica 31 agosto 2025

Testimonianze d'epoca

Negli ultimi tempi non ho trovato letture interessanti, anzi sono stati più i romanzi che mi hanno deluso, di quelli che ho gradito e anche "serie" che avevano iniziato bene, scadono nel loro stanco procedere periodico, senza più una levata di ingegno.

Ho però una riserva alla quale attingere e che non delude.

Sono i volumi che ho negli anni acquistato per completare una collezione (quella dei 231 volumi di fantascienza pubblicati dalla Libra di Malaguti dal 1967 al 1982) e che attendono di essere sfogliati e, ancora molti di essi, letti per la prima volta.

In effetti la Libra ha vissuto prevalentemente prima che io ne conoscessi le pubblicazioni (Malaguti mi fu presentato solo nel 1976-1977) e quando fallì non ebbi più la possibilità di acquistare dal suo magazzino (disperso perchè probabilmente venduto a blocchi ai migliori offerenti dalla gestione della procedura) i volumi che mi mancavano, così potevo solo sperare di trovarli tra gli usati, nelle bancarelle o nelle librerie come Nanni e il Libraccio.

Così è stato e, ad oggi, sono arrivato a - 2 dal completamento e alcuni volumi non li ho neppure letti.

In particolare è piacevole leggersi gli editoriali, i commenti, le lettere dei lettori, datatissime, che però sono appassionate testimonianze di un'epoca che sembra distante da noi quanto le civiltà descritte nei romanzi di fantascienza pubblicati dalla Libra.

E mi fa riflettere sulla effettiva utilità di tanti polveroni che vengono sollevati e che sono al centro delle notizie e dei commenti di oggi, pensando che probabilmente, anche nel breve svolgere di una parte solo della vita di una persona, fra pochi anni saranno solo testimonianze da leggere con un sorrisino a mezzo tra il compatimento e la nostalgia. 

domenica 24 agosto 2025

Sciatteria

Con buona pace dei professionisti della catastrofe climatica, l'estate che volge al termine non batterà nessun record.

Da anni ogni primo giugno (ma anche ogni primo ottobre) azzero la memoria delle stazioncine meteo che ho in casa, per poi vedere, a fine stagione le temperature.

L'estate in corso mi ha finora (e dubito che possa superarsi) fornito la temperatura massima più bassa in entrambi i lati (Nord e Sud), rispettivamente con 35,8 e 37,3, degli ultimi cinque anni, cioè da quando annoto il dato.

Non capisco, quindi, perchè per le strade e le piazze di Bologna continui a vedere un abbigliamento così sciatto che, vagamente (con supremo sforzo) poteva trovare una motivazione in un "gran caldo", ma che oggi risulta solamente inappropriato.

Passi per i turisti che "viaggiando leggero", fanno con quello che hanno e possiamo solo ringraziarli per venire a spendere i loro soldi da noi.

Ma i residenti che hanno a portata di mano il proprio guardaroba completo ? 

Donne, più o meno giovani, che sembrano le eroine uscite malconce da una battaglia galattica con i mostri dell'Id.

Uomini, più o meno giovani, abbigliati come gli zombi di tanti film dell'orrore.

Possibile che si sia completamente perso il senso del rispetto, prima che per il prossimo, ma per se stessi ?

Perchè non vogliamo più bene a noi stessi ?  

domenica 17 agosto 2025

Pippo Baudo, R.I.P.

Un blog generazionale che ha il suo fulcro nei nati nel 1956, non può tacere sulla scomparsa di Pippo Baudo.

A me non è mai piaciuto, non la sua conduzione, non i contenuti dei suoi programmi, sin da Settevoci a metà anni Sessanta, perchè più che le canzonette (che mi vengono a noia anche adesso) aspettavo quelli che allora erano chiamati "sketch" .

Riconosciuta la grande professionalità, preferivo Corrado e Mike Bongiorno e, tra i presentatori non "titolari", Raimondo Vianello e Johnny Dorelli.

Ma per quelli della mia generazione, Pippo Baudo fu una presenza costante, dietro quel mobile divenuto un piccolo totem nelle nostre abitazioni, anche perchè la "minestra" televisiva era pressochè obbligata.

E come per tutti i personaggi che, soprattutto nel passare degli anni, hanno rappresentato una costante della nostra vita, la morte di Pippo Baudo ci toglie qualcosa, poco o tanto che sia e che ciascuno di noi percepisce.

E' quindi giusto, nei suoi confronti, ma anche nei nostri, ricordare un personaggio che appartiene ad un pezzetto della nostra vita. 

domenica 10 agosto 2025

Il ritorno del krapfen

Dalla settimana scorsa, non so fino a quando, la rai trasmette una nuova serie poliziesca, di produzione croata, con attori croati e ambientato a Spalato.

