domenica 8 dicembre 2024

Nessuno conosce LA Verità

Quando ero bambino, in casa, come nelle case dei miei amici di allora, in questo periodo si preparavano il presepe e l'albero di Natale.

Erano abeti veri e quelli che nei primi anni sessanta erano stati utilizzati dai miei genitori e dalla famiglia che abitava (e abita ... con gli eredi, ovviamente) di fronte, furono, alla fine del periodo natalizio, piantati nel giardino condominiale, allora solo prato.

Ricordo il nonno del mio coetaneo nonchè compagno di classe delle elementari che abitava di fronte, che, smoccolando come tradizione di tanti Veneti della sua generazione, dopo l'Epifania era venuto a piantare gli abeti che oggi danno ombra d'estate e hanno superato in altezza l'edificio.

Poi è arrivata la moda degli alberi "ecologici", fatti di legno, plastica o altro materiale, il tutto per risparmiare gli alberi.

Adesso l'ecologia ha fatto una giravolta e questa mattina ho ascoltato l'appello perchè nelle case gli alberi siano veri, per poterli poi piantare in funzione, manco a dire, "ecologica".

Insomma nel nome dell'ecologia siamo tornati agli anni sessanta, quando nessuno si poneva simili problemi, la parola "ecologia" era beatamente sconosciuta e vivevamo tutti meglio.

E mi è tornato in mente quel proverbio, non ricordo a chi attribuito quindi di solito in questi casi si dice "cinese", per cui esistono tre verità. La MIA verità. la TUA verità. E LA Verità (di cui nessuno è, però, il portavoce, nota personale).

 

domenica 1 dicembre 2024

Millennium, una saga gialla alla frutta

Millennium è una trilogia del giallo scandinavo scritta da Stieg Larsson, deceduto prima di poter scrivere altro (e ho letto anche interrogativi sul fatto che Stieg Larsson sia realmente esistito).

Sono tre romanzi gialli, di 600, 700 e 800 pagine, basati su una idea di fondo (le indagini giornalistiche che portano a scoprire reati ed omicidi) valida, infarcita però (per arrivare a quel numero di pagine)di una marea di banalità e di luoghi comuni del politicamente corretto made in Svezia (e in tutto il decadente Nord Europa).

Morto Larsson ne hanno fatto un altro per tenere in vita i personaggi di successo della trilogia.

Così è stato affidato a David Lagerkranz il compito di scrivere altri tre corposi volumi, più o meno sulla stessa lunghezza d'onda.

Karin Smirnoff è la scrittrice incaricata di proseguire la saga e a novembre è uscito il suo secondo contributo che ho comprato (digitale) e appena terminato di leggere.

L'idea di proseguire una saga con mani diverse mi era inizialmente piaciuta, perchè consentiva da un lato di proseguire a leggere le vicende di personaggi ai quali ci si era abituati più che affezionati e, per me che sono conservatore e abitudinario, ritrovarsi in ambienti conosciuti è un plus al piacere della lettura.

Il cambio periodico di una "mano" inoltre dovrebbe rinfrescare trama e personaggi.

Purtroppo non sembra che la Smirnoff riesca in tale compito.

"Gli occhi della lince", così si intitola l'ottavo volume di Millennium, procede stancamente verso la fine e che le idee scarseggino lo dimostrano le lunghe, noiose, ripetitive pagine che vorrebbero far conoscere al lettore i pensieri ed i ragionamenti dei vari personaggi che animano il romanzo, ma interrompono solo una trama che, come per tutti i precedenti sette volumi, sarebbe stata più intensa e più leggibile se avessero evitato certe descrizioni, certe rappresentazioni e certi virtuosismi come, appunto, l'esposizione senza fine dei pensieri dei personaggi.

Come ho già scritto, temo che quei romanzi, come tutti gli altri romanzi scandinavi, rappresentino meglio di qualsiasi indagine sociologica la decadenza di una società, quella del Nord Europa, che oggi ha esaurito ogni spinta propulsiva e che aspetta solo di scomparire, senza lasciare ai posteri nulla di particolarmente rilevante della sua esistenza.


domenica 24 novembre 2024

Gli Inglesi lo fanno meglio

Parlo del Giallo, del racconto o del telefilm seriale poliziesco, ovviamente.

