domenica 7 maggio 2023

De Monarchia

Ancora una volta, in mondovisione, una cerimonia tutta inglese è stata seguita ad ogni latitudine della Terra.

Chi si tratti di un matrimonio, di un funerale o, come quella di ieri, di una incoronazione (dopo settanta anni dall'ultima) il risultato non cambia: titoli di telegiornali e, oggi di giornali e audience al massimo.

Ammetto che non ho guardato come non guardai matrimoni e funerali, non sono quelli gli spettacoli che mi coinvolgono, ma bisogna riconoscee che tutti quei cerimoniali hanno un che di antico e misterioso che possono attirare l'attenzione.

Come attirano l'attenzione le vicende di una Famiglia Reale che fornisce alla stampa sempre motivo di interesse e, quando non c'è nulla, si può sempre inventare una storia.

Gli Inglesi sono ovviamente coinvolti in prima persona, il Re, la Monarchia, è quanto di meglio possa esserci per rappresentare l'Unità di un Popolo e di una Nazione, posto che c'è sempre qualche bastian contrario che trova in queste occasioni motivo per strappare un trafiletto sui giornali o una inquadratura in televisione.

Posso anche capire i sudditi del Commonwealth e, al limite, anche gli Americani, bambinoni come sempre, ai quali le storie di re e regine sono gradite quanto quelle di Rambo.

Ma noi Italiani ?

Perchè audience così alte ?

Ai posteri l'ardua senenza.

domenica 30 aprile 2023

Un tuffo nelle origini della mia fantascienza

Nella mia settimanale esplorazione delle librerie, venerdì ho trovato un volumetto (chiamarlo libro è eccessivo, era definita "rivista") che mi ha riportato alla prima adolescenza, quando incontrai la fantascienza e ne fui rapito.

Era il 1969, marzo/aprile, dopo pochi mesi l'Uomo sarebbe sceso sulla Luna in una memorabile nottata fatta di appisolamenti nella poltrona dell'hotel dove ero in vacanza con i miei, visioni di film in bianco e nero ma sempre affascinanti e cronache di miti della televisione come Tito Stagno e Ruggero Orlando.

Come d'abitudine sin da piccoli, quando oggetto degli scambi e dei prestiti erano i fumetti, un mio amico di infanzia mi aveva prestato un volumetto della serie "Urania", la rivista della Mondadori che trattava di fantascienza.

Non sapevo cosa fosse la fantascienza o forse non collegavo il termine a quel tipo di letteratura che, pure, avevo letto nei romanzi, adattati per ragazzi, di Verne, Wells e anche Salgari che scrisse un po' di tutto.

Mi piacevano, ma non sapevo ancora che fosse fantascienza.

Così presi il volumetto (era "L'uomo che vendeva gli atomi" di Murray Leinster) che il mio amico mi prestava e cominciai a leggerlo.

Mi piacque e poichè avevo visto che Urania pubblicava ogni quattordici giorni, attesi la nuova uscita e comprai il mio primo "libro" di fantascienza.

Era una antologia (racconti brevi o lunghi) questa volta dedicata a Fredric Brown, celeberrimo autore di racconti, a cominciare dal mitico "La sentinella", due paginette in cui c'era praticamente tutto, come appresi successivamente.

Nel volumetto pubblicato, con data 6 aprile 1969, da Urania c'erano invece tre racconti lunghi, di cui il primo dava il titolo al libro: Luna Luna di miele.

Vidi confermate le mie aspettative sulla letteratura di fantascienza e proseguii negli acquisti (abbandonando ad un certo punto Urania) fino ad avere, oggi, una discreta collezione di classici.

Ma quel primo libro, qualche anno dopo, lo regalai ad un altro amico che aveva appena scoperto la fantascienza e che si era messo alla caccia di tutti i vecchi volumi di Urania che poteva trovare.

Non sono mai molto felice di privarmi di un libro, ma in quella occasione quel mio amico fu tanto insistente e i vecchi volumi di Urania avevano ormai spazio solo in cantina, che, sia pur a malincuore, me ne privai.

Da alcuni anni, vedendo come tanti vecchi volumi venivano messi in vendita nelle bancarelle e nelle fiere, cominciai a cercarlo, sperando di poterne acquistare una copia.

Proprio quel volume, il nr. 511 di Urania, sembrava scomparso.

Fino a venerdì, quando lo vidi e me ne impossessai subito.

L'ho già riletto.

Ed ho ritrovato lo stesso piacere di una volta, pur nella consapevolezza della grande ingenuità di quello scritto, perchè tutti e tre i racconti, ma soprattutto il primo, Luna Luna di miele, posseggono intatto quella freschezza degli autori degli anni pioneristici della fantascienza (due racconti sono degli anni quaranta e Luna Luna di miele del 1950), il piacere della scoperta, l'anelito al viaggio spaziale, la speranza per il futuro.

