In un congresso di geriatria, come riporta il Carlino dell'1 dicembre 2018, i medici specialisti della materia hanno sancito che, per tutta una serie di fattori, l'asticella che delimita l'essere "anziani" è salita fino ai 75 anni.
Insomma, dopo la Fornero che, con un tratto di penna, ci ha dichiarati tutti giovani e abili al lavoro fino ad oltre i 67 anni, ecco la tanto riverita "scienza" che sposta ancora più in alto il limite.
Il Carlino ha colto la palla al balzo per chiosare che, così, i neogiovani potranno continuare a rendersi utili alla società (sottinteso: invece di fare i parassiti che vivono sui contributi in parte altrui) magari (benevola concessione del giornalista cui forse qualche dubbio è venuto) senza essere adibiti a lavori usuranti.
Ecco posta la prima pietra per trasformare il lavoro nell'ergastolo (fine pena: mai) a prescindere dalla volontà dei singoli Individui, gli unici a poter decidere se continuare o cessare l'attività lavorativa, incassando, in tal caso, il frutto di quanto accantonato negli anni di attività.
Prepariamoci quindi alla nuova frontiera nel caso in cui tornassero al governo i Monti viventi, con una, non inedita, alleanza tra "scienza" e ragioneria.
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