E' inevitabile che, alla nostra età, siamo piuttosto sensibili quando si parla di pensione, sia quelli di noi che vorrebbero andarci subito, sia quelli di noi che non lo considerano un traguardo da tagliare nell'immediatezza.
La nostra generazione ha avuto tanti benefici nel corso della nostra vita, ma è capitata nel momento in cui i nodi di una dissennata politica clientelare e statalista sono cominciati a venire al pettine.
Il sistema retributivo che si fondava sul gravare le generazioni future dei debiti di quelle presenti, ci ha lasciato con il cerino in mano e le resistenze alle riforme delle pensioni nel 1994 ha solo reso inevitabile il bisturi della Fornero (anche se poteva essere usato meglio).
Ma oggi la "soluzione" rappresenterebbe un ulteriore inganno per chi volesse aderirvi.
Per avere tre anni e sette mesi di anticipo, ci ridurremmo a pagare a banche e assicurazioni il 5% per venti anni.
Un ottimo rendimento (per loro) un pessimo affare per noi che vedremmo la nostra pensione, proprio nei momenti in cui più ne avremmo necessità, decurtata e con un potere di acquisto sempre minore.
Non abbocchiamo: non manca ormai molto anche alla scadenza imposta dalla Fornero.
2 commenti:
niente APE per carità (piuttosto meglio comperare un'Ape Piaggio, è un modo migliore per spendere i propri soldi). Io punto sui prossimi esodi: se mi va bene ce la farò nel 2017; se mi va male nel 2018
In effetti nella manovra fiscale appena presentata sono stanziati fondi (solo una parte peraltro dei dieci miliardi che le banche hanno versate per la cassa integrazione altrui senza mai utilizzarli) che coprirebbero 25mila uscite tramite il Fondo per quanti avrebbero la "data di scadenza" fino al 2023. Sarà comunque volontaria, quindi si potrà anche dire di NO. Tutto dipende dalle condizioni e dalla situazione (di lavoro e di salute) in cui ci si troverà nel momento in cui ci verrà richiesto. Oggi direi di NO.
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