domenica 21 settembre 2025

Riletture

In assenza di nuovi romanzi da autori che mi diano maggiori garanzie di quelli sconosciuti e che si stanno rivelando dei bidoni (mi consolo pensando che stanno per uscire un paio di certezze, tra cui il nuovo romanzo di Robert Galbraith, alias J.K. Rowling, con protagonista Cormiran Strike, se non sbaglio a ottobre, mentre a novembre prosegue la serie dell'Ispettore Linley di Elisabeth George) ho, con piacere, cominciato la rilettura di vecchi volumi.

Ho iniziato da una rivista di fantascienza che, unica nel suo genere, dopo i primi quattro numeri molto simili ad Urania, ha definitivamente assunto il formato di "rivista libro": Nova Sf*, la prima produzione di Ugo Malaguti che, faticosamente, l'ha portata avanti attraverso vicissitudini varie, tre case editrici, 42 (43 con il numero speciale del 1976 sulla fantascienza italiana e numerato come speciale 1) numeri per la prima serie editi dalla Libra Editrice e 81 per la seconda editi prima dalla Perseo Linri e poi dalla tuttora esistente, con la guida di Armando Corridore dopo la morte di Malaguti il 26 settembre 2021, Elara Libri.

Racconti e romanzi sono una certezza, il grande merito di Malaguti nel corso della sua ultracinquantennale attività, tutta dedicata, anche con pesanti sacrifici economici e personali, alla fantascienza è di aver presentato nei suoi circa 600 volumi complessivi un panorama della fantascienza che copre tutte le correnti di questa letteratura, molto meglio di quel che potrebbe essere in una Enciclopidia che pure era nei programmi di Malaguti, di cui sono usciti i primi due volumi di oltre 1000 pagine (il numero 1 con la Libra, il 2 con la Perseo) ma che era troppo ambiziosa per le forze di un uomo solo.

Sì, perchè Malaguti traduceva, scriveva, sceglieva, polemizzava ... splendidi i suoi editoriali che andrebbero raccolti e pubblicati, con riferimenti all'epoca in cui venivano scritti e che riletti oggi, ci danno lo spaccato di una Italia, non solo di una fantascienza, che volava ancora sulle ali di un entusiasmo che è andato poi spegnendosi, soprattutto quando gli Stati Uniti hanno rinunciato a continuare a mandare uomini sulla Luna, sperando che Trump, come promesso, riesca a riprendere il filo virtuoso della conquista dello spazio.

Narrativa e cronaca divenuta storia.

Una rilettura che mi fa riscoprire entusiasmi solo accantonati e una giovinezza che, sull'onda della fantasia, mi sembra prosegua anche oggi. 

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