E' una riflessione che mi è venuta guardando la programmazione dei vari canali ospitati da Sky sul satellite (comprensivo delle reti generaliste).

Il Giallo inglese ha sempre una marcia in più rispetto a quello francese (dove i protagonisti manifestano una finta esuberanza giovanilistica e femminista), a quello tedesco (tetragono, ma che faticaccia lavorare in Polizei !), a quello scandinavo (una totale deriva woke), a quello americano (troppo aggressivo, violento, basato sugli effetti speciali e sull'azione invece che sul ragionamento e la deduzione di una sana investigazione) e persino a quello italiano che, una volta, rappresentava in pieno il carattere nazionale (pensiamo solo alle splendide interpretazioni nel Nero Wolfe di Buazzelli e Ferrari o all'Ubaldo Lay del Tenente Sheridan o, ancora, al miglior Maigret degli schermi: Gino Cervi) ma oggi è ridotto a trame interrotte troppo da deviazioni intimiste e introspettive ed è malamente recitato tramite sussurri, spesso meno comprensibili persino dei soporiferi borbottii di Prodi.

Ultimamente si sono affacciati anche prodotti del nuovissimo mondo, australiani e neozelandesi, che hanno un po' dell'inglese e un po' troppo dell'americano, probabilmente affineranno lo stile e potrebbero diventare i prodotti del futuro.

Ma il Giallo inglese, per ora, è il numero uno, purtroppo viene prodotto in pochi episodi per stagione, a differenza degli americani che ne sfornano una ventina e più per ogni stagione e questo è indice di quel che già è accaduto per altri generi, con la mancanza di finanziamenti, anche i prodotti più accurati devono essere centellinati per evitare di sprecare denaro.


domenica 17 novembre 2024

Rai Play

Rai Play è il canale Rai per potersi guardare trasmissioni scegliendo, tra molte opzioni, al punto da potersi programmare una serata.

Ci sono autentiche pregiate edizioni, come tutte le stagioni di Spazio 1999 e tante trasmissioni degli anni sessanta e settanta (da Nero Wolfe a Sheridan, dalla Freccia Nera a Giamburrasca) ma anche più recenti e in corso.

Mi sono quindi scaricato ed ho cominciato a guardare quattro prodotti polizieschi, tre del 2024 e uno del 2003 e seguenti per tre stagioni in totale.

Non c'è gara.

Il prodotto del 2003 è tuttora gradevole, con una trama solida e interpreti di spessore e adatti al ruolo.

Si tratta di "Nebbie e delitti", la serie ambientata a Ferrara (televisivamente, perchè quella cartacea è ambientata a Parma) tratta dai romanzi di Valerio Varesi, con protagonista il Commissario Soneri, interpretato in televisione da Luca Barbareschi.

Un'ora e mezzo che non induce al sonno.

I tre prodotti contemporanei sono Brennero, Kostas e Stucky.

Brennero è da salvare, a parte i dialoghi sussurrati e il vizio di inserire protagonisti con sfighe (in questo caso l'ispettore di polizia è senza una gamba) la trama è interessante e i personaggi con i loro interpreti, credibili.

Ma Kostas e Stucky, ambedue tratti da romanzi di un autore greco il primo e italiano il secondo, mi sembrano la caricatura del telefilm poliziesco.

Interpreti bravi come Battiston e Fresi, catapultati in un ruolo che non si addice alle loro corde, rendono grottesca la figura del commissario, più il Clouseau di Sellers o lo Juve di De Funes che il Maigret di Cervi.

Ma soprattutto il lentissimo dipanarsi della trama, probabilmente per voler raggiungere un minutaggio ed un numero di episodi compatibili con la spesa, concilia il sonno che, infatti, mi ha colpito puntualmente in tutte le quattro occasioni in cui mi sono cimentato nel tentativo di guardare i primi due episodi di entrambi i programmi.

Magari, se i produttori contemporanei, senza andare a ripassare i classici degli anni sessanta e settanta, facessero un ripasso anche solo su programmi più recenti come Nebbie e delitti, riuscirebbero a presentare prodotti che non siano sostitutivi della rilassante camomilla serale.

domenica 10 novembre 2024

Protagonisti tristi e dimessi

Un nuovo telefilm poliziesco si è affacciato sugli schermi di Giallo: Van der Valk.

