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domenica 10 novembre 2024

Protagonisti tristi e dimessi

Un nuovo telefilm poliziesco si è affacciato sugli schermi di Giallo: Van der Valk.

Produzione e ambientazione olandese è la tipica squadra omicidi, composta con il bilancino del farmacista (uomo bianco, immigrato nord africano, donna lesbica, medico legale burbero, superiore donna ligia ai regolamenti ...) ma con trame (circa 90 minuti di prodotto) interessanti.

Sennonchè non c'è un solo pèrsonaggio, tra quelli ricorrenti, allegro e burlone.

Hanno tutti problemi pregressi, sfighe in atto e in divenire.

Ma perchè ?

Non possono, visto che la trama poliziesca la sanno imbastire ed è l'unica cosa che conta, proporci il giallo e gli investigatori che richiamino i Derrick di una volta, di cui non si sapeva neppure se avessero necessità fisiologiche, tanto erano integrati nella trama ?

domenica 4 luglio 2021

Un'idea affascinante

Nonostante la fine del periodo di garanzia (quello, cioè, in cui si valutano gli ascolti delle telvisioni ai fini della convenienza e dei costi della pubblicità) e la concomitanza di eventi sportivi di rilievo come i Campionati europei di calcio, Wimbledon, il Tour de France, ogni tanto vengono trasmesse delle serie interessanti, fondate su una idea che non sempre gli sceneggiatori riescono a sviluppare adeguatamente.

Non è stato così per la serie Frequency (una sola stagione per tredici episodi che non credo possa continuare) in cui l'idea centrale è la improvvisa possibilità, tramite un vecchio apparecchio per radioamatori, di parlare con qualcuno vivente venti anni prima.

Nella fattispecie si tratta di una figlia che parla con il padre che sarebbe morto qualche anno dopo.

Entrambi poliziotti ed entrambi impegnati nella caccia ad un serial killer.

L'idea si è quindi sviluppata sui due piani, quello dell'indagune poliziesca e quello del contatto tra 2016 e 1996, con le modifiche che riescono ad apportare alla storia e che si ripercuotono sulla vita di tutti.

Credo che la serie sia la rielaborazione di un film che, però non ho mai visto e non ho trovato in programmazione e neppure on demand.

L'idea di parlare al di là del tempo con persone non più viventi o che vivranno solo fra qualche decennio  o secolo, è sempre stata sviluppata in ambito fantascienfico, basti solo citare il classico I Sovrani delle Stelle di Edomond Hamilton e nel caso del telefilm è stata sviluppata in modo originale, su un arco di tempo sostanzialmente breve (venti anni) e con la parallela storia poliziesca.

Non racconto altro perchè toglierei il piacere della visione per chi trovasse le repliche (non ricordo più se su Sky o Premium).

Per chi ama sia il genere speculativo fantascienfico che quello poliziesco, altamente consigliabile.

domenica 15 novembre 2015

Zoo

Su Rai4, ogni lunedì, è trasmesso un doppio episodio (ma forse ormai è alla fine) di Zoo, uno sceneggiato tratto da un romanzo di James Patterson.
La trama consiste in una rivolta degli animali, le cui conoscenze e abitudini vengono modificate da una sostanza prodotta da una ditta farmaceutica e presente in tutte le medicine di tale casa.
I leoni si organizzano e asslgono i turisti dei safari, i cani aggrediscono in branco gli uomini dopo averli intelligentemente isolati, gli uccelli attaccano dall'alto.
E poi ancora orsi e cammelli, tigri e cavalli.
La vicenda è vista attraverso gli occhi di cinque soggetti casualmente coinvolti e poi scientemente organizzati in una specifica squadra per scoprire le origini del male.
Il tema degli animali contro l'Uomo non è nuovo, basti ricordare Il Pianeta delle scimmie con Charlton Heston (lasciamo perdere i sequel e prequel alquanto scadenti) o la vetta inarrivabile de Gli Uccelli di Hitchcock.
Tutto sommato questo sceneggiato tiene anche alla distanza e sono cusrioso di vedere come riusciranno a chiudere la stagione, lasciando aperta una porta per la continuazione, ma anche dando una risposta  tutte le domande sollevate.