Non ci sono le brutture che, oggi, sono inserite a forza in ogni trama dove bisogna rispettare le quote razziali e quant'altro costituisce il politicamente corretto.

Non ci sono parole censurate o geneticamente modificate, non ci sono protagonisti dalla sessualità ambigua o ibrida.

C'è solo il sogno dell'autore, trasferito in una vicenda che mantiene ancora oggi intatto il suo fascino.

Come dovrebbe sempre essere, ma oggi, spesso, non è più.

domenica 23 aprile 2023

L'utilità dei "ponti"

Sapete quale è la vera utilità di un "pointe" ?

Quella di misurare la nostra capacità di autocontrollo quando, guidando in una strada provinciale, incontriamo un gruppo organizzato di ciclisti che rallentano il traffico, senza curarsi di pedalare in fila indiana e occupando la corsia per intero quando si alternano come battistrada.


domenica 16 aprile 2023

Risparmio o tranquillità ?

Per quasi un mese sono stato impegnato con il passaggio, effettuato per la prima volta, ad una differente Compagnia telefonica per fisso, internet e wifi di casa.

A parte l'esito finale (navigazione, segnale e potenza come da pubblicità e costo come da accordi) ho attraversato un girone infernale in cui non vi è stata alcuna soluzione di continuità tra l'improvvisazione e la superficialità delle risposte di call center (unico riferimento) nella fase contrattuale (dove hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare, dal cognome al numero di telefono da migrare) e nella fase di attivazione.

Tra fatte e ricevute credo siano state una ventina le telefonate che ho dovuto sostenere.

Vale la pena, per un risparmio in denaro e per una maggiore efficienza del prodotto, di sottoporsi a tale tortura ?

Non ho la risposta, anche perchè adesso sono soddisfatto del prodotto, ma non mi offrirò più per tali cambi e probabilmente, tornando indietro, declinerei anche l'interessante risparmio ottenuto.

domenica 9 aprile 2023

Lasagne o tortellini ?

Ad ogni festività, si ripete il dilemma del bolognese a tavola: lasagne o tortellini ?

Ambedue sono il piatto della festa, anche se, ormai, possono essere ripetuti con maggior frequenza di una volta, quando in famiglia si preparavano manualmente i piatti della Tradizione.

Ma mettendoli in tavola troppo spesso diventerebbero piatti comuni, della quotidianeità e perderebbero il loro splendore che deriva da una eccezionalità strettamente collegata alla ricorrenza.

Così siamo di nuovo al dilemma: tortellini o lasagne ?

"Comperi", come si dice a Bologna, tanto che possiamo benissimo rispondere: tutti e due.

A Natale tortellini e a Santo Stefano lasagne, a Pasqua lasagne e il Lunedì dell'Angelo tortellini.

O viceversa.

Buona Pasqua e buon appetito.

domenica 2 aprile 2023

Il caso a volte funziona

Da un paio di mesi avevo in sospeso, per la lettura, un giallo di Carol Carnac, scrittrice che non conoscevo e che, dalle note bibliografiche di copertina, ho appreso che è lo pseudonimo di Edith Caroline Rivett, che comunque non conoscevo, nata nel 1894 e morta nel 1958.

Lo avevo comprato influenzato dalla fascetta che lo qualificava tra i clasici del giallo inglese.

Nei giorni scorsi ho letto il romanzo e mi sono riconciliato con il caso che ogni tanto mi spinge a scegliere in libreria un romanzo del tutto estraneo agli autori ed ai percorsi a me noti.

Ultimamente non ne avevo azzeccati, ma questo è un bel giallo, con una trama solida, dei personaggi ben caratterizzati, senza quelle porcherie e perversioni che ormai troviamo in quasi tutti i romanzi (non solo gialli) contemporanei.

Una scrittura fluida (grazie anche alla traduttrice, suppongo) che riporta alle trame inglesi più classiche, con l'inizio tranquillo, per arrivare ad un crescendo di colpi di scena, lasciando il lettore nell'incertezza su chi possa essere, tra i vari personaggi, il colpevole.

L'autrice, come già detto, è deceduta nel 1958, quindi i suoi romanzi della maturità, come il presente, sono ambientati nell'Inghilterra del dopo guerra e vi ho trovato numerosi richiami a quel periodo.