Produzione e ambientazione olandese è la tipica squadra omicidi, composta con il bilancino del farmacista (uomo bianco, immigrato nord africano, donna lesbica, medico legale burbero, superiore donna ligia ai regolamenti ...) ma con trame (circa 90 minuti di prodotto) interessanti.

Sennonchè non c'è un solo pèrsonaggio, tra quelli ricorrenti, allegro e burlone.

Hanno tutti problemi pregressi, sfighe in atto e in divenire.

Ma perchè ?

Non possono, visto che la trama poliziesca la sanno imbastire ed è l'unica cosa che conta, proporci il giallo e gli investigatori che richiamino i Derrick di una volta, di cui non si sapeva neppure se avessero necessità fisiologiche, tanto erano integrati nella trama ?

domenica 3 novembre 2024

Anni 90: ancora happy days ?

Incuriosito da alcuni commenti letti su X, contrariamente alle mie consolidate abitudini che mi portano a guardare in diretta solo un telegiornale e le partite di calcio e poi, registrati, solo film e telefilm western, di fantascienza e polizieschi, ho guardato il primo episodio (e quindi tutti gli altri sette) di una serie sulla nascita e i primi passi degli 883, vista, credo, attraverso gli occhi di uno dei due, Max Pezzali.

Gli 883 non mi sono mai particolarmente interessati, non ricordavo una sola loro canzone tranne quella che dà il titolo alla serie "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" e non posso che confermare la mia sostanziale indifferenza a quel tipo di musica.

Ma, c'è un ma, i commentatori su X non avevano affatto torto quando scrivevano della ambientazione che ricreava, a loro parere, il clima di quegli anni.

E in effetti quella è la parte migliore e, dal mio punto di vista, più accattivante della serie.

Due, tre anni presi in esame (direi dal 1991 al 1993) con la vicenda di quei due ragazzi che sarebbero diventati gli 883 e sullo sfondo tutto il resto.

Con personaggi poi divenuti celebri, verso i quali suppongo si sia indirizzata anche la simpatia o l'antipatia di Pezzali.

Ad esempio la figura di Claudio Cecchetto che mi sembra così caricaturale da farmi supporre che tra i due non corra buon sangue.

Ma soprattutto una gioventù ancora non contaminata dall'eccesso tecnologico (il telefono cellulare appare solo di sfuggita alla fine della serie) e che ancora si ritrova fisicamente in un ambiente come quello di una sala giochi, ancorchè, se corrispondente alla realtà, già molto volgare nelle espressioni che si manifesta nella serie con un linguaggio particolarmente, ripetutamente sboccato anche a tavola con i propri genitori (cosa per noi adolescenti anni 60 e 70, inconcepibile).

Una gioventù che, a differenza della nostra, cominciava a ridere di meno, ad avere meno ambizioni o, meglio, ad avere ambizioni molto differenti rispetto a quelle che avevamo noi.

Una gioventù che sognava meno, o, almeno, diversamente da noi.

E non credo che quando ripercorranno gli anni duemila, il primo e il secondo decennio, troveremo nuovamente quello spirito che ha caratterizzato la gioventù degli anni sessanta, settanta e, in parte, ottanta.

 

domenica 27 ottobre 2024

L'ora naturale

E' noto, per averlo scritto più volte, che sono favorevole all'ora solare rispetto alla abnorme estensione di quella di stato.

Oggi, finalmente, inizia il breve periodo di cinque mesi nei quali, chi vuole, può esercitare il suo diritto a vivere secondo i tempi naturali e non cercare di adeguare la Natura alle proprie esigenze.

L'esposizione alla luce solare è sempre la stessa, che ci sia l'ora naturale o quella di stato.

La differenza sta nel fatto che l'ora di stato cerca di inseguire le pulsioni (e gli interessi) che portano a non rispettare i tempi di lavoro e quelli di riposo, come si faceva una volta, fondati sui tempi della Natura.

La estensione anomala del "nottambulismo" fino alle prime ore del mattino, costringe i protagonisti di tali dubbie performances ad estendere il periodo di riposo ben oltre l'alba.

Così abbiamo esercizi commerciali che aprono alle dieci, persino alle undici del mattino, salvo poi chiudere alle sette o alle otto spostando sempre di più gli orari verso periodi che dovrebbero essere meglio dedicati a riposo e famiglia.

In tanti parlano di recupero di un ritorno alla Natura.

