domenica 22 giugno 2025

Gratis

C'è una pubblicità, trasmessa in modo ossessivo, in cui il protagonista sfruculia una commessa che ripete come quella azienda, fino al 4 luglio (e magari prorogherà) consentirà "gratis" il passaggio al 5g per i propri clienti.

Il protagonista ride sguaiatamente e ritiene la promessa una "battuta" che fa ripetere.

In effetti il "gratis" non esiste, un prezzo c'è sempre, anche se chi lo paga non sempre ne è consapevole.

Non so quanto costi il "passaggio", ma sicuramente l'implementazione del servizio 5g ha un costo, come un costo l'ha la sua manutenzione, quindi è ovvio che non possa essere "gratis", diversamente l'azienda sarebbe un ente destinato (giustamente) al fallimento nel giro di poco tempo oppure ad essere mantenuto a spese di tutti tramite contributi pubblici che tocciano dalle nostre tasche con le tasse e le imposte di vario genere.

Spesso vengono infatti introdotte regole apparentemente senza costi, ma che comunque, comportando un lavoro, degli strumenti, il loro aggiornamento costante, il costo l'hanno e qualcuno lo paga.

Anche inconsapevolmente.

Non sarebbe quindi meglio evitare la ingannevole "gratuità", in modo che si crei la consapevolezza che ogni bene, ogni servizio ha un costo e che quel costo qualcuno deve pagare e se non è chi ne usufruisce, lo paghiamo tutti noi ? 

domenica 15 giugno 2025

In vena di celebrazioni

Dopo la sbornia della Coppa Italia, l'anniversario del Settimo Scudetto e, adesso, leggo articoli e celebrazioni per lo Scudetto del 1925.

Francamente mi sembra triste, perchè il tutto mi appare come un modo per nascondere il fatto che un ottavo scudetto (o il nono per chi considera che dovrebbe esserci assegnato quello del 1927) difficilmente è dietro l'angolo.

Certo, ci speriamo, ma la testa ci dice che no, non abbiamo possibilità.

Pensiamo solo al fatto che per quel torneo estivo che hanno deciso di fare a Miami chiamandolo  pomposamente "mondiale per club", hanno chiamato Juventus e Inter, le due squadre "zero titoli" del 2025, che per il solo fatto della partecipazione si cuccheranno 25-30 milioni di euro, alterando i rapporti economici con le società concorrenti.

Del resto Juventus e Inter, dirà qualcuno, sono le due squadre più titolate in Italia, ma se avessero voluto chiamare le due squadre con un titolo nazionale in rappresentanza dell'Italia avrebbero dovuto chiamare Napoli e Bologna ... facendo fuggire gli sponsor.

Quindi chi si accontenta gode e allora godiamoci le celebrazioni, i centenari, i cinquantenari ... 

domenica 8 giugno 2025

La Nazionale rovinata dalle regole imposte dall'unione europea

Perdere tre a zero con la Norvegia non ci sta.

Loro non hanno tradizione calcistica, sono solo sei milioni di abitanti e possono giocare in un vero campo da calcio pochi mesi all'anno, dovendo per il resto rifugiarsi in impianti artificialmente protetti a causa delle condizioni atmosferiche.

Eppure sembravano maramaldeggiare contro una Nazionale che nulla ha a che spartire con quelle del passato.

Il coro è partito unanime: Spalletti via.

Qualcuno un po' più riflessivo ha aggiunto anche il presidente federale, Gravina sul quale gravano le colpe maggiori.

Ma il responsabile primo è il regolamento imposto dall'unione europea sull'obbligo di aprire agli stranieri nel nome della libera circolazione delle merci e delle persone, perchè i calciatori sono considerati lavoratori dipendenti.

Ma ci sarebbe una scappatoia se avessimo un presidente della federazione con gli attributi che pensasse al bene del Calcio e della Nazionale e non ai suoi giochini di potere.

Introdurre un regolamento in base al quale, fermo il diritto di ogni squadra di imbottirsi con tutti gli stranieri che vuole, quindi rispettando la normativa europea sulla circolazione dei lavoratori, in campo debbano essere sempre presenti almeno otto Italiani per squadra.

Si aggira la normativa europea e si rivendica la difesa del calcio italiano.

Facendo giocare, almeno in Campionato e in Coppa Italia, poi sarebbe gioco forza mantenere l'integrità della squadra anche nelle coppe europee, otto Italiani per squadra, daremmo la possibilità di fare esperienza, di mettere a disposizione del Commissario Tecnico una base molto più ampia da cui effettuare le convocazioni. 

Il periodo d'oro dei fuoriclasse Italiani è quello in cui ci fu il divieto di acquisto di giocatori stranieri e grazie a quella scelta, i cui frutti come per tutti i cambiamenti si sono visti anni dopo, abbiamo vinto due campionati del mondo (1982 e 2006) anche se quella legge era ormai superata, ma i vivai erano ancora attivi.

Al contrario adesso paghiamo la scelta non solo delle direttive europee sulla circolazione dei lavoratori, ma anche delle ricerche negli alberi genealogiche (che con la nuova normativa appena decisa dal Governo avranno un freno) che hanno reso Italiani, ricorrendo a fantomatici avi, gente che Italiana non è. 

Del resto, quelli che accusano Spalletti, dovrebbero dire chi avrebbero convocato al posto di quelli convocati, che fossero così bravi da imputare al commissario tecnico scelte sbagliate che, del resto, anche  le tattiche sul campo le deve adattare al materiale disponibile. 

domenica 1 giugno 2025

Ieri sera ho quasi provato simpatia per l'Inter

Chi mi conosce sa che, calcisticamente parlando, l'Inter e la Juventus sono squadre che non reggo e per le quali non ho mai fatto, non dico il tifo, ma neppure una apertura di credito se non, per la Juventus, quando si affrontano tra loro.

Ieri sera, però, guardando quel cinque a zero finale con il quale il PSG ha vinto la sua prima coppa dei campioni, l'Inter mi ha fatto pena ed ho pensato ai tanti amici, tifosi interisti, perchè il paradosso è che pur non sopportando Inter e Juve, i casi della vita mi hanno portato a frequentare ed apprezzare persone che tifano soprattutto per quelle due squadre (a parte gli amici di infanzia e dell'adoloscenza che sono solidamente rossoblu, perchè una volta chi era di Bologna, tifava Bologna, senza tanti fichi).

Soprattutto gli scomposti, violenti e criminali festeggiamenti parigini, mi hanno reso fiero di essere Italiano (e Bolognese) pensando alla gioiosità senza crimini dei festeggiamenti per la vittoria della Coppa Italia e sono convinto che se l'Inter avesse vinto, a Milano non ci sarebbero state le azioni delinquenziali registrate a Parigi e in Francia.

E se vogliamo la conferma: che il Bologna, il prossimo anno, vinca l'Europa League.