mercoledì 9 febbraio 2011

il giorno dell'oca


Adesso tocca a me proporre qualcosa....... Vi ricordate il famoso giorno dell'oca? Questa foto me l'ha inviata Gianpaolo Rovatti (il fratello di Gianni) al quale penso faccia piacere che ci ricordiamo di suo fratello che purtroppo è venuto a mancare nel 2005. A voi i commenti....... A proposito sarebbero da agganciare al blog anche Marcella e Gabriele che sono diventati miei amici su fb. Massimo in qualita di Presidente prova tu ad invitarli.......

20 commenti:

valeria ha detto...

Scusa, Andrea, se ho pubblicato un post dopo il tuo: l' ho fatto solo per reputazione, confezionandolo in zero secondi (il film comunque è bello e ora lo vado a rivedere...)
Il tuo post, però, che ho visto dopo, mi è apparso subito assai più interessante e immagino che avrà notevole successo...
Mia curiosità: che cosa intendevate per "il giorno dell' Oca"?
Sarò ottusa, ma non l' ho mai capito...
Quanto a Gianni,sono contenta che, così come Claudia, sia ancora in mezzo a noi...

massimo p. ha detto...

eravamo solo in due senza giacca e cravatta: io e Gianni R.
Giorno dell'Oca ? non ho mai saputo il perchè di questo nome.

claudio ha detto...

Credo che la paternità di giorno dell'oca fosse di Gabriele. In effetti anch'io ne ignoro il significato. Io e Marco F. come si vede dalla foto avevamo la cravatta ma non la giacca: personalmente non ne possedevo!

claudio ha detto...

Una postilla: alla luce degli ultimi movimenti nel blog, fra cui la recentissima incursione di Gabriele, sono veramente contento di aver "tenuto duro" a metà novembre per mantenere il blog pubblico. E ora speriamo in ulteriori arrivi!

valeria ha detto...

Hai fatto bene, Claudio!
Anzi, in un blitz notturno ho eliminato il mio post, troppo "greve" in un momento di così piacevoli ricordi e festeggiamenti per gli "amici ritrovati"!

valeria ha detto...

Gabriele, la tua incursione è stata GRADITISSIMA!
Anzi, io ne sono così contenta che mi permetto una piccola scaramanzia e commento qui, dato che "là" il commento sarebbe stato il 17esimo!
A presto per ricordi più dettagliati e piccanti che, con te, non mancheranno....

Massimo F. ha detto...

Però ... qui non si dorme ? :-)
Valeria il nr. 17 l'ho preso io :-)

All'inizio della nuova vita del blog ho pubblicato anche io la foto in mio possesso di quella giornata. Pietro R. era il fotografo e le sviluppava in cantina. Così è probabuile che ognuno di noi ne abbia una, diversa. Sarebbe bello riuscire a raccoglierle ...
Buona giornata.

P.S.: Valeria, non credo che sia grave se si pubblicano due post uno dietro l'altro. E' già accaduto ed è un peccato che un post venga cancellato perchè comunque rappresenta lo stato d'animo del momento.

Massimo F. ha detto...

Andrea. Marcella sa di questo blog sin dall'inizio, Gabriele pure (ed era intervenuto anche in passato) e gli ho rinnovato "l'invito" nel post precedente. :-)

gaggio ha detto...

Carissimi devo misurare molto bene le parole dato che mi avete chiesto che cosa volesse dire "giorno dell'oca" e non vorrei suscitare scandalo nello spiegarlo. Dato comunque che siete tutti adulti e vaccinati ve lo dirò, almeno secondo quelli che sono i miei ricordi, al prossimo commento dato che questo week end sono impegnato ma vi prometto che entro domenica avrete la spegazione a meno che Bob non voglia dare una sua versione, forse un po' meno pruriginosa della mia.

Katia G. ha detto...

