sabato 19 marzo 2011

Ancora sull'unità d'Italia

Cari amici, innanzi tutto desidero dare il mio personalissimo benvenuto ai nuovi compagni che si sono uniti a noi, sono sicuro che la loro presenza costituirà nuova linfa per le nostre divertenti discussioni. E vengo al punto.
Massimo, oggi il revisionismo storico, strumentale all'affacciarsi nel mondo della politica di forze nuove come la lega, è di gran moda, ma, purtroppo a causa dei troppi giornalisti che si improvvisano storici, rimescola le carte e non fa un buon servizio alla storia. A sua volta la storia non è una scienza ed è costellata di giudizi di valore però alcuni dati di fatto sono innegabili. Invito dunque a leggere più libri di storia e meno esercitazioni giornalistiche funzionali alla messa in campo di progetti politici...
L'unità d'Italia si realizzò grazie ad una serie di eventi casuali e favorevoli nel 1861 con uomini come Garibaldi, Cavour e Mazzini: Risorgimento caldo e risorgimento freddo. E finalmente il sogno di un italia unita, già presente in spirito da molti secoli, trovò compimento nell'unità politica e amministrativa. Certo vi furono brutture e violenze ma alla fine di questo processo storico era nata una grande potenza europea e una nazione.Così l'talia entrò nella modernità.
Mi dirai che sono scontato e scolastico ma molti uomini politici oggi sembrano ben lontani anche dalla licenza elementare..... Giova dunque ripetere!

Il tema oggi è che la lega vorrebbe la secessione : lasciare il sud al suo destino e veleggiare verso il benessere economico al traino del nord europa.
Io ritengo invece che l'unità con il sud sia imprescindibile e che una classe dirigente avvertita debba sviluppare le risorse , in termini di patrimonio culturale e di turismo, di cui questa parte del paese è ricca. Senza dimenticare la lotta alle mafie.
L'egoismo politico e sociale non ci renderà migliori.

4 commenti:

Massimo F. ha detto...

La Storia deve e non può che essere revisionismo continuo, ma non manipolazione dei fatti.
17 marzo 1861, mancanza di importanti territori nazionali: fatto.
1866, Lissa, gli italiani sconfitti da una flotta veneta: fatto.
Vittorio Emanuele re d'Italia come secondo e non primo, segno di una scelta di evidente continuità con i re sardo-piemontesi: fatto.
L'Azzurro come colore dei Savoia: Fatto.
Quindi sono fatti che ci dicono come il 17 marzo 1861 ci fu una espansione del regno di Sardegna che si trasformò in Regno d'Italia per la maggior gloria della Casa Reale il cui Capo decise di proseguire nella numerazione dei reali secondo la tradizione piemontese.
Almeno durante le celebrazioni si fosse suonata la Marcia Reale assieme all'Inno di Mameli !
Dire che si celebrò l'Unità d'Italia è una manipolazione.
Revisione, invece, è l'esame e l'interpretazione dei documenti storici.
L'accordo (violato con il placet degli inglesi) con Napoleone III, ad esempio, che portava alla creazione di tre entità sulla penisola, concedendo ai Savoia solo il Nord.
E che dire dell'appoggio a Garibaldi fornito dall'Inghilterra ?
Sì, perchè oggi si sa, grazie al revisionismo, che quella dei Mille sarebbe stata un'avventura destinata alla stessa sorte dei 300 di Pisacane … senza l'appoggio e la protezione degli inglesi (sia come finanziatori che come appoggio logistico e navale, ad esempio con la protezione fornita contro i cannoni borbonici, che non poterono sparare per il rischio di colpire navi della Perfida Albione, durante lo sbarco a Marsala).
Il revisionismo storico è necessario perchè rappresenta la rivisitazione della storia, depurata dalle passioni dei contemporanei.

La Lega secessionista ? Mi sembra che tale aspetto sia stato per il momento accantonato in cambio di un Federalismo che mi auguro più radicale quindi più incisivo di quello sino ad ora approvato.
Tu scrivi che ritieni che “... l'unità con il sud sia imprescindibile e che una classe dirigente avvertita debba sviluppare le risorse , in termini di patrimonio culturale e di turismo ...”.
Ma in 60 e più anni di cassa per il mezzogiorno quanto è stato bruciato ?
Quanto è stato sottratto ai territori che quella ricchezza hanno prodotto per trasferirla in un buco nero che ha inghiottito tutto senza restituire nulla ?
Ti ricordi la cattedrale nel deserto di Gioia Tauro ?
Pensa solo che i conteggi di chi pure non è amico di questo Federalismo fiscale fanno emergere come, pur con provvedimenti così timidi, il Nord risparmierebbe in tasse fino ai 150 euro pro capite di Milano, mentre il Sud dovrebbe pagare fino ai 200 di Napoli.
E persino la cgil dice che con il Federalismo approvato, pur così … moscio, 16 milioni di italiani, essenzialmente al sud, si troveranno a pagare più tasse, segno evidente che, fino ad ora, siamo stati noi a pompare risorse.
Immagina quanta ben maggiore differenza se il Federalismo fosse quello che possiamo in tanti sognare ed auspicare !
E anche questi sono “fatti”.
Unicuique suum.
Dopo 60 anni e più credo che non si possa più parlare di “egoismo politico e sociale” perchè di solidarietà ve ne è stata in abbondanza, ed ora con il perdurare dell' assistenzialismo ho il fondato sospetto che “qualcuno” ci marci.
Allora è tempo che quel “qualcuno” cominci a rimboccarsi le maniche, scegliendo amministratori capaci e pagando di tasca propria (cioè con le risorse del territorio e con i propri denari) i servizi, anche se questo volesse dire più tasse al Sud, compensate da meno tasse al Nord che potrà “tirare il fiato”.
Per questo ho scritto nel commento al precedente post che se autonomia e decentramento oggi sono troppo poco, non sono sicuro che il Federalismo stesso sia sufficiente.