Dal tentativo di superare l'ostilità verso austriaci, tedeschi e italiani, definiti "ex nemici", fino ad un aspetto che mi ha fatto tornare in mente la mia insegnante di inglese delle medie che ci ricordava come gli inglesi, a differenza di noi italiani, hanno "tirato la cinghia", a lungo dopo la fine della guerra e, infatti, nel romanzo più volte si richiamano le ristrettezze economiche e il razionamento che gli inglesi subirono per parecchi anni dopo la guerra, pur avendola vinta.

Non ho trovato altri romanzi della Carnac/Rivett (neppure con l'altro pseudonimo di E.C.R. Lorac che non è altro che le iniziali del suo vero nome e Carol scritta al contrario) ma mi riservo di fare una ricerca su internet per vedere se ve ne siano altri pubblicati in Italia.


domenica 26 marzo 2023

La storia infinita

Ancora una volta siamo costretti a cambiare gli orari.

Ancora una volta non modifico l'ora dei miei orologi meccanici.

Da quasi tre anni, grazie alla pensione, posso continuare a vivere con i miei orari di sempre, anche se sono ovviamente costretto ad adeguarmi all'orario di stato per ogni appuntamento.

Ancora una volta radio e televisione tubano ricordandoci il risparmio di 200 milioni perchè "abbiamo perso un'ora di sonno, ma guadagniamo un'ora di luce".

Una fesseria (il guadagno).

Basterebbe che si rispettassero i tempi naturali del sonno, del lavoro e del tempo libero per non perdere una lira in consumi elettrici.

Le ore di luce sono sempre le stesse, siamo noi che abbiamo distorto i tempi della vita facendo orari inutilmente tardi alla sera ed essendo quindi costretti a rinviare le aperture del mattino, prolungando i tempi di lavoro fin oltre il pomeriggio per sprofondare nella sera.

Me ne accorgo al mattino, quando mi godo la città senza avere appuntamenti particolari che non siano per il caffè o per il pranzo, dove i negozi, che non siano alimentari, bar o edicole, cominciano ad aprire, i più mattinieri, alle 9 - 9,30, per poi perdere l'intera mattinata aprendo anche alle 10,30 - 11, certe categorie merceologiche (come le gelaterie) persino alle 12.

Non c'è nessun risparmio con l'ora legale.

Ma solo la volontà di piegare la Natura ad orari che non ne rispettano i tempi.

E ricordo con nostalgia quell'autunno inverno del 1973, quando, complice l'embargo arabo sul petrolio, i programmi televisivi e cinematografici terminavano improrogabilmente alle 11, per mandarci tutti a letto, nel rispetto dei tempi di una vita sana, con la scusa, anche allora, di risparmiare sull'energia.

domenica 19 marzo 2023

Addio sogni di gloria

Con due pareggi ed una sconfitta in tre partite, il Bologna si avvia a tornare nei ranghi della parte destra della classifica, dopo averci illuso che, complici i quindici punti di penalità inflitti alla Juventus (e per me resta sbagliato punire sul piano sportivo le marachelle amministrative dei dirigenti), si potesse guardare ad un passaggio nelle coppe europee che avrebbe portato un po' di soldi in più e un po' di entusiasmo anche ad una presidenza che ha dato tanto, concede tranquilli campionati (con beneficio per le nostre coronarie) ma nulla più.

Inutile fare analisi tecniche, perchè ormai il Bologna, negli anni, ha cambiato presidenti, proprietari, dirigenti, allenatori, giocatori, ma il risultato se non è cambiato è cambiato molto poco.

L'unico elemento che non è cambiato siamo noi tifosi (e il colore dellla giunta comunale ...), mediamente più vecchi perchè i bambini che si avvicinano al calcio, anche se bolognesi doc, si appassionano naturalmente a quelle squadre che vincono, non ad un Bologna che fa soffrire.

Conosco persino uno che tifa Napoli, una rarità per uno del Nord.

Si sprecano i tifosi della Juventus, del Milan, dell'Inter.

Il prossimo anno, celebreremo il sessantesimo anniversario dello scudetto e diciamo "lo" scudetto e non "il settimo scudetto" (che poi sarebbe l'ottavo se il Bologna riuscisse a farsi valere come ci è riuscita l'Inter nel 2006) perchè probabilmente non ce ne sarà un altro.

Così, non so che giorno sarà il 7 giugno 2024, ma ho in caldo il dvd con lo spareggio Bologna Inter, di quel favoloso 7 giugno 1964.

E il naufragar sarà dolce con quei ricordi in bianco e nero.

 


domenica 12 marzo 2023

Ho scoperto l'e book

Chi mi conosce sa che sono da sempre un lettore assiduo e lo sono rimasto anche ai tempi di internet, nonostante la mia velocità di lettura sia diminuita.

In casa ogni stanza, tranne il bagno ma compresa la cucina, contiene almeno uno scaffale di libri.