domenica 2 agosto 2015

Da Roswell a Star Crossed

Da giovedì 30, su Sky Fox, è trasmessa una nuova serie di fantascienza: Star Crossed.
La vicenda è classica.
Un gruppo di alieni precipita sulla Terra mentre cerca di fuggire ai padroni del loro pianeta.
Per un disguido si verifica uno scontro a fuoco con le truppe terrestri e gli alinei hanno la peggio e vengono catturati e rinchiusi in un settore.
Dieci anni dopo si cerca una integrazione attraverso l'immisione al college di una decina di ragazzi alieni.
La vicenda si dipana (presumo) attraverso le vicissitudini di questi adolescenti, gli scontri tra chi cerca gli accordi tra le due razze e gli estremisti di entrambe le parti che soffiano sul fuoco.
I primi due episodi mi sembrano scarsi, banali e prevedibili.
Mi è subito tornata alla mente la serie Roswell, di una ventina di anni fa, dove ugualmente un gruppo di bambini alieni precipita sulla Terra e viene allevato da famiglie terrestri.
Altra qualità, idee più fresche e trama più veloce, senza alcuna pretesa di inviare "messaggi" cosa che non sopporto nei programmi di intrattenimento.
Non può che venire alla mente anche Superman o, come nei fumetti della nostra infanzia, Nembo Kid, arrivato da Krypton, allevato dai Kent e divenuto poi il timido giornalista Clark Kent (ma poi avrà sposato Louise Lane o Lana Lang ? Dubbio amletico che toglie il sonno ...).
Tornando a Star Crossed, ho letto che la serie non sembrerebbe avere una seconda stagione e, da quel che ho visto sinora, mi sembra più che giusto.
Del resto se hanno soppresso dopo la prima stagione la bellissima Terranova, non vedo quali meriti possa avere Star Crossed per proseguire.

domenica 3 luglio 2011

Telefilm specchio della società

Per evitare di trasformare il blog in un lungo necrologio, tanto è naturale che vedremo morire molti dei personaggi che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza, non commemorerò Peter Falk, il Tenente Colombo, deceduto la settimana scorsa.
Anche perchè la continua riproposizione dei suoi telefilm (a braccio direi che siamo ad una dozzina di passaggi ...) lo rende più vivo che mai ... nel nostro immaginario.
Prendo invece spunto da una trasmissione radiofonica di questa mattina (non ricordo il titolo, ore 8,30 circa su Radio Uno) nella quale si proponeva la tesi dei telefilm come specchio della società, più e meglio dei film e della letteratura.
Naturalmente a sostenerlo era un "esperto" del settore che, come ogni oste, dichiara che il suo vino è il migliore.
Ma qualcosa di vero c'è e credo lo possiamo verificare grazie a Fox Retro che, da circa un anno, su Sky propone le vecchie serie di telefilm: Attenti a quei due (Tony Curtis e Roger Moore), Arsenio Lupin, Charlie's Angels, Hazzard, Happy Days, Colombo e tanti altri.
Come non notare la differenza tra il linguaggio di allora e quello dei telefilm odierni sicuramente più sboccati, spesso senza alcuna connessione con la storia ?
E le stesse scene di violenza sono rappresentate con discrezione, per quanto essenziale alla trama, mentre oggi vediamo telefilm, che pure sono piacevoli come CSI, indulgere un po' troppo nella rappresentazione visiva dell'autopsia.
Possibile che una simile decadenza alla perdita di valori della società contemporanea, alla scomparsa della percezione del Bene e del Male, ad una tendenza nichilista che avendo portato a relitivizzare tutto, manca di coscienza del limite al proprio piacere ed interesse.
Spero di sbagliarmi, ma la vicenda emersa la settimana scorsa di quel ragazzo che - dichiarando di non sapere perchè l'avesse fatto - ha ucciso l'amico e, dopo averla legata al letto e torturata, la sorella di lui e sua ex fidanzata, mi sembra tratta, pari pari, da Criminal Minds.