
Forse questo post è prematuro, ma credo di avere già gli ingredienti fondamentali. E poi, il resto lo scriverà lui, adesso, o gli altri partecipanti a questo blog, per i ricordi, sicuramente più numerosi dei miei, che di lui hanno...
Per quel che mi riguarda, Andrea è una persona che ho sempre avuto nel cuore.
Gli ho voluto bene, quando eravamo al Liceo: mi piacevano i suoi modi schietti e diretti che a volte spiazzavano, ma a me strappavano immancabilmente un sorriso
Un ragazzone alto e "bello", nessuno nemmeno tra i suoi più accaniti detrattori (ma ve ne erano?) potrà dire il contrario. Ed era solare, con quel sorriso aperto a 44 denti e quel suo sguardo fermo e limpido, un po’ cerbiattesco, che pareva dire: "niente può farmi paura e, soprattutto, nessuno può cambiarmi. Vi vado bene? Io sono questo".
Si considerava un po’ maldestro nei modi – o eravamo noi a considerarlo tale?- , soprattutto(ma non solo)con le donne, ma non capiva poi il perché, e continuava imperterrito ad avere quegli stessi modi lineari che arrivavano alla meta in un batter d’ali...
Non amava quegli arzigogoli mentali che solo noi femmine riusciamo a elucubrare e, pur ammettendo limpidamente che non batteva chiodo (n.d.r.: io ho sempre pensato che riscuotesse più successi di quanti ne dichiarasse...), non se ne capacitava. Nessuna sconfitta, però, poteva scalfirlo. Semplicemente, da sportivo, ripartiva. Con le stesse regole.
Non ho molti ricordi concreti (a parte una cassetta di musica da lui registratami, che in questi giorni ho cercato invano), ma questo fa parte di me: non rammento il latino o il greco, ma di qualunque parola di origine latina o greca so significato e provenienza; allo stesso modo, non ricordo episodi di Andrea, ma so chi è Andrea.
Ricordo però, nitida, una cosa: fu una telefonata o un incontro? Non saprei. Ricordo che mi disse che aveva incontrato una ragazza al Cai, piccolina magrolina e carina, sì, ma non di quei tipi "morbidi" e più appariscenti che all’ epoca lo "invischiavano"...Insieme, scalavano le montagne.In senso anche metaforico, mi viene da dire adesso. Capii dal suo tono che quella ragazza sarebbe stata molto importante per lui e mi risulta, difatti, che sia diventata sua moglie. Andrea era di certo anche affidabile (come ha dimostrato recentemente nella difesa sperticata del compagno Gabriele, a mio parere quasi un incidente diplomatico...:-))
Quando seppi che la sua scelta universitaria sarebbe caduta sulla facoltà di agraria pensai che era una scelta ad hoc: gli stava a pennello… Lo "vedevo" a contatto con la natura, quasi a evidenziare quanto per lui fossero importanti la concretezza, le radici, ma anche il sapere: la cultura di Andrea è sempre stata più solida e profonda di quanto non apparisse dai suoi modi genuini.
Per anni non ho saputo niente di lui. Qualcuno, ma non so chi, mi disse che forse non abitava a Bologna. Stop.
Così, quando ho letto il suo primo post, non sono stata contenta "e basta"; ho anche provato una sensazione di grande serenità, perché, dopo più di trent’anni, l’ho "riconosciuto" immediatamente.
Non è sensazione da poco.
Ho sorriso.
Solo Gaggio poteva aprire la porta ed entrare così, in punta di piedi e con tanta naturalezza, due righe buttate lì, senza impegno e con nonchalance, come a volersi confondere, come se ci fossimo salutati il giorno prima, "ecco, anche il montanaro è arrivato...", quasi a chiedere: "notizie, da ieri?"
Nessuno di noi si è sconvolto. Tra amici, è così.
5 commenti:
Vale ti ringarzio tanto per le parole affettuose che mi hai riservato e per come hai descritto la personalità che avevo da ragazzo. E' chiaro che certe caratteristiche rimangono anche se maturando tanti spigoli del carattere vengono smussati e per certi aspetti, vivendo da tanti anni con una persona con la quale hai deciso di condividere l'esistenza, anche alcuni comportamenti necessariamente cambiano altrimenti sarebbe impossibile convivere in armonia. C'è da dire che anch'io so molto poco di voi se non per quello che ho letto sul blog. Non vorrei fare il mio cv sul blog (magari ve lo farò a voce quando ci incontreremo)vi dico solo che attualmente faccio lo sbirro: sono infatti agente del Corpo di Polizia Provinciale di Belluno. Voi direte e che è sta roba? Siamo praticamente i vigili della Provincia con la qualifica di P.G e P.S.(esistono anche a Bologna)e ci occupiamo soprattutto di quelle che sono le competenze assegnate dalla legge alle province e alle polizie che da esse dipendono. Queste riguardano l'ambiente con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera, alla tutela e salvaguardia delle acque e della fauna. In pratica ho coronato il mio sogno di bambino quando volevo fare il guardiaparco: ora faccio soprattutto il guardiacaccia in una delle zone più belle del mondo. La paga non è alta ma finora mi hanno pagato per fare quello che fino ad alcuni anni fa pagavo io per fare, cioè andare in montagna. Purtroppo nel frattempo è cambiata anche l'Amministrazione Provinciale e abbiamo direttive di occuparci di sicurezza più in generale. Le ammistrazioni comunque vengono e vanno e la nostra peculiarità di competenze e conoscenze sulla fauna è innegabile e sono convinto che torneranno ad essere presto apprezzate.
Mi associo a Valeria con la mia grande stima e amicizia indimenticabile con Andrea: è stato e si vede che è ancora un ragazzo/uomo eccezionale. Fa un lavoro che faccio fatica a non invidiare, io che vivo alla luce dei neon dell'open space del giornale, ho scambiato il giorno con la notte e l'aria che respiro nel centro di Bologna certe volte si può quasi toccare...
Caro Andrea io ricordo di te la classe cestistica cristallina , il tuo implacabile tiro da fuori!
e poi massimamente i tanti pomeriggi trascorsi con Claudio e Marco a schitarrare e a registarci come dei matti! Ma che divertimento!!!. Sono felicissimo per il tuo lavoro , credo che tu possa dirti molto fortunato.Per ora ti abbraccio forte e spero ardentemente ti vederti presto Magari se non scendi tu saliamo noi dalle tue parti.
A presto con affetto grande.
PS :quel vecchio camoscio un po' libidinoso mi ricorda il berlusca e il camoscio giovane rebus sic stantibus potrebbe essere Fini.
Ecco perchè Claudio parlava di amicizia indimenticabile!:-)
Il camoscio giovane non può essere minimamente rapportato a Fini: troppo tenero il primo, troppo scafato il secondo...
...eppoi il vecchio camoscio un po' libidinoso in fondo è simpatico: sei sicuro, Robbi, di volerlo rapportare al Berlusca? :-)
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