Ho per caso visto la programmazione e l'ho registrata per guardarla successivamente in quanto viene trasmessa in un orario (alle 16,25) in cui solitamente non guardo la televisione.

Non è male, segue i soliti canoni della serie poliziesca, aggiornati dal moderno femminismo che vuole a capo della squadra omicidi (la serie si intitola proprio "Squadra omicidi Spalato"") una super donna che fa tutto, prende e rifila un sacco di botte, irride ai vecchi parrucconi di una fantomatica "commissione" del dipartimento di polizia e, alla fine, ca va sans dire, ha ragione lei.

La squadra, alla fine di ogni indagine corredata da immancabile successo, si ritrova a mangiare un krapfen (bombolone per i romagnoli).

Ohibò, da anni non ne mangiavo uno !

Mi è venuta una improvvisa voglia e così ne ho comprato uno, ovviamente alla crema, bello gonfio.

Squisito.

Mi sono ricordato quanto mi piacesse e mi domando: come è possibile che l'abbia trascurato per così tanto tempo ? 

domenica 3 agosto 2025

I podcast

Non bastavano le canzonette con le quali si riempie la programmazione radiofonica a costo zero, non bastavano le repliche in televisione, adesso sono arrivati i podcast.

Sono storielle, in tempi vari, basate su uno sconosciuto evento o personaggio, sul quale l'autore costruisce un testo per poterlo recitare autocompiacendosi della sua voce e della sua inflessione.

E' una inconcludente storia, di cui l'unico aspetto di interesse è che si basa su un fatto (spesso secondario)  sconosciuto ai più e che, una volta acquisito, giacerà per sempre dimenticato nei cassetti della memoria di chi lo ha ascoltato, salvo partecipare a qualche improbabile riedizione del Rischiatutto.

Le chiacchiere non finiscono mai. 

 

domenica 27 luglio 2025

I sempreverdi

In estate la programmazione televisiva (e radiofonica) è ridotta ai minimi termini, basata su uno tsunami di programmi che hanno come base le canzonette.

E' quindi difficile crearsi un proprio palinsesto basandosi sulle registrazioni dei giorni precedenti, visto che film e telefilm sono spesso repliche o fondi di magazzino di cui si capisce il perchè appena si prova a guardarli.

Ma nell'epoca tecnologica che viviamo abbiamo sempre una alternativa: il dvd.

Vero, c'è anche l'on demand e le programmazioni, come si dice ? streaming ?, di canali come Paramount dove qualcosa di interesse c'è sempre (ad esempio dal 17 luglio, ogni giovedì, è trasmessa la nuova stagione di Star Trek Strange New Worlds) ma mi piace rispolverare, nelle due ore che anche d'estate dedico alla televisione, i classici del passato.

Tanto per i telefilm, come I Sopravvissuti (tre stagioni nella seconda metà degli anni Settanta) o gli inossidabili Nero Wolfe e Maigret con Tino Buazzelli, Paolo Ferrari e Gino Cervi. 

Ma anche film come Zulù in cui abbiamo la prima recitazione di Michael Caine e 55 giorni a Pechino con David Niven e Charlton Heston e cito questi perchè non vengono trasmessi in quanto oggetto di oblio per il loro contenuto che oggi viene considerato politicamente scorretto.

E come rinunciare ad un bel western, ovviamente con John Wayne ?

A ben vedere, quindi, la "pausa" estiva nel proporre nuovi film e telefilm, viene ampiamente compensata dalla possibilità di un salutare tuffo nel passato, quando non c'erano tutte le odierne fisime e lo spettacolo era garantito, senza retropensieri o subdoli messaggi. 

domenica 20 luglio 2025

Collezioni

Qual è il piacere maggiore di un collezionista ?

Per me la ricerca e il trovare il pezzo mancante.

Perchè, sì, la collezione è bella da vedere, da toccare, da mostrare agli amici, ogni pezzo ha una storia, ma nulla è per me paragonabile alla soddisfazione di trovare un numero di una rivista, magari del 1968, prima ancora che fossi interessato a quell'argomento o sapessi dell'esistenza diquel volume, e poterlo incamerare nella mia personale collezione.

In un certo senso è come la caccia ad una preda, dove la preda è il libro e stanarlo, trattarne l'acquisto e poi portarselo a casa equivale ad un trofeo dello stesso valore morale delle teste di leoni, rinoceronti etc. che facevano bella mostra nelle tenute di antichi cacciatori.