Cia a tutti, scrivo con il Blackberry e non sono certa di farcela perche' gia per due volte mi sono scollegata in corso d'opera... ma ci provo per la terza volta. Ricordo la mitica gita a Perugia, la sera in discoteca con i professori che "vigilavano", la notte in camera con le altre ragazze mentre l'allora fidanzato di M. arrivo' da Bologna e lei usci' con lui in barba ai professori, che meraviglia quella gita nonostante il pessimo scherzo a L. che era insopportabile ma non meritava comunque la situazione. E, comunque, ragazzi che sfinimento la vostra passione per le ragazze dell"altra classe! Olttetutto, a parte Roberto, non ricordo una vostra grande fortuna in termini di conquiste, no??!! Sto ovviamente scherzando.Vi voglio bene perche' abbiamo condiviso un pezzetto di strada molto importante nel percorso della vita. Katia

Katia G. ha detto...

Ho riletto qianto scritto e mi riservo di approfondire usando in p.c. E non questo scomodossimo dispositivo che danneggia la mioa vista e il mio italiano, con un display del genere diventa difficile scrivere corretamente, chiedo venia.

Roberto ha detto...

Il fiume di ricordi generato dalle foto della 2^ F ripubblicate esonda nel blog.Personalmente vorrei sottrarmi al commentarle troppa è la nostalgia per il bel tempo perduto. Due cose però sono da sottolineare la smemoratezza e l'ingenuità di chi non ricorda o ha rimosso il significato del giorno dell'oca ( Ma lascio ad Andrea il piacere di spiegare per dovere di ospitalità)e il doveroso richiamo di Andrea alla memoria dei nostri compagni che non ci sono più con i quali abbiamo condiviso tanti momenti irripetibili.

massimo p. ha detto...

che nostalgia quelle foto !!!
quanti ricordi stanno venendo fuori, da anni sepolti nelle più remote pieghe del mio cervello !!
stasera sono pervaso da molta malinconia.

Massimo F. ha detto...

Una nostalgia positiva, però: felici di esserci stati in quegli anni e di vivere il presente così come siamo diventati.
Ricordo a Roberto che un momento irripetibile è anche questo del ritrovarci, la cena di dicembre, gli "attovagliamenti" settimanali non più da Ercole (ma solo perchè ha inopinatamente chiuso). E tanti altri.
Momento irripetibile è salutare Gabriele che ha prontamente aderito all'invito e sperare che a breve si riuniscano a noi altri due o tre (e magari anche più) dei nostri compagni di classe di quegli anni.
Ho la convinzione che siamo stati enormemente fortunati ad essere nati nel 1956 e dintorni (perchè non tutti siamo nati nel 1956 ...). In fondo chi, tra i ragazzini di oggi, può dire (o potrà mai più dire): a 8 anni ho visto il Bologna vincere lo scudetto ? ;-)

gaggio ha detto...

Carissimi eccomi qua come promesso per ricordare a quelli corti di memoria che cosa fosse l’oca……
All’epoca io, come penso la maggior parte dei mie compagni maschi, ero un turbinio continuo di pulsioni ormonali che portavano noi ragazzi alla caccia continua dell’altro sesso senza per altro, almeno nel mio caso, mai battere chiodo. Eravamo tutti più o meno timidi ed imbranati come delle foche nell’approcciarci alle ragazze e proprio per questo motivo si andava (quasi) sempre in bianco. Eravamo tutti normalmente più o meno casual nel vestire e l’istituzione di questa tradizione di presentarci a scuola in giacca e cravatta un giorno all’anno voleva essere ironicamente un metterci in mostra ed un augurio per poter finalmente rimorchiare. D’altronde il richiamo sessuale della cravatta era ed è esplicito anche nella società degli adulti. Ricordo inoltre che si finiva la giornata a pranzo al Circolo Ufficiali ospiti del Colonnello Fr. dove per entrare era obbligatorio indossare appunto la giacca e la cravatta. Per quello che mi riguarda era comunque un’iniziativa in cui prevaleva nettamente l’auto-ironia ed io che sicuramente “fighetto” non mi sentivo, essere vestito elegantemente mi faceva divertire perché potevo un giorno all’anno apparire quello che non ero; insomma era un po’ come andare in maschera. C’erano altri invece che non partecipavano, come ha detto Massimo, o perché non avevano giacca e cravatta o perché si prendevano troppo sul serio per poter sorridere di sé in vesti che non li facevano sentire a loro agio.
Vorrei dire a Gabriele che è sempre stato dei nostri in quell’occasione, che sento da certi suoi commenti che, ora che è un uomo maturo, si vergogna delle stupidaggini che ha fatto da ragazzo. Non devi assolutamente vergognarti perché una persona intelligente può permettersi di fare lo stupido, uno stupido non potrà mai fare l’intelligente. Quindi W LA LICANTROPIA