OT: Secono pareggio casalingo del Bologna. Siamo salvi, ma in europa non ci andiamo (per fortuna, perchè il prossimo anno ci sarà ancora da pedalare per salvarsi !).

gaggio ha detto...

Personalmente mi dispiace molto che ci siano stati degli Italiani che non abbiano apprezzato la festa di giovedì scorso. Al di là delle motivazioni storiche portate da Cesco che non voglio e non sono onestamente all’altezza di confutare, volevo solo dirvi che nel Bellunese, dove tra l’altro stiamo rivendicando la nostra indipendenza dal Veneto, ma anche a Treviso città (dove la Lega ha una maggioranza bulgara) era un brulicare di tricolori quasi fosse una festa degli Alpini. Questo a mio avviso sta a significare che non tutti i Veneti si sono bevuti il cervello con la “grappa leghista” e che qualcuno ha ancora memoria del grande contributo in termini di intelligenze e martiri dato dalle genti venete all’Indipendenza e all’Unità del nostro Paese. In un mio intervento precedente avevo criticato il termine a mio parere impropriamente usato di federalismo (unione di entità statali diverse) perché sbagliato nella sua definizione; ho anche detto che l’unica strada percorribile a mio avviso è quella di uno Stato Centrale Unitario che emana leggi quadro all’interno delle quali ogni entità locale (Regioni e soprattutto nelle zone montane e svantaggiate come la nostra le Provincia) con una autonomia maggiore di quanto abbia ora, stabilisce e afferma le proprie peculiarità che devono essere soprattutto di tipo fiscale e di reinvestimenti sul territorio. Ho l’impressione inoltre da certi discorsi che alcuni di voi siano rimasti ancorati ad un passato e a delle idee politiche che sono state ampiamente superate dai fatti. Il muro di Berlino ed i regimi comunisti sono caduti da più di vent’anni crollando impietosamente sulla incapacità dimostrata di soddisfare le esigenze e ambizioni economiche individuali (lo stesso irriducibile Fidel ha recentemente ammesso il fallimento economico del suo regime); i regimi liberisti sfrenati sono anche questi crollati sotto il peso della ancora non superata crisi economica figlia degli attentati alle torri gemelle; i regimi islamici stanno crollando sotto la spinta di quello che a me pare un vero e proprio Risorgimento Arabo (avete notato che non si è mai vista bruciare durante le rivolte né una bandiera USA né una bandiera Israeliana?). Questo non vuole assolutamente essere un intervento politico perché mi sono ripromesso di non parlare di politica sul blog: lo faccio anche troppo sulla mia pagina di facebook…… un abbraccio a tutti
W L’ITALIA – W LA COSTITUZIONE – W LA REPUBBLICA – W LA DEMOCRAZIA – W L’EUROPA UNITA – W LA LIBERTA’

valeria ha detto...

Più che di secessione, io parlerei, sic et simpliciter, di federalismo fiscale e di decentramento amministrativo.
E siccome abbiamo una eccellente normativa di riferimento (Costituzione e principi comunitari), ipotesi secessioniste non mi preoccupano affatto.
La lunga serie di problemi che abbiamo (debito pubblico spaventoso, elevatissima evasione fiscale, spesa pubblica spesso inefficiente, irresponsabilità di una classe politica cresciuta nella cultura dell’assistenzialismo,dualismo sempre più evidente tra nord e sud) dovrebbe far ricercare una soluzione alternativa.
Certo, prima si deve definire chi fa cosa, poi si possono definire gli strumenti fiscali
Ma continuare a disquisire sul termine federalismo o secessione, mi pare sia una delle tante forme di immobilismo che ha, nel nostro Paese, chi è capace solo di criticare.
Gli statalisti e i centralisti che si oppongono al processo di federalizzazione della fiscalità e che vivono solo di politica, lasciando che nulla cambi, quali soluzioni propongono? Le solite non soluzioni?O quelle altamente demagogiche che fanno concludere il post di Roberto con un monito altisonante, ma assai lontano dalla realtà?
Basta vedere in che modo i diritti sono distribuiti nelle nostre città, in palese favore di chi non ha cittadinanza italiana.
Comunque, concludo dicendo che festeggiare l’ Italia unita è imprescindibile per ogni italiano!

Massimo F. ha detto...

Andrea. Il comunismo è crollato, ma i comunisti sono ancora tra noi, con le loro tecniche di propaganda e con la loro mentalità totalitaria che si fonda sull'oppressione dei popoli. Una volta con la forza, oggi con una miriade di divieti e di obblighi che offendono l'Individuo (veggasi tutte le direttive europee cui ci dobbiamo adeguare o addirittura le imposizione sull'uso di termini "politicamente corretti"). Una precisazione dovuta, pur non ritenendo nello spirito originario del blog discutere su temi strettamente politici che inevitabilmente dividono.
Valeria, l'unità non può essere fine a se stessa, una celebrazione retorica una tantum. Io il Tricolore l'ho esposto in altre occasioni, quando eravamo in pochi e altri esponevano altri simboli. Giovedì no. Quella ricorrenza mi è sembrata solo una forzatura per finalità contingenti.