Ho portato libri in montagna e in cantina, alla fine sono arrivato alla saturazione totale anche degli angoli più nascosti e marginali.

Preso atto del problema spazio, un anno fa ho ceduto al libro in formato elettronico.

Approfittando di una offerta ho acquistato un lettore e comprato il primo "libro".

Nonostante le mie riserve mi sono trovato bene e, dopo un anno, ho una trentina di libri in formato elettronico e mi porto in giro solo il lettore e non i due/tre o più volumi di un tempo.

Sicuramente di positivo c'è il grande guadagno di spazio (nel lettore le istruzioni indicano la capienza in 8-10mila volumi) ma anche la possibilità di una lettura comoda senza dover tenere a portata di mano gli occhiali da vista che, pur non essendovi costretto, a volte preferisco utilizzare quando trovo testi stampati con caratteri più piccoli del solito.

Mi piace, inoltre, la possibilità di acquistare e avere il volume immediatamente disponibile subito dopo il pagamento (eletronico anche quello), oltre a prezzi "stracciati", con tanti romanzi venduti a 0,99 centesimi, ma con le stesse traduzioni dei libri cartacei.

Sicuramente manca il piacere dello sfogliare la carta, il suo profumo, il suo fruscio, l'uso del segnalibro, tutte cose che fanno amare (di più) un libro cartaceo.

Mi sono così trovato nella situazione di invertire il mio comportamento abituale.

Fino ad un anno fa, guardavo in internet le novità librarie, poi andavo una volta alla settimana in libreria, giravo per guardare quali fossero quelle esposte e compravo (rigorosamente in libreria).

Adesso giro prima in libreria, poi in internet e se c'è il volume di mio interesse in formato eletronico lo acquisto immediatamente, diversamente torno in libreria per acquistare quello cartaceo.

Non so se sia un progresso il passaggio dal cartaceo all'elettronico, sicuramente è una opzione in più a nostra disposizione.

domenica 5 marzo 2023

Il troppo che stroppia

Nel 1977, quando uscì nelle sale italiane StarWars, la fantascienza era relegata nei cinema d'essai e anche in televisione, quando non era negli spazi dei programmi per ragazzi, veniva dietro allo sport e persino ai pettegolezzi su attori e cantanti.

Star Wars cambiò le cose, la percezione della fantascienza e contribuì a far arrivare in Italia anche una serie di grande successo negli Stati Uniti, con tre stagioni sul finire degli anni sessanta: Star Trek.

Il successo di entrambi è stato tale che ha arricchito i rispettivi ideatori che ne hanno venduto i diritti alle maggiori compagnie cinematografiche in cambio di decine di milioni che renderanno la vita facile a loro , ai loro figli, ai figli dei loro figli ed oltre.

Entrambi i programmi hanno avuto, ognuno nel suo ambito, continuazioni di successo, dando anche vita a quelli che si chiamano "spin off", cioè programmi derivati da quello iniziale che prendono in esame la vita e le azioni di personaggi marginali o appena abbozzati nella sceneggiatura principale.

Così è stato per Star Wars e, sotto un certo profilo, è stato per Star Trek che ha cercato inizialmente di dare un orientamento temporale alla storia.

Però adesso la voglia, direi l'avidità, di sfruttare il filone ha ecceduto, dando luogo a continue intersezioni di nuove serie, destinate a chiudersi presto e a non lasciare traccia ma, anzi, a compromettere la bellezza del ricordo di quella iniziale.

In ultimo è uscito o, meglio, è in corso di trasmissione, "Star Trek Picard" che narra la vicenda di un Picard fortemente invecchiato e con la patetica riesumazione di altri personaggi di "Star Trek Nex Generation", ugualmente (e spesso malamente) invecchiati come Numero Uno (Jonathan Frakes nella parte di William Rykard) o la dottoressa di bordo Beverly Cruscher che ricordavo come una bella donna dai capelli rossi e che appare come probabilmente è oggi l'attrice che la interpreta, come una anziana signora più adatta a sfornare torte di mele che a viaggiare per lo spazio.

Paradossalmente il personaggio che sembre conservato meglio è Wolfe, il klingoniano capo della sicurezza, che può giovarsi di un abbondante trucco che maschera l'invecchiamento dell'attore che lo interpreta.

Star Trek Picard mi sembra rappresenti il simbolo dei tempi moderni, con una generazione che non vuole lasciare, e ripete, stancamente, sempre se stessa, in un crepuscolo senza gloria, sottolineato dalla mancanza di colori vivaci e dalla prevalenze di ombre e oscurità nella pellicola giunta venerdì al suo terzo episodio.