valeria ha detto...

Questo commento, che perdipiù conclude al grido di "W la licantropia!", mi ha fatto riassaporare appieno il clima di quei "giovani" anni :-)..
Comunque, Andrea, se interpretai bene la psiche di Gabriele all’ epoca dei mis..fatti, stante il teorema che il DNA rimane non necessariamente nei nostri comportamenti ma nella nostra "essenza", Gabriele "dice" di vergognarsi, ma non lo pensa proprio per niente, non si vergogna affatto e, anzi, ne ha un sottile compiacimento...

gaggio ha detto...

Se Gabriele si compiaccia o meno delle cretinate da lui commesse da giovane non posso saperlo e probabilmente non lo sa neanche lui. L'unica cosa certa è che io l'ho sempre trovato terribilmente simpatico.
Per quello che riguarda il DNA non vorrei fare una lezione di genetica sulla differenza fra fenotipo e genotipo; vorrei solo dire che teorie che legano il comportamento delle persone al loro patrimonio genetico, oltre che essere prive di ogni fondamento scentifico, possono portare a delle conclusioni che, per il passato, hanno cercato di giustificare operazioni di pulizia etnica che onestamente spero non si ripetano più.

valeria ha detto...

Caro Andrea,
data la tua reazione, mi viene il dubbio di avere usato una certa terminologia in senso approssimativo e che tu abbia dato ad essa, invece, valenza diversa. Credo peraltro sia solo un problema di "comunicazione", perché concordo assolutamente sulla parte finale del tuo pensiero. Di certo, d’ora in poi, starò attenta a soppesare le parole, per non urtare la suscettibilità di nessuno.
Penso poi che azzardare un giudizio, oltretutto benevolo, sulle persone che mi circondano, simpatiche anche a me, sia lecito e questo non smetterò di farlo.

gaggio ha detto...

Le parole quando escono dal cuore non devono essere a mio giudizio soppesate. E' sicuramente un problema come avrebbe detto Saudelli all'epoca di "qui quo qua". Comunque non preoccuparti che non mi hai minimamente offeso e conoscendoti, anche se è un po' che non ci vediamo, non ho assolutamente dubbi sulla tua buona fede che è una delle doti che apprezzavo in te e che è sicuramente rimasta immutata.

Massimo F. ha detto...

La spiegazione del Giorno dell' O. mi appare molto elegante e morigerata :-)

Sono convinto anche io che Gabriele non si vergogni affatto di quel che era e faceva, come credo nessuno di noi.
Certo, ripensando ad episodi del passato con il senno di oggi, non darei le stesse risposte e soluzioni, ma credo che ripresentandosi le medesime situazioni con l'età e l'esperienza di allora, le risposte sarebbero identiche. Ed è giusto che sia così, noi siamo, oggi, quelli che siamo perchè allora eravano così. Non c'è nulla di cui vergognarsi, ma solo guardare a noi stessi degli anni settanta con tanto affetto e simpatia.