Non sarebbe un bel primo passo se si ricominciasse a svolgere le proprie attività nel rispetto dei tempi del sorgere e del tramonto, invece di forzare artificialmente l'orario per adeguarlo a mode indotte ?

sabato 19 ottobre 2024

Tempo d'altri tempi

Questi giorni di pioggia, pioggerellina, nebbia, pallido sole, mi ricordano altri giorni, che colloco, forse mitizzandoli un po', nel periodo della mia infanzia e adolescenza, anni Sessanta e Settanta.

Grande è la sensazione di piacere che provo al mattino quando, sollevando la tapparella, vedo una nebbia in procinto di alzarsi e di svelare il paesaggio di casa mia, noto eppure diverso quando visto attraverso quel filtro naturale che mi ricorda la televisione in bianco e nero della mia infanza.

Questo è l'autunno d'altri tempi che mi si presenta oggi, anche se, forse, è il superamento della frenesia degli anni del lavoro che mi consente di recuperare le sensazioni di una volta.

Ma se fosse invece il cambiamento climatico che mi riporta le stagioni idealizzate nella staticità della memoria, allora ben venga il cambiamento climatico.

domenica 13 ottobre 2024

Alla riscoperta di Mickey Spillane

Spillane, Hammet, Chandler, il trio di autori gialli dell'America dei gangster e dei poliziotti rudi.

I loro Hammer, Spade e Marlowe sono gli antesignani dell'Ispettore Callaghan di Clint Eastwood e di Paul Kersey di Charles Bronson.

Duri, spietati, onesti.

Ce ne vorrebbero ancora, anche in Italia, soprattutto in Italia, di personaggi così, peccato che siano solo frutto dell'immaginazione di tre autori che sto riscoprendo in questi mesi.

Spillane lo avevo letto tanti anni fa, quando ancora, in estate, scambiavo libri con un mio amico di infanzia e lui mi consegnò due gialli di questo Mickey Spillane.

Allora non ne compresi la velocità dell'azione e la trama, senza fronzoli, in cui, alla fine, il Bene trionfa sul Male e non ci fu seguito.

Qualche mese fa, nella mia ricerca di gialli che non fossero inquinati dal politicamento corretto imperante nelle trame odierne, vidi che la Fanucci, casa editrice storica della letteratura fantastica e di fantascienza,  si era lanciata anche in altri settori.

Tra questi la ristampa (forse a diritti scaduti, chissà) dei romanzi di Mickey Spillane con protagonista Mike Hammer, detective tutto di un pezzo, il cui linguaggio e le cui considerazioni sulle donne oggi sarebbero oggetto di aspri commenti e censure.

Tali romanzi vengono anche pubblicati in edizione digitale e così, costretto dalle esigenze di spazio che non ho più per i libri cartacei comunque miei preferiti, ne ho acquistato uno.

Sono rimasto folgorato dalla bellezza delle situazioni, senza un solo briciolo di quelle paturnie che si leggono oggi, soprattutto nei romanzi gialli scandinavi.

Due-trecento pagine di trama, di scazzottate, di sparatorie, di morti e di belle donne.

Quasi immediato l'acquisto di un secondo, poi un terzo e, adesso, un quarto romanzo.

Consigliabilissimi.

domenica 6 ottobre 2024

Dopo il Liverpool

Come tifoso del Bologna vorrei vedere la mia squadra sempre vincente.

Ma la realtà è diversa e posso comunque ringraziare di aver visto, nel 1964, "LO" scudetto del Bologna (che poi sarebbe l'ottavo considerando anche quello che non ci fu mai riconosciuto nel 1927 e che, prima o poi, visti i precedenti a favore dell'Inter, dovrà esserci assegnato) e, dopo sessanta anni di attesa, la partita contro il Liverpool squadra per la quale, sin da bambino, dopo averla vista sconfiggere l'odiata Inter di Moratti, Herrera e Suarez, ho sempre tifato in campo europeo.

Una partita piacevole, con risultato giusto, che ha visto il Bologna uscire dignitosamente e, anzi, poter recriminare perchè almeno un golletto lo avremmo meritato.

Ma oggi si torna nei ranghi, tra i mortali, ci aspetta il Parma e sarebbe ora di cominciare a vincere regolarmente in Campionato per sperare di avere altre occasioni per giocare all'Anfield Stadium.