Se ho la convinzione che il cartaceo non sarà mai sostituito dal digitale, mi rendo anche conto che la facilità con la quale oggi si ristampano volumi danneggia i collezionisti, quelli alla ricerca della prima edizione, quando i volumi venivano stampati in numerose copie per la difficoltà di reperire anche solo i fondi per una seconda o terza ristampa.

E così i collezionisti più giovani dovevano aspettare sulla riva del fiume che gli eredi dei collezionisti più vecchi disperdessero, ignari del patrimonio nelle loro mani, quello che i loro padri avevano raccolto con tanta cura.

E un libro, un solo libro, farà la felicità di tanti. 

domenica 13 luglio 2025

Letteratura di anticipazione

La Fantascienza è stata a lungo irrisa dagli ambienti snob, autoreferenzialmente "colti" dei circoli letterari e cinematografari, salvo poi scoprire che il seguito di pubblico era tale che poteva persino sostenere una casa editrice.

E' così cominciata una rivalutazione che ha avuto picchi dopo successi come Guerre Stellari e Incontri Ravvicinati del terzo tipo, al punto da far uscire dagli archivi una serie vecchia e bellissima: Star Trek, la Serie Originale, prodotta per tre stagioni tra il 1966 e il 1969 che ha poi dato seguito a numerose altre versioni a cominciare da The Next Generation iniziata nel 1987 (oltre alle serie animate che non sono francamente di mio interesse).

Non voglio fare una storia di Star Trek o della Fantascienza, ma prendere spunto da quella memorabile serie e le successive fino alla odierna "Strange and New Worlds", per richiamare il concetto di "letteratura di anticipazione" attribuito alla Fantascienza.

Verne anticipò, quasi con matematica precisione, l'orbita necessaria per arrivare sulla Luna e ritorno.

La già richiamata Star Trek mostrava già nel 1966 i "comunicatori", incredibilmente simili ai telefoni cellulari apparsi in uso comune trenta anni dopo.

Charles Eric Maine, nel 1960, scriveva un romanzo dal titolo "Contagio" che anticipava di sessanta anni il covid, con la reclusione dei cittadini nelle loro abitazioni, la sottrazione delle più elementari libertà, persino le mascherine (peraltro utilizzate sin dalla peste di Atene quasi 2500 anni fa).

A quando la realizzazione di due, geniali, intuizioni come il replicatore di vivande e il teletrasporto ? 

domenica 6 luglio 2025

Un fantasy per l'estate

Non sono un appassionato del Fantasy che, ormai, ha preso il sopravvento sulla Fantascienza, forse perchè le storie che vi vengono raccontate sono come le fiabe per bambini e l'epoca contemporanea mi sembra che sogni poco il futuro, abbia esaurito quelle speranze, quelle visioni, quegli spazi immensi che appartengono alla Fantascienza e hanno fatto da traino e anticipazione a tanti eventi che poi, in qualche modo si sono realizzati.

Pensiamo al viaggio sulla Luna e ritorno preconizzato da Verne o ai comunicatori di Star Trek tanto simili ai nostri cellulari.

Anche il Fantasy più ... fantascientifico come quella di Tanith Lee non mi ha mai preso come un bel romanzo di avventure spaziali di Edmond Hamilton o uno post catastrofico di John Wyndham.

Mi sono quindi accostato con perplessità alla scelta della Elara, la casa editrice bolognese erede e continuatrice della Libra e della Perseo di Ugo Malaguti, di pubblicare la trilogia di RJ Baker sulle navi d'ossa: Le navi d'ossa, La chiamata delle navi d'ossa, Il retaggio della nave d'ossa.

Tre volumi da circa 600 pagine l'uno in cui l'Autore ha inserito tutti i suoi sogni, la sua immaginazione, il suo mondo incantato, anche se molto violento e poco fiabesco.

Ho appena terminato di leggere il terzo e conclusivo (salvo ripensamenti che potrebbero arrivare dal successo della trilogia) volume e non posso che confermare l'apprezzamento per lo sforzo letterario e di immaginazione che, a differenza di altri romanzi Fantasy, superate le prime decine di pagine, perchè, almeno io, ho fatto molta fatica a immedesimarmi nel mondo inventato dall'Autore,  si fa leggere con piacere e con l'aspettativa di scoprire cosa accadrà nel capitolo successivo, inducendoci a macinare pagine su pagine e finire volumi così corposi in pochi giorni.

Sicuramente consigliabile a chi ha già una positiva inclinazione per il Fantasy, ma anche a chi, del Fantasy, apprezza solo i brevi e delicati (anche se spesso con raggelanti finali) racconti fiabeschi, potrà trovare qualcosa che lo appassionerà e, alla fine, gli farà dire: peccato, è già finito.